5 è meglio di 10? Ovvero come velocizzare la propria rete

Giovanni Tomassini
Hub dell'innovazione digitale
9 min readNov 14, 2019

Il titolo, un po’ provocatorio, illustra bene il momento di incredibile accelerazione tecnologica nel settore delle reti ed Internet che stiamo vivendo negli ultimi 2 anni, e che porterà a nuovi prodotti e funzionalità nel settore ICT, lo comprenderemo meglio alla fine dell’articolo, keep reading!

Cosa sta succedendo nel mondo delle reti ed Internet? Facciamo un parallelo, supponiamo che improvvisamente venga spostato il limite di velocità nelle autostrade da 130 km/h a 1.300 km/h! Le nostre macchine, che vanno TUTTE almeno a 130, diventano improvvisamente obsolete, di un fattore 10X!

Anche una Bugatti Chiron diventa una lumaca, con i suoi 500 km/h, gli aerei di linea con i loro 800 km/h… pure, occorre rompere la barriera del suono, a circa 1.200 km/h per avvicinarsi al limite, ma non raggiungerlo!

Con i mezzi attuali, da una parte non si formerebbero MAI code dovute al fatto che l’autostrada “non ce la fa”, ma d’altro canto avremmo un sotto utilizzo enorme della risorsa autostrada.

La “Singolarità

Ecco, attualmente siamo più o meno vicini a questa “singolarità”, ovvero il momento in cui la velocità di Internet aumenta, ma i nostri dispositivi e reti aziendali diventano obsoleti.

Prendiamo per esempio la Internet cablata, poi parleremo del 5G per quella mobile.

Attualmente l’Internet cablata, di tipo FTTH, ovvero la fibra ottica direttamente a casa, può arrivare agevolmente a 2,5 Gb/s (G-PON), ed i soliti giapponesi stanno già vendendo in alcune zone la 10 Gb/s (10G-PON). Inoltre, anche il vecchio doppino di rame, con la tecnologia G.Fast, può arrivare ad 1 Gb/s, e, volendo, si potrebbe già ora aggregare economiche linee da 1 Gb/s per aumentare la propria velocità, basandosi sul routing e firewall con load balancing.

Sul fronte 5G, anche qui troviamo un massimo teorico di 10 Gb/s a fronte dei 100 Mb/s del 4G, per cui l’Internet commerciale brucia le tappe e offre sempre più banda e nuove applicazioni ad una velocità sempre maggiore, dato che il passaggio alla fibra ottica non è più legato alla Legge di Moore, ovvero il raddoppio ogni 18 mesi della complessità della microelettronica.

In questo scenario, in 6 mesi/1 anno, tutte le reti aziendali, dall’enterprise alle PMI e micro, ed anche di casa, se siete appassionati di tecnologia o pro gamer livello ninja (yes pun intended), diverranno obsolete e dovranno essere adeguate in vari modi.

Nelle Aziende

Nelle aziende, sempre più network-dipendenti per applicazioni, backup, cloud, email, etc, questo aspetto è aggravato dal fatto che, specie nelle PMI, si trovano cablaggi e dispositivi non adeguati alla velocità richiesta, purtroppo neppure al livello 1 Gb/s! Questo tipo di passaggio, che da 10 Mb/s a 100 Mb/s a 1 Gb/s è avvenuto a cadenza decennale, adesso si sta impennando, bruciando le tappe, 10 Gb/s, 25 Gb/s, 40 Gb/s…, 100 Gb/s già dietro l’angolo, in pochi anni.

Cosa fare, allora?

Senza buttarsi subito nel ricablaggio in Cat. 7 e nell’acquisto di switch da 25 Gb/s da decine di migliaia di euro, occorre che le aziende si rivolgano a professionisti del networking per valutare la loro readyness a questa nuova rivoluzione della enorme disponibilità di velocità di rete, e su questa poi creare nuovi servizi ed infrastrutture, per esempio applicazioni basate su microservizi in High Avalaibility/Disaster Recovery, in quanto ormai tutti si muovono in questa direzione.

Anche settori che fino a poco tempo fa non richiedevano grandi quantità di banda, adesso ne hanno bisogno per il quotidiano. Si pensi per esempio ai commercialisti, una volta usavano qualche foglio di calcolo, editor di testo, un gestionale vecchio tipo, adesso usano servizi in cloud per lo storage dei documenti e backup ed anche per il gestionale ci si affida sempre più a soluzioni online, con richieste di banda altissime, pena rallentamenti di tutta l’operatività.

Non parliamo poi di chi fa progettazione CAD, con progetti da centinaia di MB o peggio ancora chi fa multimediale, e che deve fare backup magari sul cloud per essere più sicuro.

Si tratta quindi di uno scenario mutevole, e di certo sempre più complicato.

Nell’attesa di un consulente del networking (e non di un venditore che vi piazza subito una Ferrari dello switching…), provate a seguire i tips di seguito elencati per la vostra infrastruttura, prima di investire nel 10 GBE.

  1. Bilanciare la rete

Il primo consiglio è quello di bilanciare la rete, eliminando i colli di bottiglia, rivedere il cablaggio e gli switch ed i posti di lavoro per capire se ci sono strozzature già nella rete attuale, supponendo che oggi giorno l’economicità della rete con switch da 1 Gb/s e cablaggi in Cat. 5e con WIFI5 (ac, 1,2 Gb/s, per intenderci) è alla portata di tutti.

Già avere la conoscenza dell’infrastruttura attuale vi permetterà di aumentare l’efficenza e non sentire più la frase tipica “la rete è lenta”, quasi un mantra per ogni problema esistenziale degli utenti.

2. Comprate uno switch managed

A tal fine però, occorre, anche in una rete obsoleta, investire in switch MANAGED, che ormai hanno quasi raggiunto il prezzo delle versioni non gestibili (UNMANAGED), che vi daranno importanti informazioni su eventuali problemi di rete e cablaggio, per non parlare della possibilità di implementare delle policy di sicurezza basate su MAC address, per esempio, se volgiamo andare verso la compliance con il GDPR.

3. Cablaggio almeno Cat. 5e

Controllare il cablaggio, se è meno di Cat. 5e, ripassate i cavi e cambiate le prese, controllate le patch se sono almeno Cat. 5e e TAGLIATE quelle di categoria inferiore. NO, non è un refuso, dico tagliate, perché se buttate nel cestino i cavi Cat. 5 o peggio, quelli con la “linguetta” rotta, qualcuno può pensare che sia uno spreco e ve li ritrovate di nuovo usati dai soliti utenti che poi si lamentano che la rete “non funziona”. Film già visto in alcune aziende, tagliate il cavo.

Riepilogando, ecco una tabella per capire quanto complesso stia diventando anche questo aspetto del cablaggio delle aziende:

  • CAT 5: con questa categoria si indicano i cavi in grado di gestire una velocità massima di 100 Mbps (Fast Ethernet) con larghezza di banda fino a 100 MHz. In disuso. (upgrade).
  • CAT 5e (CAT 5 enhanced): è un potenziamento della vecchia categoria dei cavi e permette di gestire una velocità massima di 1000 Mbps (Gigabit). (we are here)
  • CAT 6 è in grado di offrire velocità fino a 10 Gbps con larghezza di banda fino a 250 MHz e 55 metri di distanza. (good for home)
  • CAT 6A offre una miglioria della categoria precedente con un raddoppio di banda fino a 500 MHz per ridurre ulteriormente le interferenze. (better for enterprises)
  • CAT 7 è l’ultima categoria di cavi con velocità di 10 Gbps e interferenze ridotte al minimo in ogni scenario, grazie alla frequenza di 600 MHz. (top)
  • CAT 7A fino a 100 Gb/s (futuristic)

4. Wifi 5 — ac

Ormai l’uso del WIFI in azienda è talmente comune, che questo è diventato il nuovo collo di bottiglia. I prezzi di un WIFI 5 ormai sono scesi enormemente, per cui guardate quello che avete e sostituite subito i vecchi wifi con dispositivi almeno WIFI5 ac, che bilanciano la rete cablata ad 1 Gb/s.

Per darvi un’idea di quanto velocemente ci stiamo muovendo, ecco la roadmap del WIFI, che da adesso in poi vedremo sempre più con la sigla WIFIx:

  • classe a a 54 Mb/s (5 GHz) (update)
  • classe b a 11 Mb/s (2,4 GHz) (update)
  • classe g a 54 Mb/s (2,4 GHz) (update)
  • classe n a 450 Mb/s (2,4 GHz e 5 GHz) (update)
  • classe ac a 3 Gb/s (5 GHz) o Wi Fi 5 (we are here…)
  • classe ax a 6 Gb/s (5 GHz) o Wi Fi 6 (next challenger)
  • classe be a 30 Gb/s (6 GHz) o Wi Fi 7 (wow!)

In realtà poi i produttori già creano dispositivi con più canali, già si vedono in vendita device WIFI6 — ax da 11 Gb/s, con tanto di porte da 2.5,5 e 10 Gb/s.

6. Sistemi di monitoraggio

Quello che non si può misurare, non si può controllare, e questo vale anche per la reti. Se avete seguito i tips fin qui, non potete che installare un NMS (Network Monitoring System), che agganciato allo switch managed ed al WIFI access point, vi tenga in costante controllo di problematiche di reti comuni, come flap di interfacce, oppure strani cambiamenti di velocità o saturazione di risorse, come banda nelle interfacce o cpu negli switch MANAGED.

In questo settore negli ultimi anni sono apparsi software open source gratuiti di assoluto rilievo, Nagios, Zabbix e Prometheus, per citarne alcuni al top in ordine di apparizione.

Il futuro

Seguiti questi tips, siete almeno in grado di garantire ai vostri utenti lo sfruttamento della nuova FTTH da 1 Gb/s che vi hanno installato in modo ottimale e controllato, da qui in poi però ci muoviamo in un terreno difficile, senz’altro molto più costoso.

1, 2.5, 5, 10, 25, 40, 100, 400… 1.000!

Il titolo cattura secondo me questo aspetto, ovvero che siamo in una fase di transizione e che i costi sono ancora altissimi per la 10 Gb/s, anche se stanno calando.

Se per una connessione locale da 1 Gb/s si spendono circa 12 Euro tra costo della scheda sul PC e switch, per una 10 Gbe ci vogliono ancora circa 120 € ! Da una parte il costo è proporzionale all’aumento di velocità, ma se lo moltiplichiamo in un’azienda con molti device, il costo diventa elevato in valore assoluto.

Il 5 è meglio di 10 deriva quindi dal fatto che i produttori sono perfettamente a conoscenza di queste limitazioni del cablaggio, per cui usano un approccio “flessibile” al problema ovvero è stata implementata la possibilità di segmentare la fascia 10 Gb/s in altri due standard, 2,5 Gb/s e 5 Gb/s, che hanno il vantaggio di ottenere queste velocità con un cablaggio Cat. 5e, risparmiando enormemente sull’infrastruttura di rete, un specie di “ultimo metro”, parafrasando il problema dell’ultimo miglio della telefonia.

Si veda la tabella delle velocità del Multi-Gigabit sottostante, presa da un costruttore di switch 10 Gb/s

Fasce da 1 a 10 Gb/s
Correlazione cablaggio velocità Multi-Gig

Da questa tabella si ha un’idea di quanto si complichi la gestione anche dell’ innocua rete aziendale, che obbliga ad un ripensamento ed un’ottimizzazione di tutta l’infrastruttura per poter essere sfruttata in modo ottimale e senza sprechi. Si noti in particolare che anche il Cat.6, in una grande azienda, sia limitato a 55m per poter ottenere la 10 Gb/s, per cui occorrerebbe passare subito alla Cat. 6A se si vuole evitare qualsiasi problema con il 10 Gb/s. D’altro canto la “vecchia” Cat. 5e può arrivare a 5Gb/s, prolungando l’attesa per massicci investimenti nel ricablaggio dell’infrastruttura.

I PC degli utenti saranno inoltre il vero problema finale, in quanto ancora non si trovano disponibili con schede di rete 10 Gb/s, se non a caro prezzo, per non parlare del problema dei portatili, che avendo la ethernet saldata o peggio solo la WIFI5, non possono essere aggiornati. In questo caso l’unica via è la disponibilità di adattatori USB3.0 (5Gb/s) — 5 GBE/WIFI6, oppure USB 3.1/Thunderbolt da 10 Gb/s per poter agganciarsi a tale velocità sulla rete.

Evoluzione delle reti

Da questo punto di vista assisteremo quindi ad un passaggio graduale da 100Mb/s (si, ci sono ancora questi switch nelle aziende, insieme a cablaggi Cat. 5) a 10 Gb/s, passando per la 2,5 e 5 Gb/s, ma soprattutto, come sempre in questi momenti, fatevi consigliare da una terza parte prima di qualunque investimento, in quanto i venditori tenderanno a “rifare il tetto” anche per una piccola infiltrazione, con costi dai 4 ai 5 zeri.

Conclusioni

Stiamo vivendo senz’altro tempi interessanti, se fino ad adesso gli ultimi 20 anni sono stati dominati dal passaggio al 1 Gb/s, nei prossimi mesi assisteremo ad un aumento della gestione della complessità delle reti aziendali a qualsiasi livello, che richiedono un approccio consulenziale, il fai da te o i venditori non sono più adeguati per tenere il passo all’avvento di questa rivoluzione tecnologica.

Parafrasando McLuhan, “il medium è il messaggio, e va sempre più veloce”

Aggiornamento 18 Dicembre 2019:

Cisco ha annunciato una nuova linea di switch da 400Gb/s! la corsa al Terabit al secondo continua…

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Giovanni Tomassini
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Innovation Manager e Tutor A.I.Polo Universitario Aretino, mi occupo di innovazione ICT da 20+ anni https://tomassini.cloud