Disegnare un partito nuovo

Nicola Maiale
diariodiunsegretario
7 min readMar 28, 2021

Sono stati mesi particolari, veloci e lenti allo stesso tempo, nei quali i ritmi di un’attività politica dislocata su di un nuovo terreno - quello dell’online - si sono sovrapposti a quelli di un quotidiano complesso, frastagliato tra zone rosse, arancioni, bianche che hanno e continuano a battere il tempo delle nostre esistenze dentro il secondo anno della pandemia di COVID-19.

E dentro questa asincronia non ho avuto, purtroppo, modo di raccontare il lavoro che provo a portare avanti.

Provo a rimediare con questo lungo post, dove rimetto insieme un po’ del cammino di questi mesi.

A dicembre, insieme al segretario regionale dem Michele Fina, al capogruppo PD al Comune di Pescara Pietro Giampietro, alla Vicesindaca di Spoltore Chiara Trulli e a Vittorio Di Michele, direttore dell’UOC Centro di Salute Mentale Area Montana di Penne, abbiamo discusso, in un incontro dal titolo “Emergenza Abruzzo”, dei problemi che la pandemia sta sollevando su Pescara e sul suo territorio provinciale.

Ho aperto l’anno parlando di elezioni amministrative. Nel territorio provinciale di Pescara la prossima tornata elettorale vedrà il rinnovo di Consigli Comunali e Sindaci di centri importanti: Popoli, Penne, Manoppello, per citarne alcuni. Ho voluto approfondire fin da subito, con i segretari dei cicoli dem delle realtà chiamate al voto, il ragionamento sulle nostre posizioni con un incontro tenutosi poco dopo l’Epifania, l’8 gennaio. Tra i dubbi sulla data del voto e le modalità con le quali organizzarsi (dal vivo? online?) per tracciare programmi e candidature è emersa la più ampia condivisione, sui territori, della condotta che il Partito Democratico sta tenendo in Abruzzo dal luglio 2019: unità del centrosinistra, apertura al civismo e per quanto riguarda la nostra organizzazione un forte e costante raccordo tra la Federazione provinciale ed i circoli.

E mentre tutto il mondo assisteva sgomento all’incredibile assalto dell’alt right statunitense al Congresso USA per contestare i risultati delle elezioni presidenziali che hanno portato Biden alla Casa Bianca abbiamo deciso di incontrare Pietro Folena, tra i protagonisti della “Primaversa di Palermo” all’inizio degli anni ’90 e autore del saggio “Servirsi del popolo. Origini, sviluppo, caratteri del nuovo populismo italiano”, proprio sul tema del populismo con un incontro dal titolo “La pandemia populista. Come superare la crisi della democrazia”.

Una bellissima chiacchierata, alla quale hanno preso parte i Giovani Democratici, con la quale abbiamo ripercorso non solo le recenti vicende legate al deflagrare del populismo (e del sovranismo) nel mondo ma anche la peculiare storia del populismo italiano a partire dalla nascita della cosiddetta seconda repubblica.

Qui trovate, se vi interessa, la registrazione video: https://www.facebook.com/585299798293873/videos/253422099479162

Tra la fine di gennaio e la metà di febbraio l’Assemblea Costitutiva di Nuova Pescara - che dovrà accompagnare Pescara, Spoltore e Montesilvano alla fusione - ha cominciato l’iter per la nomina dei componenti delle sei commissioni all’interno della stessa Assemblea Costitutiva e delle relative presidenze. Un momento importante per la vita pubblica della nostra comunità considerate le ricadute sul territorio e le perplessità che accompagnano un processo così complesso come la fondazione di una nuova città. Il PD ha accompagnato questo passaggio chiave con una serie di incontri tra i consiglieri comunali dei tre Comuni coinvolti.

Nel mentre abbiamo scoperto che la tornata elettorale amministrativa di primavera, a causa della pandemia, è slittata ad autunno. Il 25 febbraio ho incontrato nuovamente i segretari dei circoli al voto i quali stanno procedendo, pur tra mille difficoltà dettate dall’impossibilità di dare vita ad incontri pubblici, alla strutturazione dei percorsi civici nei quali il nostro partito troverà casa candidandosi alla guida delle comunità locali.

Manoppello verso il voto, il PD è pronto (da Il Centro)
Penne, ecco le priorità del PD (da Il Centro)

Per accompagnare il percorso dei consiglieri comunali di Pescara, Montesilvano e Spoltore impegnati nei lavori dell’Assemblea Costitutiva ho cercato di capire come ri-pubblicizzare, rendere nuovamente pubblico dopo il referendum del 2014, il dibattito sulla nuova città. Un fenomeno che inciderà con un portato così decisivo sulle nostre vite (e su quelle di quanti verranno dopo di noi) non può non avere un’alta ambizione. Abbiamo immaginato (siamo un intellettuale collettivo, noi democratici) un’iniziativa che, innanzitutto, facesse dialogare i nostri amministratori e rappresentanti istituzionali con i mondi della produzione, del lavoro e dell’economia, dando vita ad un luogo comune dove dare sostanza alle prospettive ed alle perplessità.

(da Il Messaggero)

“Luogo Comune. Quale futuro per Nuova Pescara?” è stato il titolo di un’interessante tavola rotonda promossa il 20 marzo cui hanno preso parte i rappresentanti di CNA e Confesercenti, di CGIL, CISL, UIL, il Presidente della Fondazione Pescarabruzzo Nicola Mattoscio, il capogruppo PD al Comune di Montesilvano e Presidente della Commissione Statuto Enzo Fidanza, il capogruppo PD al Comune di Pescara Piero Giampietro, la capogruppo del Movimento 5 Stelle nonché candidata alla presidenza della Prima Commissione Erika Alessandrini, il Sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, il consigliere regionale democratico Antonio Blasioli, il Senatore dem Luciano D’Alfonso, il segretario regionale dem Michele Fina ed il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Ho cercato di mettere sul tavolo della discussione l’idea che il processo generativo di una nuova città non sia da affrontare come un semplice iter amministrativo da portare a compimento ma, invece, debba avere avere il respiro ampio delle grandi opere umane destinate a trasformare la vita delle donne e degli uomini.

“Oggi è il tempo di discutere, con curata urgenza, di come i processi decisionali pubblici accompagnino le trasformazioni tanto della morfologia fisica quanto di quella sociale della nuova città, di quale rapporto si instauri tra questa e le aree interne che si polarizzano su di essa con l’ambizione, innanzitutto, di arrestarne il depauperamento di intelligenze e iniziative, di quale grid urbana offrire ai protagonisti della produzione, sia in termini infrastrutturali che di servizi, anche ad alto valore aggiunto. Una discussione che non eluda anche le criticità di un processo così importante, identificando, mettendo in sicurezza e valorizzando le peculiarità dei territori fondatori, strutturando municipalismo partecipativo e partecipazione attiva”.

Rigenerazione sociale urbana, infrastrutture, decentramento, Politecnico della Nuova Pescara, alcuni dei temi che ho toccato nel mio intervento introduttivo.

Trovate qui la registrazione:
https://www.facebook.com/585299798293873/videos/1137406970054512

Nuova Pescara, il dibattito del PD (da Il Centro)

Ultimo pezzo. Nelle ultime due settimane di marzo stiamo tenendo le assemblee, online ovviamente, per discutere dei 21 punti posti all’attenzione del PD dal suo nuovo segretario nazionale Enrico Letta. Un percorso complicato, sicuramente anche sofferto, la caduta del Governo Conte II e le dimissioni di Nicola Zingaretti dalla segreteria nazionale democratica hanno lasciato una ferita nel corpo della nostra comunità umana, posto domande ancora senza risposta, sollevato ed atterrato ipotesi, rinfocolato vecchie acredini. Un fiume di pensieri da tanti, quasi tutti, i circoli sparsi sui territori.

Pensare il domani: l’assemblea della “Di Vittorio” di Pescara (foto di Saverio Gileno)

E poi la gente (perché è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perché nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.

Non lo so come staremo in questo nuovo tempo, è un procedere per piccoli passi sui sassi di un fiume in piena. Giorno per giorno dovremo, dovrò per quello che mi compete, capire dove ci posizioneremo per non cadere e di conseguenza essere travolti dalle acque. Nel 2020 si registra un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia e un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra, una tragedia per l’oggi e per il domani insomma. Certo, c’è il piano vaccinale che va avanti e sono in arrivo le risorse del Next Generation Eu ma bisogna, innanzitutto, sconfiggere la paura, ridare prospettiva e dignità a chi non ha lavoro, a chi sta perdendo mesi di formazione, a chi non riesce ad accedere a percorsi terapeutici a causa della pandemia, a chi non vede l’ora di riaprire le proprie attività.

Convincerci, insomma, che possiamo uscirne a testa alta.

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Nicola Maiale
diariodiunsegretario

Buone scarpe, orecchie aperte, occhi che domandano. La politica senza sorrisi e senza amici serve a poco.