Anche se non ti piace Renzi devi votare PD, ecco perché

Antonio Furno
Diario Democratico BN
2 min readFeb 28, 2018

Qualche giorno fa un mio amico che lavora all’Università mi ha passato un link ad un sito che si chiama ROARS e che raccontava la storia di un problema ad un bando del Ministero dello Sviluppo. Abbiamo chattato un po’ e io gli ho detto che il Ministro Carlo Calenda aveva già detto che il problema sarebbe stato risolto, che era tutta colpa di una cattiva interpretazione del bando.

Siamo perciò passati a discutere sul fatto che questi bandi pubblici sono spesso pieni di errori, che spesso c’è bisogno di continue correzioni che portano anche a continui ricorso. Il mio amico, che probabilmente non voterà PD il prossimo 4 marzo, mi ha detto.

“Fanno comandare i burocrati. Questo fanno i politici oggi. Non fanno i politici.”

E allora io mi sono lanciato in un pistolotto che faceva più o meno così.

Abbiamo passato gli ultimi 30 anni a depotenziare la politica e adesso comanda la burocrazia. Il Corriere della Sera ha dato la botta finale quando si è inventato la Casta.

Oggi perfino uno come De Luca in Campania, mi dicono, è trattato a pesci in faccia dai suoi dirigenti.

Sarebbe meglio per tutti avere partiti più forti. Politici più forti. Ma ogni volta che arriva una classe dirigente nuova il popolo italiano tende a distruggerla. Prima i DS, poi il PD. Dall’altra parte c’è Berlusconi che non ha classe dirigente politica.

E il mio amico mi ha detto:

ll PD si è autofagocitato con l’avvento di Renzi.

No, gli ho detto, il PD ha perso consenso per colpa del sistema mediatico e di un’opinione pubblica immatura.

Allora mi ha detto che:

Però posso non essere d’accordo con il Renzismo?

Certo. Puoi anche essere contrario al Renzismo, ma non al Partito Democratico. Puoi anche essere a favore di un partito perché in gran parte rappresenta le tue idee e sei consapevole che più forte è il partito e meglio sarà per la politica.

Oppure puoi lamentarti perché uno dei migliori ministri che abbiamo ha un dirigente che ha sbagliato un bando.

Perché la politica debole fa male a tutti.

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