Pensieri idrofobi.

Paolo Cavallo
Diario Democratico BN
2 min readApr 27, 2018

Dopo cinquanta giorni dalle elezioni, ancora la situazione è molto confusa.

Il primo mandato esplorativo dato alla Presidente del Senato Alberti-Casellati per verificare un possibile accordo cdx-Movimento risulta fallito. La causa è il “buon” vecchio Berlusconi che non riesce proprio a farsi da parte, nonostante la sua veneranda età (io fossi in lui più che alla politica penserei “a fare l’orticello” ad Arcore e godermi vecchiaia, soldi e nipotini).

Un governo Lega-M5S è la cosa che più sarebbe gradita al popolo Italiano e sarebbe, ovviamente la migliore espressione del risultato delle urne.

Questo avvenimento sembra non essere più una possibilità.

Mi sveglio. E…

“Di Maio ha chiuso a Salvini e tutto il cdx”.

E come se non bastasse il secondo mandato esplorativo dato al Presidente della Camera Fico per capire se ci sono i presupposti per un Governo PD-M5S sembra risultare l’opzione più fattibile.

“Martina apre al dialogo con i 5 stelle”. Titolano tutti i giornali. Io ci aggiungerei “dopo aver ribadito per quarantacinque giorni su cinquanta le diversità tra PD e M5S e l’impossibilità di un Governo con gli stessi ai quali ora apre al dialogo”.

“Calenda minaccia di andarsene in caso di accordo con i 5 Stelle”.

Renzi, ormai il più odiato e criticato nella storia dei governi “come povera voce di un uomo nel deserto” prova a farsi sentire e rilancia #senzadime ; soffocato da una classe dirigente che ormai guarda ad altre strade.

Eppure, Matteo “povera voce di un uomo che non c’è”, sembra essere il più coerente. Paradossalmente è quello che ha portato il PD alla sconfitta ma che è riuscito a dargli più identità, facendo scelte forse azzardate, ma mettendoci la faccia sempre e senza mai tirarsi indietro difronte alle responsabilità.

Il PD (spaccato) deciderà il 3 Maggio. Ma la visione sembra essere quasi certa: un bel governo dei nemici. Che finirà probabilmente per distruggere la natura dell’uno e dell’altro partito.

I 5 stelle si insediano a Palazzo. Nemici giurati del PD (quello dei mafiosi, petrolieri, corrotti, aiutanti delle multinazionali, con le mani sporche di sangue) pur di governare si spogliano della loro prima maschera e fanno sparire dal “webbe” programmi e insulti su cui si è basata la loro lunghissima campagna elettorale.

E noi? Noi forse siamo finiti, perché non ci accorgiamo che quella che ci hanno detto essere pioggia è pipì.

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