GIORNO 58 — GI

Giulia Pozzobon
Diari da una zona rossa
3 min readMay 5, 2020

Allora, caro diario, come posso io trovare qualcosa da dirti che sia sufficientemente leggero ma anche sufficientemente originale, che sia decentemente scritto ma anche decentemente facile da scrivere in questa sera di maggio che santa madonna non ho ancora capito niente di come sarà questo rientro, questa ri - partenza, questa nuova normalità, questa fine dell’isolamento?

Non sto seguendo la cronaca, non sto guardando la televisione da qualche giorno, non sto leggendo praticamente nulla che riguardi la tematica in virtù della quale, tu, caro diario, sei venuto a questo mondo. L’unica cosa che ho letto un giorno fa e che ho trovato molto ben fatta è questa intervista al signor Vespignani che è quello che si vede qui in foto.

Alessandro Vespignani, epidemiologo.

Alessandro Vespignani, 55 anni. Figlio di Renzo Vespignani, uno dei più famosi pittori italiani del dopoguerra. Romano, fisico di formazione, una carriera internazionale a cavallo fra Europa e America, costruita — negli ultimi venti anni — tutta sulla caccia ai virus. Vespignani è atipico, nella sua formazione, e molto determinato nella sua analisi: “Da oggi 4,5 milioni di persone in più saranno sulle strade, bisogna evitare una seconda ondata: raggiungere questo obiettivo è possibile”

È un tizio con un profilo molto ibrido tra varie competenze che affronta tematiche complesse senza semplificarle a tutti i costi, insomma mi è piaciuto, bravo Vespignani.

La vera cosa nuova di questo 58esimo giorno è che domani io, SI e SE abbiamo deciso che ci rivedremo: lo faremo nel nostro luogo di lavoro che raggiungeremo per la prima volta dopo tutto questo tempo. Inutile dire che sono emozionata e contenta, ho pensato a come mi vestirò e ho pensato che porterò una focaccia dolce per festeggiare. La mangeremo distanti e abbassando la mascherina ma saremo vicine in carne e ossa. Non siamo state mai scollegate in questo tempo, forse sono le persone che ho sentito più spesso, per lavoro e per le riunioni di redazione volante a ogni pubblicazione di diario e per tutto il resto. Domani potrebbe succedere qualcosa anche per questo diario, per te caro diario da una zona rossa che ci hai raccolte e aspettate, sopportate e alleggerite per diverse settimane. Allora, prima che succeda questo qualcosa che domani decideremo insieme, ti dirò una cosa su SI e una su SE che sono quelle che mi piacciono di più di loro e che non so se tu sai. E perdonalo questo sbrodolamento, siamo in odore di un minimo di celebrazione e ogni tanto ce lo possiamo permettere anche noi ragazze normalmente understatement.

Ci sono molte cose che io vedo simili in loro — per esempio l’indipendenza e il fastidio per le pose — ti dirò però un paio di caratteristiche che secondo me le contraddistinguono e che mi fanno volere molto bene a queste due amiche.

SI è una che ha un senso profondo del collettivo e che sa riconoscere istintivamente segnali molto chiari nei gruppi; dev’essere perché è cresciuta in branco, è abituata a gruppi di amici estesi ed è abituata alla realtà. Ecco SI è una che sa molto bene cos’è la realtà e ci naviga dentro con un profondo rispetto e una profonda lealtà. È una che attira l’attenzione per com’è e per come pensa ma non fa mai nulla per cercarla quella attenzione. Avviene così e basta.

SE è una dottoressa punk: è capace di vedere il mondo e le persone nelle zone di luce e in quelle di ombra. È una che ha dimestichezza con l’ambivalenza delle cose e non ha affatto paura di parlare di quello che è storto, di mostrarlo agli altri, di farsi filtro spontaneo degli aspetti difficili della vita. È onesta senza esclusione di colpi, generosa senza remore, profondamente femminile nel senso più vero di questa categoria.

Ecco diario, ti lascio questi pensieri stasera. Chiudo tutto e aspetto domani che sarà il numero 59. La smorfia dice che 59 è peli del corpo umano. Forse parleremo anche di ceretta domani.

Canzone del giorno

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