Chayn Italia, strumenti online contro la violenza domestica

cristina galasso
Donne Nel Digitale
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5 min readApr 8, 2016

di Cristina Galasso

“Molte donne che vivono la violenza domestica si rivolgono ad internet come prima risorsa per acquisire informazioni che possano aiutarle concretamente a risolvere la loro situazione. La maggior parte delle ricerche non conduce, però, a materiali chiari ed esaustivi”.

Con queste parole 60 volontarie tra traduttrici, avvocate, psicologhe, blogger, illustratrici, user researcher spiegano perché hanno deciso di dare vita a ChaynItalia.org, la nuova piattaforma open source dedicata alla violenza sulle donne ora disponibile anche in Italia, paese — è bene ricordarlo — in cui più del 30% delle donne tra i 16 e 70 anni ha subito violenza.

Chayn Italia è un progetto di feminist tech che nasce dalla collaborazione tra alcune femministe emigrate all’estero e altre che vivono in Italia. Come mi spiega Laura, una delle coordinatrici,

“la maggior parte di noi vive in Italia ma ci sono anche molte espatriate altrove, tutte connesse in una rete web da cui cerchiamo di ritagliarci dei preziosissimi momenti di discussione dal vivo. Fanno parte di Chayn Italia donne dalle competenze molto diverse: ognuna di noi è arrivata a Chayn da un percorso di attivismo femminista diverso e condivide con le altre le sue capacità”.

E il lavoro in rete è uno dei punti di forza del progetto. Chayn nasce in Pakistan nel maggio 2013 da un’idea di Hera Hussain (“chayn” significa “conforto” in Urdu). A Londra Hera conosce Elena Silvestrini e insieme decidono di fondare la piattaforma italiana e di portare anche nel nostro Paese questo nuovo approccio comunicativo e informativo alla violenza domestica.

Ad oggi Chayn conta 130 volontarie/i in 13 paesi e quattro piattaforme: la piattaforma madre Chayn HQ e quelle nazionali Chayn Pakistan, Chayn India e ora Chayn Italia. Tutte le piattaforme Chayn si fondano sul lavoro volontario, “alla base c’è la volontà di condividere esperienze, punti di vista e buone pratiche”, aggiunge Chiara, un’altra coordinatrice del progetto.

“Tutte le persone che hanno collaborato finora hanno infatti messo disposizione il loro tempo in via del tutto gratuita. Il progetto sta continuando a crescere e nei prossimi mesi cercheremo fondi nei settori dell’innovazione sociale e della lotta alla violenza di genere, affiancandoci ad organizzazioni compatibili con i nostri obiettivi e le nostre pratiche”.

Scopo delle piattaforme è fornire, in modo semplice e efficace, informazioni strutturate e suggerimenti concreti che aiutino le donne ad intraprendere percorsi di consapevolezza e uscita dalla violenza.

Su ChaynItalia.org, oltre alla mappatura dei centri antiviolenza e delle case rifugio, sono spiegate le varie forme di violenza di cui può essere vittima una donna, anche nel caso in cui sia disabile o lesbica, due condizioni che possono rendere il già difficile percorso di uscita dalla violenza ancora più complesso. Una sezione è dedicata alla salute psicofisica e offre informazioni su sessualità e contraccezione ma anche sul disturbo post traumatico da stress, la depressione, la sindrome di Stoccolma, l’autolesionismo.

E poi informazioni legali molto dettagliate e operative che, ad esempio, aiutano a capire come fare una denuncia alla polizia e come costruire il proprio fascicolo personale. La guida, di cui sono disponibili anche finte copertine che permettono alla donna di leggere il contenuto in sicurezza, dà tutte le indicazioni per raccogliere e ordinare in maniera chiara fatti e prove riguardanti il proprio caso, così da arrivare preparata alla denuncia. Come si legge sul sito, “questo ti sarà utile sia per iniziare un’azione legale, ma anche come archivio personale a cui potrai sempre fare riferimento”. Un’altra sezione è, invece, dedicata alle donne che vogliono aiutare un’amica vittima di violenza con un utilissimo “vademecum della buona amica”.

Chayn Italia è un progetto di comunicazione digitale il cui intento, precisa Chiara,

“è fornire informazioni e non ‘facili soluzioni’: Chayn non potrà mai sostituirsi al lavoro dei centri anti violenza, deve anzi indirizzare le donne in difficoltà verso questi, fornendo gli strumenti pratici di analisi della propria condizione”.

E il modo attraverso cui sono offerti questi strumenti rappresenta il cuore del progetto.

“Per quel che riguarda il tipo di comunicazione che vogliamo fare crediamo sia molto importante che questi contenuti non siano veicolati con una forma stereotipata, vittimizzante: Chayn Italia propone un modo nuovo di parlare di violenza, con immagini che raccontino storie di forza, rinascita e sorellanza, invece che lacrime e occhi neri”.

Questo nuovo modo di comunicare e informare sulla violenza domestica è reso molto bene anche dalle belle illustrazioni, realizzate gratuitamente da 10 illustratrici, che accompagnano le pagine del sito.

Tuttavia le donne di Chayn Italia sanno bene che perchè le informazioni siano davvero utili si devono poter consultare facilmente e in sicurezza. Così non solo le guide hanno copertine che camuffano il vero contenuto dei materiali scaricati ma in testa ad ogni pagina della piattaforma c’è il bottone “Lascia questo sito” che automaticamente chiude la pagina, reindirizza l’utente su Google o una pagina meteo e cancella l’indirizzo dalla cronologia del browser.

I contenuti del sito, sviluppati con licenza creative commons, sono stati pensati e realizzati grazie alla collaborazione con professioniste e operatrici dei centri antiviolenza. E qui sta un altro importante aspetto di Chayn Italia, come mi spiega Simona, volontaria Chayn e operatrice dello sportello romano “Una stanza tutta per sé”.

“Come sportello antiviolenza abbiamo partecipato da subito alla realizzazione di Chayn Italia e crediamo importante che ci sia un sito che dia spunti di riflessione e consigli pratici alle donne. Immaginiamo Chayn come primo momento di riconoscimento, che porti a un’attivazione e a un percorso di fuoriuscita dalla violenza presso i centri antiviolenza. La collaborazione con i centri anti violenza è fondamentale, auspichiamo quindi una rete nazionale in cui si possanno condividere progetti e momenti di riflessione. A seguito del lancio abbiamo iniziato una collaborazione con Di.Re., la rete nazionale dei centri anti violenza con cui vorremmo affrontare questo enorme esercizio di mappatura dei centri”.

Per il futuro Chayn Italia ha già molte idee.

“Al momento la nostra priorità è migliorare e ampliare alcuni contenuti del sito. Inizieremo presto un’attività di elaborazione e ricerca per temi: la violenza sulle donne migranti, come uscire da una relazione violenta in modo sicuro, la sicurezza online. Un altro obiettivo a breve termine è allargare la nostra rete di collaborazione con i centri antiviolenza in tutta Italia, sia per migliorare la mappatura esistente sul nostro sito, sia per capire quali sono le esigenze immediate delle donne che si rivolgono ai centri. Il miglioramento del sito va infatti di pari passo con le necessità e i bisogni delle donne a cui ci rivolgiamo. In futuro, ci piacerebbe anche diventare un punto di riferimento per la comunità di Chayn Italia e i centri antiviolenza con poche risorse, per aiutarli a rendere più efficaci gli strumenti di comunicazione digitali a loro disposizione e raggiungere così un maggior numero di persone”.

La piattaforma Chayn Italia sarà presentata il 17 aprile a Roma alla Casa internazionale delle donne.

Originally published at www.cittadiniditwitter.it

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