IL PROCESSO CAPPATO

LA GIUSTIZIA CHE DETTA LA LINEA SUL FINE VITA

Daniele Amatulli
Diario di uno storico in erba
3 min readOct 26, 2018

--

Dopo due udienze, oggi (25 ottobre n.d.r.) la Corte costituzionale ha deciso un nuovo rinvio al 2019. Motivo: "L’attuale assetto normativo sul fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti. Per consentire in primo luogo al Parlamento di intervenire con un’appropriata disciplina, la Corte Costituzionale ha deciso di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell’articolo 580 codice penale, sull’aiuto al suicidio, all’udienza del 24 settembre 2019".

Il rinvio, nel senso giuridico più stretto, è sicuramente una vittoria per Marco Cappato, ma anche un’evoluzione del processo in senso positivo. Perché il rinvio della Consulta sottolinea l’inadeguatezza della legge sul fine vita. La palla passa al Parlamento in un primo momento: se

"non farà, o farà male, sarà la corte ad intervenire tra 11 mesi"

- come dice lo stesso Cappato su Twitter.

Ed è interessante per due motivi:

- perché bisogna esprimere una posizione politica chiara sul fine vita. Una posizione di sintesi tra le forze di maggioranza. Se per la Lega è abbastanza scontata, vedremo il m5s come si muoverà.

- il "rischio" (a seconda dei punti di vista e da che parte vi schierate) sta in un elemento già incontrato nei Governi precedenti: la debolezza del potere legislativo a favore di quello giuridico. Se non interviene il Parlamento, sarà la Corte Costituzionale a doverlo fare, come la Cassazione negli anni passati dovette agire per colmare i buchi legislativi.

Sul primo punto, a 24 ore di distanza, abbiamo già le prime reazioni dalla maggioranza, descritte da Il Mattino. La Lega dice:

Nessuna forzatura, se ne occuperà la prossima legislatura. Non è un tema presente nel contratto

E impone l’alt al Movimento 5 Stelle. Molti prentastellati non ci stanno e puntano ad un fronte trasversale in Camera e Senato per discutere sul tema. In molti ipotizzano un lavoro per accaparrarsi i voti del PD. A sottolineare che con la Lega non c’è possibilità è un “big” dei 5 stelle che dice:

Con la Lega non sarà possibile far nulla, Salvini con Di Maio è stato chiaro

la terza carica dello Stato nelle scorse settimane ha accolto una delegazione dell’associazione Luca Coscioni ed è sensibile alla materia: «La decisione della Consulta ha scritto su twitter - è un’occasione importante per il Parlamento. Ci deve essere la massima attenzione».

Insomma, da una parte della maggioranza c’è un interesse politico sul tema. Un interesse che coinvolge anche le alte cariche dello stato, figura, quella di Fico, che da tempo ormai pare portavoce di una linea politica nel movimento 5 stelle che guarda più a Sinistra che a Destra.

A questo punto mi chiedo: partendo dal presupposto che se dovesse essere trovata un’intesa tra la componente di cui sopra e magari PD e coalizione, sarebbe probabilmente l’ideale, magari una prova invalsi di un ipotetico Governo 5Stelle-PD; ma il lassismo della Lega, in questo caso, evitando di toccare il tema ed esporsi con una posizione che sarebbe stata “estrema” e forse agli antipodi di ciò che avrebbe voluto DJ Fabo — per dirne uno, ricordando il protagonista della vicenda che ha visto impwgnato Cappato —, non è la più grande buona notizia mai avuta? Cioè, nei peggiori dei casi la palla passa alla Consulta e visto il clima politico, io dico MAGARI!

Rimane la curiosità politica. Vediamo se su questo tema ancora una volta il Governo tremerà, se una posizione trasversale porti a collaborare con il PD e ciò che ci sta attorno e più a Sinistra.

Ai posteri…

--

--