Laboratori Selvaggi 2022–23

Fronte del Borgo
Diario di Borgo
Published in
3 min readSep 13, 2023

Ecco i migliori lavori prodotti dalla classe

Sei un mito! (online)

Riccardo B., Noemy D., Matteo G., Marta P.
Sul monte Olimpo si poteva utilizzare il telefonino solo nella parte est. Ma Apollo, sempre originale, lo utilizzò invece nella parte ovest. Zeus lo vide e mandò Atena a punirlo. Atena disse ad Apollo: “Se vuoi che finisca la guerra contro di te e diventare il dio della saggezza, non potrai mai più utilizzare il cellulare.”
Apollo accettò e stette tre anni senza telefonino: dopo tre anni, si dimenticò della promessa fatta e utilizzò di nuovo il cellulare. Atena lo vide: al posto di vendicarsi chiamò Artemide, che punì il dio mandandolo in esilio. Da quel giorno tutte le divinità usarono il telefonino solo e soltanto nella parte est dell’Olimpo.

Alessia C., Alessandro G., Anna P., Mirco S.
Zeus, per testare l’altruismo degli uomini, decise di trasformarsi in un’anziana signora. Ettore, un giovane abitante di Atene, mentre tornava dalla caccia con un cesto pieno di selvaggina, incontrò la donna, che gli chiese: “Caro giovane, avrebbe gentilmente del cibo da darmi?”
Il giovane, cercando di nascondere il cesto, se ne andò indifferente verso casa sua, senza risponderle. Zeus, osservato tale comportamento, decise di trasformare la selvaggina presente nei boschi in lupi famelici ed Ettore in pecora, in modo che l’uomo diventasse una preda. Ettore capì solo negli ultimi istanti della sua vita che avrebbe dovuto aiutare l’anziana signora e non essere egoista. Zeus chiese agli abitanti di Atene un po’ di cibo: tutti si dimostrarono avari, così il dio decise di trasformare i cittadini di Atene in pecore.

Sofia C., Dario P., Riccardo S.
Un giorno a Zeus venne voglia di vedere il mondo, perciò si mutò in una persona qualunque e cominciò a passeggiare. Visitando il mondo pensò che esso fosse ormai un posto senza rispetto, perché ogni volta che chiedeva un’informazione per raggiungere un luogo tutti gli rispondevano male. Girovagando, arrivò presso una scuola e decise di entrarci. Si accorse allora di un ragazzino di nome Sergio che rispondeva male sia agli insegnanti sia ai propri compagni. Zeus notò anche una ragazzina, Sofia, che rispondeva, al contrario, molto gentilmente a tutti. Il dio in quel momento riprese la sua forma normale e decise di punire Sergio mandandolo in un collegio dove si imparava il rispetto per gli altri. Invece concesse a Sofia di esaudire un desiderio: la ragazza decise che tutte le persone che si rivolgevano a lei dovevano essere gentili e dovevano portarle rispetto.

Diana C., Emma M., Amine R., Giorgia Z.
Un giorno un uomo di nome Galliano arrivò in ritardo a un rito in onore di Zeus, che, non sopportando l’accaduto, decise di mettere alla prova l’uomo: avrebbe dovuto raccogliere dodici ceste di mele entro l’alba. Zeus scese sulla Terra, convocò Galliano e disse: “Tu che hai osato arrivare in ritardo a un rito in mio onore, entro l’alba dovrai raccogliere dodici ceste di mele: se non completerai il compito, ti punirò trasformandoti in un gallo.” Galliano se la prese con calma e dopo aver raccolto sei ceste di mele, decise di fare un sonnellino. Quando si svegliò, era ormai tardi! All’alba Zeus gli si presentò davanti e, con aria severa, gli disse: “Ti avevo avvertito, ma tu non ti sei impegnato abbastanza.”
Galliano implorò Zeus, ma il dio fu irremovibile e lo trasformò. Da quel momento Galliano, trasformato in gallo, tutte le mattine cantava puntuale, implorando Zeus di farlo tornare umano.

Pietro C., Noemi D., Simon D., Davide R.
Nella scuola Tallone c’era un ragazzino di nome Pietro che prendeva in giro un suo compagno più basso di lui e rispondeva male pure ai professori. Zeus, dall’alto dell’Olimpo, sentì blaterare il piccolo mortale e si trasformò nella professoressa per osservare da più vicino il ragazzino e i suoi bruschi modi. Arrivato sulla Terra, si recò presso la scuola e vide Pietro che stava spingendo un suo compagno. Allora la divinità svelò la sua vera identità. Il bambino disse: “Davvero pensi di farmi paura?”
Zeus s’infuriò e lo trasformò in un topolino. Pietro, non vedendoci più dalla rabbia, sfidò Zeus in una lotta. Efesto, che vide che stava iniziando lo scontro, corse ad aiutare Pietro, ma Zeus era molto potente e sconfisse entrambi. Il piccolo topolino rimase per sempre nell’ombra e di lui non si ricordò più nessuno. Efesto invece fu esiliato dall’Olimpo.

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