Laboratori Selvaggi 2022–23

Fronte del Borgo
Diario di Borgo
Published in
3 min readSep 14, 2023

Ecco i migliori lavori prodotti dalla classe

A regola d’arte (online)

Irene F., Ema G., Nicolas I.
Mi stavo preparando per andare da mia nonna, quando sentii un rumore assordante provenire da fuori. Corsi alla finestra più vicina: fuori c’era il finimondo. Gli alberi stavano bruciando, gli animali morivano lentamente. Ero ipnotizzata a guardare la scena apocalittica che si stava svolgendo fuori dalla finestra, quando sentii mia madre singhiozzare al telefono:
“Sicura che non ci sia un modo per venire da te?”
Stava parlando con mia nonna, abitava a una collina di distanza.
Mi avvicinai per origliare la conversazione.
“No, non c’è nessun modo.” rispose mia nonna tossendo “Tu resta dentro casa, mi raccomando.”
La voce stava calando sempre di più.
“Mamma ci deve essere un modo, non posso abbandonarti.” disse mia madre. Le lacrime scendevano lungo le guance di mia madre quando non ottenne più una risposta.

Mattia Z., Federico B., Nicola O., Riccardo B.
Era il 1986 in un bosco della Bielorussia e la popolazione umana era stata cancellata dal disastro di Chernobyl. Non c’erano tracce di organismi viventi, tranne in una casetta di campagna. In quella casa c’era una cantina in cui vi si erano rifugiati Cappuccetto Rosso e sua nonna. Il problema principale di questa situazione era la fame. Nonostante ci fosse ancora qualche provvista, le risorse iniziavano a scarseggiare. Un giorno Cappuccetto Rosso provò a uscire per vedere la situazione e capì che nel giro di pochi giorni sarebbero morte. Ma dopo qualche giorno provò ancora, questa volta con una protezione per la faccia in legno. Vide, in lontananza, i resti di un corpo. Avvicinandosi scoprì che si trattava del corpo del cacciatore che le aveva salvate. Il cacciatore aveva in mano un’ascia e con essa tagliarono dei meli, raccogliendo mele e piantando i semi per prolungare la loro vita.

Mattia Z., Federico B., Riccardo B., Nicola O.
I tre porcellini, cercando nuovi materiali per costruire la casa crollata a causa di un terremoto, si recarono in una grotta dove avevano visto mattoni e legno. A un certo punto videro un luccichio e andarono a controllare: un immenso portale azzurro brillava di fronte a loro. Decisero di entrarci venendo trasportati nell’impero romano. Alcuni guerrieri videro l’accaduto e informarono subito l’imperatore che chiese all’esercito di portarli da lui. Nel frattempo, i tre porcellini si rifugiarono in una stalla tra i maiali per non farsi trovare dall’esercito. Il contadino se ne accorse e dovettero fuggire. Avevano bisogno di cibo, perciò decisero di rubarlo al mercato. Una pattuglia li vide e li portò al castello. L’imperatore voleva ucciderli e loro gli dissero che se non li avesse uccisi gli avrebbero costruito case ed edifici. Diventarono i muratori dell’imperatore.

Martina G., Francesco A., Louis B.
Timmy, Tommy e Jimmy erano tre giovani porcellini che furono allontanati da casa dalla loro madre, cosicché potessero costruirsi una vita da soli. I tre fratelli, però, rimasero sconcertati dalla decisione della madre, perciò organizzarono un viaggio nel tempo per tornare nel passato e per provare a cambiarlo. Così iniziarono a progettare una macchina del tempo, ma Timmy e Tommy non avevano la stessa dedizione di Jimmy. Perciò Jimmy andò a procurarsi del metallo per costruire la macchina del tempo. Jimmy tornò a casa con tutto il materiale e i tre fratelli iniziarono a costruire la navicella. Dopo giorni e giorni i tre fratelli riuscirono a finire di costruire la macchina del tempo e così viaggiarono nel passato tornando dalla madre per poter vivere con lei.

Giulia F., Mariluna N.
Dopo essersi svegliata da un sonno profondo, Cappuccetto si trovò in una stanza fredda e si sentì confusa e strana. Quando uscì dalla stanza si trovò davanti sua mamma vestita in modo antico, come lei. Essa le chiese di portare una torta alla nonna che si era sentita male al mattino. Cappuccetto si incamminò verso il bosco, ma, a un certo punto, si ritrovò dall’altra parte di esso. Rimase a terra per alcuni minuti, con gli occhi chiusi, ma quando si svegliò si ritrovò con palazzi, grattacieli e negozi intorno a lei. Nonostante lo shock, continuò per la strada che l’avrebbe dovuta portare a casa della nonna. Arrivata, scoprì che la nonna era morta da tanto, visto la decomposizione del corpo. Sconvolta, cercò di tornare a casa, ma scoprì che il varco temporale si era chiuso per sempre.

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