GIORNO 54 — SE

Serena Zambon
Diari da una zona rossa
3 min readMay 1, 2020

Giorno 54 di quarantena. Incredibile, 54 giorni passati a misurare con i passi la metratura di casa. Avanti e indietro e ancora avanti e indietro.

Buon 1° maggio.
Buona festa dei lavoratori a tutti e oggi più che mai buon riposo da qualsiasi forma di lavoro: pratico, della mente, delle emozioni.

Questa settimana, un po’ per il piccolo ponte del 1° maggio e un po’ per delle ferie che stiamo smaltendo in azienda, ho lavorato solo 3 giorni.
3 giorni lunghi e pesanti come macigni.

Evidentemente il mio cervello sta cominciando a dare evidenti segni di cedimento. Non un cedimento emotivo, ma più una fusione interna della materia grigia che si trova dentro la mia testa. Ieri mi sembrava quasi di poter percepire il rumore del mio cervello che friggeva.

Una sensazione strana perché appunto non mi sembrava collegata ad uno stato emotivo o nervoso (mi rendo conto anzi di essere stata sorprendentemente serena per la maggior parte di questa quarantena), ma sembrava collegata più a qualcosa dentro che si vuole ribellare.

Ieri ad un certo punto mi sono dovuta stendere. Ho spento il mac e ho tentato di spingere fuori con forza tutti i pensieri legati al lavoro, l’ansia per alcune cose lasciate in sospeso, la frustrazione per non aver finito tutto quello che dovevo finire. Ho chiuso gli occhi e mi sono chiesta che scopo ha gestire così il mio tempo.

Una vita passata con il senso di colpa perché non sono stata abbastanza produttiva, non sono stata in grado di sfruttare bene il mio tempo, sono stata pigra, non mi sono organizzata. Ma niente, quando il cervello decide di non girare più non posso fare molto per contrastarlo. Forse dovrei solo accettare il fatto che un po’ funziono così e dovrei smettere di sentirmi male per questo. Forse molti funzionano un po’ così ed è per questo che il nostro cervello a volte va oltre la nostra volontà e decide di ribellarsi.

Questa mattina mi sono alzata più tardi del solito, dopo un sonno profondo e senza sogni. Il mio cervello non friggeva più e il mio umore era migliorato. Non avevo programmi, non avevo in mente particolari cose da fare… avevo voglia solo di godermi la possibilità del non dover far niente.

Ho pensato di allenarmi un po’, qualche esercizio per riattivare il corpo che fa sempre bene… e invece no, chi se ne frega degli esercizi, perché seguire un circuito di flessioni, squat e saltelli vari? Ho alzato altissimo il volume della tv e ho ballato per due ore mettendo su YouTube le canzoni che adoravo ballare da adolescente. È stato veramente divertente.

Non ho fatto molto altro oggi, ho lasciato che la mia testa si riempisse solo musica bella e che facesse venire a galla i ricordi di momenti leggeri.

Non ho voglia di fare altro, solo ballare e guardare scene di film in cui giovani adolescenti innamorati si baciano per la prima volta, provare quel piccolo brivido ricordando quelle emozioni e poi mandare indietro la scena per riguardarla una, due, tre, infinite volte…

CANZONE DEL GIORNO

--

--