“Beata te, che lavori da casa!”

Sara Gavioli
Diario di una editor come tante
2 min readAug 7, 2019

Eh sì, qualsiasi freelance prima o poi si sente dire la fatidica frase: ma tu lavori da casa, di che ti lamenti? Be’, sappiate che non è così semplice.

Certo, a volte fa piacere. Poter gestire i propri orari e decidere liberamente quando prendere un giorno di ferie sembra un sogno, per chi è abituato a lavorare come dipendente. Eppure, il libero professionista cade con facilità in questa trappola, specie all’inizio della sua carriera; l’eccessiva libertà può soffocare. Che bello potersi svegliare a qualsiasi ora e passare la giornata su Netflix! Peccato che poi le cose da fare si accumulino. Il freelance alle prime armi, credetemi, passa nottate a recuperare dopo un binge-watching di Lost.

Ma dagli errori si impara, e quindi il passo successivo consiste nell’ammazzarsi di impegno per star dietro a tutto. Diventa quasi un’ossessione: non puoi essere in ritardo (del resto, ricordi ancora quella settimana in cui non hai dormito), sarai sempre in anticipo su qualsiasi commissione! E poi, ovviamente, crolli.

Sono convinta che dare consigli su questo processo di crescita sia poco utile; se un freelance non ci passa in prima persona, starà lì a ridere e a dire: ma figurati, io no, non lo farei mai. Poi però ci arriva anche lui, e capisce. In fondo, per comprendere come funziona un mestiere bisogna provare a farlo.

Lavoro come editor freelance da più di due anni, e nonostante io abbia ancora molto da imparare (non si finisce mai) ho capito moltissimo dalla mia esperienza. Prima di tutto, è indispensabile una bella dose di autodisciplina; non ci sarà un capo a urlare, ma bisogna imparare a urlarsi addosso da soli. E anche a rispettarsi, a capire quando non è il momento di forzare un impegno che non arriverà. La qualità del lavoro, per un professionista, conta tantissimo: dopo una settimana piena, per riprendere a dare il massimo serve anche il riposo.

Insomma, l’unico consiglio che mi sento di dare a chi vorrebbe entrare nel pazzo mondo dei freelance è: vai piano, accetta che dovrai far casino per imparare. Non fa niente; se è il mestiere giusto per te, riuscirai a cavartela. Concediti il tempo per trovare il ritmo migliore, e non pretendere di avere successo nel primo anno di attività.

Ah, e poi: ti prego, la notte dormi. Ok, magari non sempre, ma almeno un paio di giorni al mese. Almeno quelli, dai.

Sara Gavioli vive a contatto con le storie: ne legge, ne scrive e ne sceglie per diverse realtà editoriali. Lavora come editor freelance e nel tempo libero colleziona corsi di editoria. Da grande vuole diventare una vecchietta eccentrica.
|
Visita il suo sito |

--

--