Bilancia dei pagamenti USA: il miracolo americano di trasformare i debiti in crediti.

marco benedetti
3 min readMay 1, 2016

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La posizione di debitore netto degli stati uniti negli ultimi decenni non è un segreto, dal 1970 circa in poi la bilancia commerciale ha sempre segnato un saldo negativo. Come è possibile che gli Stati Uniti sostengano questo deficit che col passare del tempo segue un trend decrescente?

Se osserviamo il grafico dagli anni ’70 al 2007 possiamo osservare una caduta drastica delle partite correnti particolarmente negli anni ’90.
Si è scelto di rappresentare l’andamento dagli anni dal 1971 per osservare come il regime internazionale del Dollar-Exchange Standard abbia influito sulle partite correnti degli Stati Uniti. La sostenibilità di questa situazione è data sicuramente dal signoraggio, e dal fatto che negli ultimi quaranta anni il tasso di rendimento che gli Stati Uniti hanno ottenuto sui loro investimenti internazionali è stato sempre superiore (si stima di un terzo) rispetto ai pagamenti che essi devono fare sui propri debiti internazionali. Per dirla con le parole dell’ex capo della Fed Alan Greenspan, gli Usa ottengono un reddito “dato dal rendimento di titoli, che fruttano interesse, acquistati attraverso l’emissione di moneta, su cui non si paga al portatore alcun interesse, o, al più, un tasso inferiore al tasso di mercato”. Cioè una spiegazione molto vicina alla definizione di signoraggio bancario (data proprio dallo stesso Greenspan) “la differenza fra l’interesse che la banca centrale non paga sui suoi debiti e quello che la banca riceve usando i suoi debiti per comprare debiti altrui”.

Praticamente negli ultimo secolo gli Stati Uniti hanno preso il ruolo di banca del mondo, solo che invece di emettere moneta, emettono titoli di stato. Questi titoli di stato americani, ormai sono diventati la vera moneta internazionale, basata sull’unità di conto dollaro: stanno a riserva nelle banche centrali e sono il mezzo di pagamento degli scambi internazionali. Su tale moneta, proprio come una banca centrale, gli Usa non pagano interessi “o pagano un tasso inferiore al tasso di mercato”.

E proprio qui sta il miracolo americano di trasformare i debiti in crediti. Fino a quando però questo sistema è sostenibile? Fino a quando il dollaro è stabile, fino a quando i rendimenti dei titoli americani restano ad un certo standard e fino a quando il Pil continua a crescere. Ce se ne rende facilmente conto guardando al grafico in alto nel periodo della crisi. Più nel dettaglio guardando alla disaggregazione della bilancia dei pagamenti dalla crisi in poi. Il netto calo del Financial Account è dovuto alle politiche monetarie espansive della Fed che in seguito alla crisi hanno inondato il mercato di moneta facendo abbassare drasticamente il tasso di interesse e rendendo l’afflusso di capitali sempre meno ingente. Allo stesso tempo si è registrato un calo del reddito, che ha comportato una diminuzione delle esportazioni e un miglioramento nella bilancia commerciale che nel 2009 ha toccato il “massimo” di -40 miliardi di $.

Millioni di $ / Fonte: IMF

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