Democratica 2017 — seconda parte, la prima giornata

Giovanni De Lorenzo
Diario Democratico BN

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È terminata la prima giornata del Forum Nazionale PD, Democratica 2017. Facciamo un veloce riepilogo.

Siamo arrivati al Teatro Linear Ciak verso le 16.50, dopo una piacevole passeggiata. Fuori al teatro c’è gente, ma le operazioni di accreditamento sono molto veloci.

In attesa dell’inizio dei lavori, facciamo un giro esplorativo. Faccio fatica, però, a trovare rappresentanti del Sud Italia, gli accenti che sento attorno a me mi sembrano tutti di altre zone. Hanno inciso, evidentemente, le criticità di cui ho parlato all’inizio del viaggio (giorno lavorativo e distanza).

Ti rendi subito conto, poi, dell’arrivo di Renzi: la calca attorno a lui è notevole. Eppure dimostra grande disponibilità con tutti. E non resisto, mi faccio spazio e riesco a scattare un selfie.

Con circa un’ora di ritardo, finalmente, iniziano i lavori dell’assemblea. In sala c’è tanta gente, ma ci sono anche tanti posti vuoti. Dopo l’inno, a sorpresa rispetto al programma, interviene Maurizio Martina. Del suo accorato intervento voglio sottolineare la rivendicazione delle politiche “di sinistra" attuate dal governo e l’annuncio della festa nazionale ad Imola (9–24 settembre), con successivo giro in treno sui territori per conoscere meglio ed approfondire le problematiche delle singole realtà. In pratica una risposta alle varie critiche mosse agli attuali massimi esponenti del partito: l’assenza sui problemi quotidiani e territoriali. Martina è bravo, riceve tanti applausi e consensi. E, curiosando su internet, scopro che è anche giovane: 39 anni a settembre, solo tre più di me. Complimenti, davvero!

Dopo Martina, è il turno del sindaco Sala. Che sottolinea le due questioni principalmente sentite dai cittadini: immigrazione e sicurezza da un lato, lavoro dall’altro. Sono pienamente d’accordo. Bisogna dare risposte e soluzioni soprattutto su questi due argomenti.

Il momento clou della giornata, però, è paradossalmente l’intervento di Mauro Berruto, ex allenatore di pallavolo. La sua é una vera e propria lezione sul “gioco di squadra", piuttosto che un intervento politico. Ma è molto interessante e anche utile, soprattutto se ben compresa ed applicata alla conduzione ed ai rapporti interni al partito. Poi, quando si parla di sport (durante l’intervento sono stati mostrati come esempi vari filmati di sportivi) la mia attenzione è sempre massima. E mi vengono in mente tanti momenti quando sullo schermo appaiono le c.d. “frasi killer”. Eppure attorno a me sento qualche critica: c’è anche chi ironizza polemicamente, affermando di non essere venuto a vedere uno spettacolo.

Poco prima delle 20, quindi, prendono vita le piazze tematiche ed i forum. Faccio un giro in tutte, soffermandomi ad ascoltare alcuni interventi. Mi fermo, però, qualche minuto in più a quella denominata “Casa PD". E qui ascolto interventi di rappresentanti di vari circoli che sottolineano problemi e difficoltà analoghi a quelli che ho io a Benevento. E avverto paradossalmente un po’ di sollievo: i problemi sono comuni in tutta Italia, nel nostro piccolo abbiamo la possibilità di dare un contributo senza abbatterci!

Usciti all’esterno del teatro, ci accingiamo ad andarcene. Ma passa Ettore Rosato, capogruppo PD alla Camera. Lo chiamiamo, lui ci riconosce e viene a scambiare due chiacchiere con noi. E ci fa i complimenti: “mi fa piacere vedere che Benevento è sempre presente, anche con una folta rappresentanza". Anche queste sono soddisfazioni…

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