Content-First Design: come iniziare dai contenuti

Gianfilippo Ceraselli
Doralab Thinking
Published in
4 min readOct 26, 2018
Foto di rawpixel su Unsplash

Nella fase analitica e strategica ci si concentra maggiormente sul “perché” (perché gli utenti fanno o dovrebbero fare qualcosa, perché il prodotto debba adottare una strategia rispetto ad un’altra ecc.). La successiva fase progettuale viene comunemente approcciata focalizzandosi sul “come” ma si può, anzi si dovrebbe, partire dal “cosa”, cioè dai contenuti.

Cosa è rilevante per l’utente?

Le persone non usano servizi o prodotti digitali per interagire con le loro interfacce ma per risolvere un’esigenza. Buona parte di queste esigenze riguarda l’accesso ai contenuti: il saldo di un conto corrente, le caratteristiche di un prodotto, l’itinerario di un percorso.

Non ha alcun senso progettare la migliore interfaccia del mondo per semplificare l’accesso a contenuti di scarso valore o inefficaci. Sappiamo dall’osservazione diretta del comportamento degli utenti che la decisione di acquisto dipende dalla giusta informazione, dalla comprensione di un concetto, a volte di una singola parola.

Lo strumento di progettazione influenza il nostro metodo di lavoro e ha un impatto sulla direzione, la velocità e l’efficacia.

Quale strumento usare?

Post-it

  • Vanno bene per le fasi iniziali di design, come strumento di comunicazione interna al gruppo di lavoro.
  • Non vanno bene per definire quel livello di dettaglio che permette di valutare una scelta di design da un’altra.

Carta e penna

  • Vanno bene per abbozzare layout e schemi.
  • Non vanno bene per definire il dettaglio delle informazioni che si vogliono trasferire all’utente.

App specifiche per il design

  • Vanno bene per abbozzare o definire il dettaglio di un’interfaccia
  • Non vanno bene per lavorare agilmente sui contenuti

L’editor di testo come strumento di design

È perfetto per concentrarsi sui contenuti. Non essendoci formattazione è impossibile essere distratti dalle scelte di layout, griglie, pulsanti, colori, font. Siamo liberi di dedicarci completamente alla risoluzione di queste domande:

  • Quali informazioni dobbiamo trasferire all’utente?
  • Cosa è più importante e cosa è secondario?
  • Quanto dettaglio dedicare a uno e quanto all’altro?

Il nostro flusso è più o meno questo:

  1. Scriviamo un elenco puntato delle informazioni che dobbiamo trasferire all’utente.
  2. Ordiniamo l’elenco in funzione delle priorità: cosa è più importante, cosa va detto prima.
  3. Espandiamo i vari punti senza preoccuparci della forma o della quantità.
  4. Raggruppiamo i contenuti per una narrazione efficace, scegliamo i titoli per ciascun gruppo.
  5. Sintetizziamo. Eliminiamo le parole superflue, eliminiamo ancora, e ancora, finché non smette di funzionare. Allora avremo capito di aver raggiunto il limite della sintesi.
  6. Scegliamo con cura le parole, quelle più comprensibili, più efficaci, più persuasive.

I punti 2, 3 e 4 possono essere iterati, ad esempio potremmo renderci conto dopo avere raggruppato i contenuti (4) che un’ordinamento diverso (2) può essere più funzionale.

Veloce per creare ipotesi alternative, potente per definire i dettagli

Mi spiego meglio con un esempio pratico. Ipotizziamo di dover progettare l’app di YouTube. Cominciamo stilando l’elenco dei contenuti.

Creo un elenco non ordinato

Ordino secondo un criterio, in questo caso la rappresentazione sullo schermo

Espando i vari punti

Raggruppo i vari punti

Sintetizzo e curo i dettagli

Nell’editor di testo è facile provare delle varianti. Ad esempio nella fase iniziale, quando si stila l’elenco, o in quella finale dove si soppesano le singole parole.

Si può usare anche per progettare un flusso di interazioni

Si possono delineare rapidamente i punti chiave di un flusso complesso come il checkout di un ecommerce, in questo esempio quello di Nike.

In quale fase del progetto usiamo il content-first design

  • Dopo la fase strategica nella quale abbiamo esplorato i bisogni degli utenti, le esigenze di business, definito la value proposition, assegnato le priorità…
  • Prima del design di dettaglio dei wireframe/prototipi
  • Durante il design di dettaglio per integrare e modificare contenuti o provare varianti

Quale strumento usiamo

Va bene qualsiasi editor di testo. Noi abbiamo trovato in Dropbox Paper il giusto compromesso tra la complessità di un word processor (troppo ricco di funzionalità) e il minimalismo di un text editor puro (privo della minima formattazione, preziosa per titoli e grassetto).

A prescindere dallo strumento, abbiamo riscontrato 3 benefici nel dare priorità ai contenuti:

  • Porta a concentrarsi su cosa è rilevante per l’utente.
  • Velocizza la creazione e ancor di più la modifica.
  • È collaborativo perché tutti possono contribuire, anche chi non padroneggia le app di design.

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Gianfilippo Ceraselli
Doralab Thinking

User Experience Designer/Manager deeply passionate about the innovation of services and products.