Come migliorare l’esperienza del cliente nel B2B con i video personalizzati
Creare e sviluppare una strategia di marketing B2B per migliorare l’esperienza del cliente può sembrare semplice, ma l’errore è sempre dietro l’angolo.
Per rendere una strategia di marketing B2B efficace è fondamentale innanzitutto identificare il target, definire un budget, scegliere i canali di comunicazione più appropriati ed investire in social advertising ed email marketing. Quello che è però essenziale è avere una buona strategia!
Se non si definisce una buona strategia di marketing che abbia come obiettivo la creazione di contenuti di qualità capaci di attirare l’attenzione dei potenziali clienti, qualsiasi investimento potrebbe rivelarsi inutile.
L’era digitale ha dato un grande aiuto ai marketer e oggi infatti, grazie alla tecnologia, è possibile analizzare una grande quantità di dati e da essi capire come ottimizzare la comunicazione al meglio, selezionando i canali più efficienti e migliorando l’efficacia del contenuto.
Qualsiasi variabile può rivelarsi fondamentale e oggi abbiamo gli strumenti per misurare l’efficacia di ogni comunicazione: che siano le ore durante le quali la persona è più ricettiva o la tipologia di contenuti preferita dall’audience, i dati offrono potenzialità infinite per chi si occupa di marketing.
Una corretta strategia digitale è sempre basata sull’analisi dei dati e sull’implementazione delle azioni di marketing sulla base dei risultati. Gli Analytics ci danno la possibilità di trasformare lead in opportunità e opportunità in clienti, consentendoci di verificare le interazioni con i nostri canali e pianificare al meglio gli step successivi.
Conquistare l’attenzione del tuo potenziale cliente
L’obiettivo di una strategia di marketing B2B è generare lead qualificati e alimentare la pipeline delle vendite con nuove opportunità. I prospect stanno cercando la soluzione giusta ai loro bisogni, confrontando le caratteristiche dei diversi prodotti e decidendo quale azienda sia in grado di supportarli meglio. Come generare quindi nuovi lead migliorando al tempo stesso l’esperienza del cliente?
Una soluzione semplice potrebbe essere quella di aumentare il numero delle campagne di marketing, ma sempre più spesso aumentare le campagne significa spingere all’estremo i processi di marketing automation e di email marketing, cioè riempire la casella di posta del tuo potenziale cliente e social sempre più “affollati” da annunci o contenuti non interessanti.
Internet e le nuove tecnologie di comunicazione ci hanno portato nella “società dell’informazione”: siamo costantemente esposti a tantissimi stimoli e sempre meno interessati e attenti agli stimoli stessi.
Mai come ora infatti l’attenzione del cliente è diventata una risorsa scarsa, a tal punto che oggi si parla di economia dell’attenzione, come un vero e proprio mercato in cui competere per guadagnare anche solo qualche secondo di attenzione da parte dei potenziali clienti.
Già nel 1971, Herbert Simon, premio Nobel per l’economia, scriveva: “L’informazione consuma attenzione. Quindi l’abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quell’attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare”.
Conquistare l’attenzione del cliente: essere notato o essere notevole?
L’email marketing è un canale con potenzialità inespresse e occorre dunque ragionare sui contenuti delle stesse email, sulla segmentazione dei target e sul momento migliore per mettersi in contatto con l’audience. Il rischio, altrimenti, è quello di entrare in un loop interminabile di messaggi poco interessanti che non portano alla conversione, ma solo a una lead generation insufficiente.
Sulla base di uno studio Forrester, se il 99% dei lead non arriva ad essere cliente, ciò è dovuto spesso ad un focus eccessivo sugli stadi più elevati del marketing funnel, ovvero awareness e consideration e poca attenzione nel momento della decision.
Si deduce che un lavoro basato sulle quantità non è dunque premiante nel contesto competitivo moderno. È necessario quindi distinguere tra una strategia basata esclusivamente sulla quantità e una pianificazione adeguata a mantenere saldo il contatto con i propri lead.
Come è facile immaginare, non è sempre semplice ricavare il massimo risultato possibile da ogni singolo contatto. Come sostenuto anche da Seth Godin, “Essere notato non equivale ad essere notevole e non è utile essere straordinari in qualcosa a cui la gente non interessa”. Essere degni di nota, dice Godin, vuol dire comunicare qualcosa “di cui valga la pena parlare. Eccezionale. Nuovo. Interessante.”
Sii interessante, ma mai invadente
Comunicare online vuol dire innanzitutto avviare una conversazione, uno scambio e quindi un’interazione. La prima proposizione del Clue Train Maniphesto non a caso è: “i mercati sono conversazioni”; è fondamentale quindi essere in grado di iniziare la conversazione, entrare in confidenza con il potenziale acquirente per creare un legame solido e duraturo, reciprocamente proficuo. In questo la costanza è fondamentale, così come la frequenza e profonda conoscenza del comportamento dei consumatori e dei loro bisogni. È inoltre essenziale produrre contenuti di qualità, perfettamente in linea con ciò che cerca l’utente. Devono essere altamente interessanti.
Quindi, qualità piuttosto che quantità. Una comunicazione efficace è basata su contenuti interessanti e perfettamente in linea con ciò che cerca l’utente, ma poco invadenti.
Chiama le persone con il loro nome
La relazione è tra le persone, non tra i business. Chiama le persone con il loro nome e si sentiranno davvero speciali. Per coinvolgere un individuo in una campagna marketing bisogna che questo non si senta uno tra tanti: usare il nome è un modo per mostrare rispetto e rimanere impressi nella memoria.
L’idea di personalizzare i contenuti non è nuova. La personalizzazione nell’oggetto delle mail è stata una delle prime trovate dell’email marketing. Anche se nei primi anni 2000 l’effetto sorpresa è stato totale, oggi è una pratica abbastanza comune, ma che continua a rivelarsi molto efficace. Il desiderio di essere riconosciuti e di sentirsi chiamati per nome vale tutt’oggi davvero tanto, anche nelle email.
Per rendere efficaci i vostri messaggi, questi devono essere il più possibile personalizzati. Per convincere i clienti non basta più far comparire i nomi corretti dei destinatari all’inizio dell’e-mail; dovreste anche reagire a quello che fanno i vostri clienti tenere conto del tipo di persona dietro l’indirizzo e-mail.
Oggi, il concetto di personalizzazione riesce ad andare anche oltre. Le imprese possono avvalersi di livelli di personalizzazione superiori e seguire il trend che va verso la cosiddetta individualizzazione, o iper-personalizzazione, dei contenuti. Un trend che va ben oltre la semplice segmentazione: ogni singolo individuo riceve un contenuto fatto su misura per lui. Così facendo, è possibile coinvolgere in larga scala gli individui nel tuo storytelling, pur personalizzando ogni aspetto del tuo contenuto.
Stando a quanto detto da Forrester, infatti, la personalizzazione della relazione col cliente e la selezione attiva di nuove tecnologie di marketing sono i grandi trend con cui i Chief marketing officer (CMO) del B2B devono misurarsi per creare campagne di marketing di successo.
Aumentare l’esperienza del cliente con i video personalizzati
Se la personalizzazione è così efficace, perché non sfruttarla nei video? I video sono da sempre il medium più efficace in termini di engagement e on-page conversion rate. Rilevamenti recenti mostrano che il 92% degli utenti guarda video su internet. (fonte: Statista)
I motivi sono i più svariati: per svago, per imparare qualcosa, per rivedere contenuti interessanti. Dunque personalizzarli vorrebbe dire renderli ancora più persuasivi.
Un video personalizzato è un video generato specificamente per una persona o per un’impresa, che è stato personalizzato utilizzando i dati della persona per creare un contenuto interessante.
Il successo di questo genere di video sta tutto nel saper integrare questi elementi all’interno della storyboard in maniera naturale e coerente, in modo tale che suscitino e mantengano viva l’attenzione, ma anche nella capacità di strutturare la ricchezza del database. In questo modo, i prospect sono più invogliati a compiere un’azione vera e propria direttamente all’interno del video. Parlando in maniera diretta ed immediata al destinatario, i video personalizzati migliorano l’esperienza del cliente, aumentano le conversioni e guidano i lead in fondo al marketing funnel.
Le aspettative dei consumatori sono cambiate ed apprezzano particolarmente esperienze personalizzate ed interattive che diano loro l’opportunità di gestire autonomamente l’esplorazione dei contenuti. I video personalizzati ed interattivi hanno l’abilità di catturare e mantenere l’attenzione di clienti e riescono a migliorare notevolmente i livelli di customer experience e di customer engagement. Quindi, perché aspettare?
Vuoi saperne di più su come utilizzare i video personalizzati? Dai un’occhiata qui…