E se applicassimo la filosofia di Slow Food anche al mondo del libro?

Fra tradizione e progresso, sapere antico e moderno, vecchie e nuove generazioni.

Federico Monteleonardo
Editoria materiale
2 min readFeb 11, 2017

--

Ad ogni azione corrisponde sempre una uguale ed opposta reazione.
Terzo principio della dinamica

Si parla molto di editoria digitale, della rivoluzione di ebook e Tablet. Eppure non è l’unico grande cambiamento in corso: senz’altro la tendenza odierna a digitalizzare ogni aspetto della nostra vita ci sta portando a smaterializzare il libro, ma questo fenomeno è controbilanciato dalla crescente valorizzazione del libro come oggetto materiale.

Quasi a seguire il terzo principio della dinamica, molti sentono il bisogno di fermarsi e fare un passo indietro piuttosto che un balzo in avanti, per recuperare quei “valori abbandonati” lungo la frenetica corsa al futuro.

Dalla riscoperta dell’agricoltura biologica e dei cibi tradizionali (es. Slow Food), alla dilagante passione per le mode del passato (es. Vintage). Dal diffuso desiderio di ritornare ad uno stile di vita più lento e semplice (es. Downshifting), alla sempre maggiore attenzione per il territorio e le piccole comunità (es. I Borghi Più Belli d’Italia). Per non parlare dell’emblematica ribalta del Vinile!

Grazie a questo sentimento virtuoso e ai movimenti di valorizzazione che ne nascono, piccoli produttori, mestieri tradizionali, territori e comunità locali stanno vedendo in questi ultimi decenni una nuova rinascita.

La tradizione è custodia del fuoco, non adorazione della cenere.
Gustav Mahler

Credo che l’elemento determinante di questi fenomeni di rinascita sia la valorizzazione attiva del passato. Non si tratta semplicemente di promuovere una “celebrazione turistica e nostalgica” di una realtà in declino, bensì di renderla a tutti gli effetti nuovamente produttiva e viva. Grazie al connubio di tradizione e progresso, sapere antico e moderno, vecchie e nuove generazioni.

Si può applicare anche al mondo del libro. Graphic design, fotografia, illustrazione, arte digitale, sono settori in costante crescita. Al tempo stesso ci sono mestieri che stanno scomparendo: cartiere, stamperie, tipografie e legatorie che lavorano in modo artigianale e tradizionale rischiano l’estinzione di fronte alla concorrenza industriale e alla carenza di ricambio generazionale.

Siamo sempre più una cultura dell’immagine, attenti al design e sensibili alla comunicazione visiva. La scelta dei materiali, la fattura del prodotto, i tratti stilistici, diventano ulteriori elementi di qualità. Produzione in edizione limitata, apporto personale, mercato di nicchia, valorizzazione del territorio e della comunità locale possono fare la differenza.

Molteplici sono i casi da cui trarre esempio o ispirazione: print shop, editoria indipendente e microeditoria, libri d’artista, produzioni editoriali indipendenti e no di artisti, illustratori, fotografi e designer che con abituale successo pubblicano i propri lavori su carta.

Abbracciare una filosofia slow, abbinando il linguaggio visivo moderno alla pratica dei mestieri tradizionali, può dar vita a nuove opportunità anche nel mondo del libro?

--

--

Federico Monteleonardo
Editoria materiale
0 Followers

[…] Anch’io fantasticavo. C’è della magia nel raccontare o ascoltare una storia: ogni cosa prende vita.