GIORNO 37 — GI

Giulia Pozzobon
Diari da una zona rossa
3 min readApr 14, 2020

GI: cosa diceva Recalcati ieri sera?
F: l’ignoranza che limita, il fondamentalismo del libro unico, i babelici, Lacan, Lacan (molto nasale). Quasi “Lac’n”.
GI: Ti immagini quando dice Lac’n in terapia con le sue pazienti, ti immagini le proiezioni dentro quelle testoline? Povere ragazze. Comunque ho fatto la frittata.
F: Pozzzoboooon!
GI: non in senso figurato.
F: ah ok, già ridevo… Coi bruscandoli? Pare che Freud la gradisse con gli asparagi…
GI: ho aperto il frigo e sono volate a terra da sole 3 uova.
F: non stavano nella pelle.
GI: io le ho raccolte, tolti i gusci e recuperato l’interno, dici che è poco igienico?
F: mah… Se cuoci no. Comunque, se leggi il racconto su Samsa si parla anche di uova andate a male.
GI: Ok, poi lo leggo. Comunque su Netflix c’è una serie su Freud. Sai quella piattaforma di streaming… hai presente? E mi hanno detto che c’è anche una serie sulla Dickinson da qualche altra parte. Trattamento per giovani teenager: le vicende di Emily, una sexy adolescente lesbica. Io penso che con questa storia delle serie stiamo un attimo esagerando.
F: Ma era lesbica?
GI: Non è questo il punto!
F: Pozzobon cosa devo dirti, è una bolla. Come quella del prosecco. Viviamo in una bolla di prosecco, tutti un po’ brilli, tutti eccitati.
GI: ma tutto questo piacere gossipparo, la pruderie, capisci la pruderie su ogni roba dai. Hai capito cosa intendo? La serie sulla Dickinson come se fosse Laura Palmer, come fai a fare una roba così alla Dickinson? Lei che era tutto il contrario, pudore e solitudine. No? Soffro moltissimo. Ti sento disinteressato comunque.
F: non la guarderei! Però non ho un’opinione stabile, descritta così sembra il solito tritacarne markettaro. Però non so, sono stanco di avere un’opinione. Una serie su Bruce Dickinson la guarderei, invece. Accendi blob, c’è Francuzzo.
GI: ho acceso
F: mi si inumidisce il ciglio, povero Battiato nostro. Meccaniche divineeee.

Francuzzo

GI: ma io perché ti parlo delle serie su Netflix?
F: oddio, c’è Jovanotti in bicicletta adesso.
GI: gli artisti ci danno una mano, ci stanno vicino, non sei contento?
GI: quando riprendi a lavorare?
F: lunedì in teoria.
GI: i camion girano?
F: se adesso riprende anche il non food, dovrebbero ricominciare.
GI: beh sei a casa in vacanza, puoi scrivere.
F: sto scrivendo, 8000 battute per il prossimo di Digressioni fatte. Credo di aver cominciato a soffrire di cervicali però.
GI: bravo. Io lavoro parecchio, sono stanca.
F: il digitale de spazializzato non si ferma. I bancali, i quintali e i kilometri, sì.
GI: tira un vento pazzesco, adesso scappo come la tipa di Chocolat.
F: Pozzobon, Zaia ti vede, dove vuoi andare?

Chat serale col mio amico Francesco. La dottoressa SE ha suggerito la scrittura in forma dialogica e in presa diretta, declino in parte la responsabilità del risultato. In effetti i frammenti di comunicazione dispersi ovunque sono una caratteristica di queste giornate. Siamo alla trentasettesima e siamo vicini all’Illuminazione. O stiamo impazzendo.

Canzone del giorno

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