di 30enni alle prese con TikTok

Cosa puoi trovare su TikTok la prima volta che lo apri e sei troppo adulto per usarlo.

Alessandro Giura
e adesso, Giura
6 min readOct 30, 2022

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Se nel 2022 vi interessa un lavoro nella comunicazione non potete scappare da questo fenomeno. Se siete adulti, come me che ho da poco passato i 30 anni, e ne siete sempre stati alla larga potreste prenderla come una sconfitta nei confronti della società. Sto parlando di TikTok. Si, del social per i ragazzini dove ci sono i balletti, puoi riproporre i dialoghi dei film con il Lip Sync e tante altre cose. E da poco anche la campagna elettorale.

Io ho sempre affrontato la vita provando a far finta che questo social network non esistesse. Quando ho avuto coinquilini molto più giovani di me che lo utilizzavano ero stranito dal loro impegno per crearci un contenuto sopra, per quanto innocente e con il semplice intento di far strappare una risata. Il mio approccio era del tipo “sono troppo vecchio per queste stronzate” come Murtaugh in “Arma Letale”. Poi piano piano mi sono reso conto che il mondo di TikTok stava diventando troppo grande per essere ignorato, come non era possibile ignorare 10 anni fa Facebook o Instagram per quanto si provasse a rigettarli.

Tutto quello che sapevo si potesse trovare su TikTok proveniva da “zio”, la newsletter che cerca di capire cosa fanno i teenager di oggi quando fissano i loro telefoni scritta da Vincenzo Marino — se vi interessa non esitate a iscrivervi. Quando ho trovato lavoro come editor per una rivista che ha come target la Gen Z e pure su Linkedin una richiesta di candidatura ad un’agenzia di comunicazione proponeva di mandargli un TikTok ho capito che non potevo più scappare dal fenomeno. Del resto Daniele Mazzanti, social media manager di NBA Italia e che ho intervistato a proposito della comunicazione sportiva via social, ha detto che TikTok è la piattaforma con più margini di crescita rispetto agli altri.

E così, con la stessa gioia delle mosche davanti allo sterco, sono andato nello store del mio telefono, l’ho scaricato, ho cliccato sull’icona una volta finita l’installazione, ho aperto il mio profilo e cominciato a scrollare verso il basso. Questo è quello che ho trovato immediatamente, il mio primo impatto con questa piattaforma che rende ricchi i content creator e occupa il tempo di molte persone. Questi sono i primi 5 video che hanno incrociato il mio scrolling.

Capibara

Una compilation di meme sui capibara. Capibara truccati, capibara vestiti, capibara con occhiali da sole, capibara palestrati. Ok. Si, ho sorriso. La musichetta è di quelle semplici che ti fa anche muovere la testa a ritmo. Allo stesso tempo il capibara è l’unico roditore che non disprezzo, forse perché invidio il suo costante chill mood. Ergo è anche inquietante, non posso non pensare di essere stato immediatamente profilato. Ma ormai ho accettato termini e condizioni, tanto vale continuare a navigare e scoprire l’oceano. Questo TikTok ha 7 milioni di visualizzazioni.

Chiara e il suo cane

Ecco la prima rappresentante della generazione per cui TikTok è venuto al mondo. Si chiama Chiara e propone un video con il suo cane Aaron, un pitbull che emana molta più simpatia di lei. E infatti la star del video è lui. In pratica Chiara fa una finta telefonata lunga oltre un minuto affianco al cane e nomina le sue parole preferite, come spiega in caption descrivendo tutto come un POV. Ci sono l’immancabile palla, i biscotti e la marca di cibo, a cui lui reagisce immobilizzandosi e con gli occhioni desiderosi. Poi vari animali: la lucertole, i ragni, e le mosche. Alla parola “mosche” Aaron volge il suo sguardo verso l’alto, scatenando l’ilarità della sua padroncina. Non è così esilarante, in realtà il cane si sta facendo gli affari suoi e risponde d’impulso a determinate parole suscitando un po’ di simpatia. La fissazione di certi padroni di cani per trasformare il proprio animale da compagnia in una star del web è affascinante. A volte penso che le persone quando sono a contatto con la propria bestiola rincretiniscano. Ma se ci penso bene anche io mettevo le foto del mio cane su Facebook considerando tutto molto esilarante. Quindi mi faccio un bell’esame di coscienza e dico che è un contenuto poco originale ma in grado di toccare corde emotive di molti utenti. Questo video ha 7 milioni di visualizzazione, 782mila like e più di 15mila commenti. Cioè 15mila persone si sono messe a commentare l’innocenza di un cane.

Il primo balletto

Il primo balletto. Mi aspettavo di meglio. Dura solo 15 secondi. La coreografia in coppia è molto semplice. Costumi semplici, stessa felpa con colore diverso. La sincronia è buona all’inizio, rivedibile con il passare dei secondi. Il video termina un secondo prima del drop. Una delusione totale. Vale comunque 19,3 milioni di interazioni.

Imitazioni di vip che si sposano

Questa TikToker, tale Valentina Barbieri, deve essere specializzata nelle imitazioni. È molto brava. In questo contenuto indossa un abito nuziale con tanto di boquet in mano e propone la caricature di vari personaggi femminili italiani, o meglio di vip televisivi. Una quindicina di anni fa l’avrei vista molto bene in trasmissioni come “Mai dire Gol” o “Quelli che il Calcio”. Spazi televisivi morti e sepolti. Poco male, c’è il web a dare spazio e forse ancora più visibilità a certi fenomeni. La prima imitazione è dedicata a Giorgia Meloni, ottima esecuzione e perculata di classe. Poi seguono la Ferragni e Belen Rodriguez, Benedetta Rossi e altri personaggi resi celebri dal tubo catodico — tra cui due persone che non so chi siano, probabilmente appartenenti alla sfera trash e che quindi non posso giudicare. Lei è molto brava, innegabilmente. Ho riso in particolare al “Prometti prometti” di Ambra e al “Pa pa papaaa” della Vanoni. 2 milioni di visualizzazioni per lei. Il mondo degli imitatori su TikTok andrebbe esplorato bene. Trasuda talento.

I Ferragnez, immancabili

Era telefonata. Non poteva esimersi dall’invadermi lo scrolling fuori dalla top 5. Chiara Ferragni. Con Fedez, ovviamente. La Ferragni è un personaggio che non ho mai voluto approfondire, per mala fede lo ammetto. L’unica sua apparizione che ho visto senza forzarla è stata la partecipazione al “Testimone” di Pif, il programma televisivo che mi porterei dietro su un isola deserta, in un episodio sulla Milano Fashion Week. L’ho conosciuta lì Chiara, tanti anni fa. E già allora non capivo come facesse ad avere seguito. Poi ne ha ottenuto molto di più, ha sposato Fedez e cominciato a sbattere la sua vita da film e le vicende dei suoi figli su ogni schermo. Io ho sempre avuto un forte rigetto per lei, quindi so anche poco di cosa faccia sui social. Ora lo so un po’ di più. Il primo contenuto che mi è stato proposto dal doomscrolling che la riguardi la ritrae mentre racconta come Fedez l’ha conquistata. E non è il primo, ma bensì la PARTE 3. Una storiella su hotel milanesi, primi appuntamenti molto belli, mazzi di fiori recapitati di ritorno da New York e paparazzi. Fedez fa il finto obbligato alla partecipazione alle spalle di Chiara, lei quella che lo deve riprendere perchè non può dire che sono andati a letto assieme. “Non si può dire”. Del resto TikTok resterà sempre l’app per gli adolescenti, nonostante questi oggi facciano le maratone di House of Dragon. Cinque milioni di vi visualizzazioni. Clamorosamente neanche mezzo milione di like. Chissà quante altro coppie bramose di monetizzare il proprio grande amore hanno imitato i Ferragnez, o chissà quale coppia hanno copiato loro. Io non riesco a togliermi l’idea che lei e suo marito, ormai patrimonio nazionale, siano stati in grado di vendere il cringe sul web. Che sia con gare di carrelli, broccoli lanciati, l’ostentazione del piccolo Leone, lizze di noste trasformate in campagna di beneficienza e tante altre cose, tutto è ormai sfociata nell’idea di filantropi che hanno innestato alla gente. Ed eccoli dunque immancabili nella mia prima esplorazione su TikTok. Al momento 5,7 milioni di visualizzazioni. Sono contento che il video dei capibara abbia avuto più spettatori.

Dopo questi video sono seguiti una serie di POV tutti concentrati sulla figura materna e quanto ci rompa le scatole vivere con lei, una ragazza che piange a comando e un ragazzo che prende in giro i video idioti in stile Kabhy Lame, ma con commento invece dei gesti. E una sacco, ma veramente un sacco di pubblicità. Non è così terribile, ma preferisco la mia più sobria bolla Instagram.

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Alessandro Giura
e adesso, Giura

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.