Che forma ha un libro?

Federico Monteleonardo
Editoria materiale
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2 min readFeb 12, 2017

Ho fatto un sogno. Ha per protagonista una Storia. Si, una di quelle storie che si trovano come romanzi in libreria. Qualcuno l’ha scritta, forse vissuta. E poi ha voluto lasciarla agli altri, come un messaggio in bottiglia, una mano protesa a sfiorare il prossimo.

Il sogno inizia così: una ragazza è appena tornata dal lavoro, fa una doccia calda e balsamica, mangia un quadrato di cioccolata e si butta sul divano immerso nella penombra piacevole di un lume soffuso. Nerone, un micetto dal pelo morbidissimo, le si accoccola accanto. La giovane accende il Tablet e inizia a leggere la Storia di cui parlavo. Piccoli momenti felici.

Ma è un sogno il mio! Ed ecco che inaspettatamente la scena si sposta su un anziano signore, dalla faccia simpatica. Entra in una libreria e acquista un libro. Non ha molti soldi da spendere, ma con quei pochi che ha si concede il suo piccolo piacere quotidiano: siede su una panchina del parco, assapora il sole primaverile e s’accinge alla lettura. È un tascabile, economico, appena uscito: è la nostra Storia.

Un altro salto: sono in un locale che ha il sapore di antico, ascolto soltanto il silenzio e mi sembra un paradiso. È il laboratorio di un mastro rilegatore, sta cucendo a mano un libro. Le pagine sono impresse con corposi caratteri mobili, le illustrazioni sopraffine, la carta artigianale trasmette tutto il suo piacere tattile. Anche questo libro di fine fattura contiene la Storia.

La scena di nuovo muta e diviene ora meno lucida, la vista non più nitida, il sipario sta calando, il sogno per finire. Sento un rumore di sottofondo, graffiante e tuttavia amabile, trasmette una sensazione di calore umano. Intravedo un camino acceso, un uomo e una donna seduti l’uno accanto all’altra, intenti ad ascoltare un grammofono da cui esce una voce incalzante, teatrale, che narra proprio della Storia.

Come un ultimo lampo finale, pareti bianche, come quelle di un museo, sulla quale verticali e orizzontali sono posizionate stampe e testi. Una mostra, tante persone, ancora una volta la Storia.

Il sogno finisce qui. Ed io mi chiedo dove siano i confini di una storia e del suo libro, che come un veliero di carta la trasporta su oceani d’inchiostro. Sorge spontaneo un dubbio: chi fa libri in realtà costruisce flotte pronte a navigare in un mare di sogni?

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Federico Monteleonardo
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[…] Anch’io fantasticavo. C’è della magia nel raccontare o ascoltare una storia: ogni cosa prende vita.