#MacchinaDemocratica: un po’ scalcagnata, ma sempre in gara

Antonio Furno
Diario Democratico BN
4 min readApr 3, 2018

Il 4 marzo il Partito Democratico ha preso una batosta incredibile. Mi dispiace e avrei preferito che questo non succedesse, ma così funziona la democrazia, a volte si vince e a volte si perde. Ed è bellissimo così.

I processi democratici, il gioco politico, le lotte di potere e di idee sono uno spettacolo affascinante da osservare. Perciò da qualche giorno ho preso l’abitudine di raccontare e commentare questo spettacolo. Il mio racconto scorre attraverso le dirette Facebook che faccio durante i miei viaggi in auto tra casa e lavoro. Questa cosa la chiamo #MacchinaDemocratica e mi diverte tantissimo.

Due giorni fa è salito a bordo della mia Macchina Democratica anche Giancristiano Desiderio, una persona colta e intelligente, con cui spesso non mi trovo d’accordo, ma che scrive cose mai banali.

Il pezzo di Desiderio è un attacco alla dirigenza locale del Partito Democratico di Benevento:

Ormai la sconfitta nel Pd beneventano non è più una variabile ma una costante che può essere inserita anche nello statuto come legge fondamentale. Per molto tempo il Pd ha avuto l’onore di rispecchiarsi nella mia definizione di partito del potere inutile ma con il passare del tempo e la coerenza dell’inutilità a lungo andare l’inutile è diventato dannoso per i rappresentati e per i rappresentanti.

Il pezzo cita me e Nunzio Castaldi, invitandoci (sintetizzo) a prendere coraggio e a chiedere le dimissioni dei “capi” locali del Partito Democratico.

La chiusa del pezzo è un invito a non dimenticare la “quarta legge sulla stupidità” enunciata da Carlo M. Cipolla. Questa cosa delle leggi sulla stupidità non la conoscevo e ho cercato su Google. Ho scoperto che la quarta legge dice:

Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Immagino che Desiderio annoveri me e Nunzio tra le persone non stupide, e di questo gliene sono grato, però secondo me lui commette un errore nel ritenere che ci sia della stupidità nelle azioni che hanno portato alla sconfitta del Partito Democratico (in Campania e in Italia). Il Partito Democratico è pieno di persone intelligenti, le decisioni che sono state prese a Benevento sono frutto, a mio avviso, di calcoli ben precisi che non sono per niente stupidi. C’è molta intelligenza, ad esempio, nel modo in cui sono state gestite le candidature alle scorse elezioni. C’è molta intelligenza anche nel modo in cui si gestiscono le alleanze locali per ottenere il controllo degli enti e delle controllate.

Il problema non è la stupidità, ma è la cultura del partito.

Io sono iscritto al PD da appena un anno, prima di allora non avevo mai avuto la tessera di nessun partito. La mia esperienza professionale è sempre stata all'interno di aziende private e forse per questo ho un idea ben precisa di cosa sia la “cultura” di una comunità. Ogni azienda, come ogni comunità, ha una sua specifica cultura, un modo di comportarsi, un insieme di regole comportamentali che si sono sedimentate nel corso degli anni. Le cose, nel partito, si fanno così perché si è sempre fatto in quel modo. Succede ovunque, anche nelle migliori aziende.

Io sono entrato nel Partito Democratico con l’obiettivo di contribuire a cambiare la cultura del partito, specialmente a livello locale. Io voglio un partito che sia moderno nelle pratiche e nella forma, aperto e inclusivo, democratico, libero e di sinistra. Voglio un partito che torni ad essere egemone culturalmente e che sappia presentare agli elettori una visione su dove debba andare la società e la mia città.

una comunità

Ho passato lo scorso anno a studiare e a capire come funziona un partito. Sono entrato in punta di piedi in una comunità che rispetto e apprezzo molto, un gruppo di uomini e donne colte, intelligenti e appassionate. Sono stato accolto da una persona eccezionale come Giovanni De Lorenzo che, quando incontrai per la prima volta, mi strinse la mano e mi sorrise nonostante gli avessi detto che:

“Mi sono iscritto perché voglio tornare a poter votare il mio Partito Democratico”

Ed è all'interno di questa comunità che combatterò la mia battaglia. Ci vorrà tempo, forse, ma non è certo chiedendo le dimissioni di Carmine Valentino che raggiungerò i miei obiettivi, che sono un po’ più ambiziosi.

Alle leggi di Cipolla io mi permetto di aggiungere il Corollario di Furno:

Le azioni delle persone stupide sono spesso più visibili, ma meno efficaci delle azioni delle persone intelligenti.

(sto caricando i video di #MacchinaDemocratica anche su YouTube, sopra c’è la prima puntata)

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