Democratica 2017 - terza parte, il ritorno

Giovanni De Lorenzo
Diario Democratico BN

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La due giorni di assemblea dei circoli PD a Milano è terminata stamattina, intorno alle 13.30. È ora di un bilancio. O almeno di un riepilogo di impressioni e sensazioni.

In queste poche righe cercherò di evitare un resoconto degli interventi di oggi. Sono tanti e, comunque, con la diretta Facebook sono ormai conosciuti ai più. Un paio di elementi vanno però sottolineati, che differenziano l’incontro di oggi dai lavori di ieri. Innanzitutto, meno partecipazione. Purtroppo va detto: oggi sono arrivato giusto in tempo per l’inizio dei lavori (inno) ed, entrando, ho subito notato meno folla di ieri. Eppure oggi avrebbe parlato il Segretario. Forse proprio la diretta web e la diversità di attività (interventi su argomenti si specifici, ma generali rispetto ai singoli circoli) hanno limitato l’affluenza.

Gli interventi, infatti, sono stati tutti molto interessanti e attuali. Ma chiaramente poco attinenti alla vita dei circoli e più generali. Vaccini (mi è piaciuta molto la determinazione del prof. Burioni), violenza sulle donne (testimonianza di Lucia Annibali), etica e politica (con la veemenza della voce della coscienza di don Ciotti). E poi ius soli, bambini, lavoro.

Fino al saluto del neo sindaco di Padova, colpito da un ictus in piena campagna elettorale, eppure vincitore alle scorse amministrative. Il suo intervento, molto sentito, mi ha colpito, nonostante (o forse proprio per) le difficoltà anche nell’espressione dovute al recente accidente di salute. Ha sottolineato l’importanza del supporto del partito e del gruppo che lo ha accompagnato in questa difficile fase. Ed ha anche lui ribadito il leit motiv di questa due giorni: il gioco di squadra.

Come del resto ha fatto anche il segretario Matteo Renzi. Ha ripreso le parole di Muhammad Alì (indicate ieri da Berruto): “me we". Due parole, un concetto molto semplice. E molto forte. Ribadito, evidenziato, invocato. Insieme all’annuncio del viaggio in treno in tutte le province per ascoltare le istanze dei territori e illustrare i progressi fatti. In quello che è stato, a mio parere, un bel discorso, incisivo, da segretario.

E così sto tornando a casa. Come ieri, scrivo mentre sono sul treno. E ritorno con un pizzico di entusiasmo in più e la consapevolezza che siamo sulla strada giusta. Ma si deve lavorare, tanto. Insieme. ME WE!

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