In che modo le pubblicità ci offrono la felicità

I brand hanno nel tempo dovuto adattare la loro comunicazione alle esigenze del pubblico. Siamo tutti alla ricerca della felicità.

Sempre un passo avanti

La pubblicità è per definizione un messaggio che deve colpire i consumatori, deve sorprenderli e, in ultimo, convincerli a compiere una determinata azione. La pubblicità deve essere sempre un passo avanti, anticipando ciò che il pubblico vuole.

Quello pubblicitario è per questo un settore in costante evoluzione, non può permettersi di fermarsi sullo stesso modello o usare una stessa idea due volte.

Negli ultimi anni sono nate due nuove tipologie di marketing che puntano tutto sull’esperienza emotiva dei consumatori. Stiamo parlando dell’Emotional marketing e del Referral marketing.

Emotional marketing

La definizione di “Emotional marketing” ce la dà Bernd H. Schmitt, professore della Columbia University: “[È] un’esperienza memorabile che il cliente deve sperimentare, tale da superare le sue aspettative”.

I brand devono quindi proporsi in modo tale da regalare un’emozione indimenticabile ed essere in grado di anticipare i desideri inconsci del consumatore soddisfandoli allo stesso tempo.

Perché far leva sulle emozioni? Sono un potentissimo fattore di coinvolgimento e, se sfruttate nel modo giusto, contribuiscono a imprimere nella nostra memoria un ricordo indelebile.

Se il brand riesce a creare una storia che colpisce e coinvolge i suoi consumatori, facendoli sentire protagonisti, riuscirà allora a creare un legame affettivo che porterà all’acquisto e probabilmente alla fidelizzazione.

La creazione di storie altro non è che il cosiddetto stoytelling di cui tanto si sente parlare. Una storia efficace riesce a far immedesimare i suoi spettatori, si serve di un linguaggio emozionale, un tono di voce coinvolgente e utilizza immagini attraenti.

Non si tratta di felicità, ma mostrando il loro lato umano, i brand riescono a raggiungere i consumatori in modo onesto e trasparente.

Referral marketing

È vero che il settore pubblicitario non si ferma mai e cerca continuamente soluzioni innovative, ma a volte la novità è rispolverare vecchi metodi.

Come per l’Emotional marketing, anche in questo caso al centro c’è l’importanza di una storia e del consumatore, ma questa volta l’intero processo passa attraverso il passaparola. Nonostante sia una delle pratiche più antiche del mondo, il passaparola è attualmente uno degli strumenti più potenti sul web.

“Il Referral marketing è l’insieme di quelle azioni compiute, spontaneamente e non, dai clienti di un’azienda con l’intento di suggerire ad altri di rivolgersi a essa per la qualità e le prestazioni dei suoi prodotti o servizi.”

Prima di arrivare alla decisione dell’acquisto, infatti, i consumatori si informano, leggono le opinioni e le recensioni di altri consumatori e infine, se sono soddisfatti e rassicurati da ciò che hanno letto, passano all’azione.

Apparente felicità

I clienti vogliono identificarsi in un brand e per coinvolgerli sempre di più, le aziende devono rivolgersi direttamente a loro, chiedendo cosa ne pensano e accettando i loro suggerimenti. La collaborazione delle due parti riuscirà così a soddisfare entrambi. le prime perché raggiungeranno il loro obiettivo di vendita e i secondi perché avranno il prodotto richiesto.

Coinvolgendoci e offrendoci emozioni, quindi, i brand contribuiscono a renderci felici? Non proprio. La felicità è un concetto personale e soggettivo che, come ben sappiamo, non si compra, ma travestendo prodotti e servizi di felicità, qualche volta ci lasciamo tentare e magari riusciamo anche ad assaporarla.

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