“human centered agenda”, why not?

Dimitri Tartari
digital thinkERs.
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2 min readMar 23, 2016

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Dice: mettere la persona al centro delle politiche. Scontato. Non proprio. Sappiamo che normalmente la Pubblica Amministrazione fa di tutto per tenere lontano il suo ‘cliente’, il cittadino. Ecco, secondo noi è arrivato il momento di ripensare i servizi a partire dal cittadino: da quello che fa, da come pensa, da quello che vede. Da come vive.

L’Agenda Digitale l’abbiamo pensata così: un coordinamento di politiche regionali che aiutino gli individui a diventare sempre più cittadini. Un sistema di opportunità nel quale i territori possano valorizzare liberamente le proprie specialità e contribuire a fare non solo dell’Emilia-Romagna la regione più avanzata d’Italia ma anche posizionarla ai primi posti in Europa.

Puntare all’eccellenza è un ottimo sistema per riuscire a raggiungere un obiettivo: a rivederlo verso il basso si è sempre in tempo. Mettere la persona al centro delle politiche digitali significa pensarle come strumenti a disposizione di ciascuna e ciascuno per lavorare, studiare, produrre, consumare. Per costruire la regione un pezzo alla volta, una comunità alla volta.

La responsabilità della cura della casa comune è sempre più condivisa. Ci tocca. Abbiamo voluto disegnare l’agenda come un canale per lo sviluppo della cittadinanza attiva sul territorio regionale favorendo la crescita della resilienza necessaria per affrontare i continui cambiamenti sociali ed economici.

Le soluzioni ai problemi, le risposte alle esigenze sociali: le produciamo tutti, ogni giorno. Il digitale è il mezzo determinante per sviluppare, valorizzare e rinnovare in modo continuativo il contributo del capitale umano costituito da ogni cittadino, emiliano o romagnolo che sia.

Ciò permetterà di rendere sempre più efficaci e sostenibili i servizi pubblici, attraverso la progressiva integrazione tra pubblico e privato per l’innovazione sociale, abilitate dal digitale.

L’Emilia-Romagna del futuro prossimo dovrà essere competitiva, non in quanto digitale ma in quanto capace di cogliere tutte le sfide poste da una società in cui tutto — lavoro, educazione, relazioni — viene innervato dalla tecnologia diventando complementare alla vita delle persone.

Un ‘digitale’ che non è tecnologia ma estensione delle capacità e — visto con l’ottica delle politiche — parte integrante dell’essere cittadini.

Questo è il punto di partenza. Da oggi infatti pubblicheremo su questo strumento una sintesi del testo dell’ADER che vi chiediamo di leggere e commentare.

Le vostre idee saranno raccolte e presentate all’incontro, dedicato alle comunità, che abbiamo organizzato per il prossimo 14 aprile alle ore 17.30 presso l’Area della Ricerca del CNR, sala 216.

Save the date.

Un appuntamento utile a preparare la partecipazione della comunità al lancio dell’ADER il successivo 19 aprile, nel kick off a Bologna all’Opificio Golinelli, a partire dalle ore 9.30.

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Dimitri Tartari
digital thinkERs.

Credo nel potere positivo delle tecnologie. Mi occupo di agenda digita e politiche pubbliche. La politica se fatta bene mi piace molto.