Il mercato del lavoro del futuro e le competenze trasversali ricercate nei giovani talenti

Valentina Banda
Edulai — Soft Skills
3 min readJun 27, 2022

Il Progetto Erasmus+ “21st Century Skills: Changing the Approach to Teaching in Higher Education” ha coinvolto i membri del nostro team Edulai by Smarthink per diversi mesi, a partire dal 2019; tuttavia, con la sua conclusione lo scorso dicembre 2021 non si è esaurito il nostro desiderio di voler diffondere il più possibile i risultati raccolti e gli obiettivi raggiunti.

Abbiamo dunque realizzato una ricerca che potesse racchiudere le principali definizioni e le best practices legate al tema centrale del progetto, ossia i giovani e le competenze del 21esimo secolo, per rivolgerci a studenti, responsabili delle risorse umane, datori di lavoro, docenti e consulenti di carriera, e fornire loro una panoramica più completa possibile dell’attuale situazione lavorativa italiana.

Il risultato di questi sforzi è stato pubblicato, in lingua inglese, all’interno del Journal of Skills Development (GiLE) ed è consultabile gratuitamente a questo link. Con lo scopo di agevolare la lettura e sintetizzare il contenuto dello studio, è possibile accedere ad una versione italiana più sintetica in questo articolo.

Infographic

Vorremmo iniziare approfondendo fin da subito quello che ha rappresentato il cuore della nostra analisi: la prospettiva di esperti delle risorse umane e accademici per stilare una classifica delle competenze trasversali più richieste ai giovani oggi.

Attraverso interviste e questionari, siamo stati in grado di raccogliere diversi punti di vista di professionisti, con un’esperienza dai 15 ai 40 anni, e farli confluire nella tabella che segue.

Table

Da qui vediamo che la capacità di pensiero critico si colloca al primo posto, a pari merito con la collaborazione. La combinazione data dal saper risolvere i problemi, utilizzare un approccio analitico e trarre le adeguate conclusioni risulta una delle abilità fondamentali da ricercare nell’inserimento di nuovi talenti in azienda.

Questo perché, secondo i referenti aziendali intervistati, ciascun individuo dovrebbe essere in grado di apportare un contributo unico e significativo sul posto di lavoro, per migliorare le pratiche e l’organizzazione esistente.

Sullo stesso gradino del podio troviamo la collaborazione, intesa come la capacità di lavorare in gruppo: essa riunisce le singole attività individuali per creare un percorso coeso di gruppo, che aiuti l’impresa a progredire in un’ottica di sistema. Lavorare su questo aspetto, soprattutto in profili giovani da formare, favorisce la capacità di espressione ed evita situazioni spiacevoli in cui alcuni cercano di prevaricare ed imporre le proprie idee agli altri.

Skills

Per contro, la creatività e la capacità di instaurare relazioni a livello locale e globale hanno ottenuto i punteggi più bassi, andando ad occupare gli ultimi posti della classifica. Le motivazioni di questa posizione, sono probabilmente da ricercare nelle aree di attività dei rispondenti e nella minore propensione all’internazionalizzazione.

Infine, accogliendo i suggerimenti degli intervistati, abbiamo potuto aggiungere all’elenco due ulteriori competenze: la capacità di ascolto e la passione.

Dal confronto con i datori di lavoro, è emerso un certo grado di difficoltà nel rilevare, soprattutto nei talenti più giovani, un alto livello di coinvolgimento; di conseguenza, la scarsità di candidati in grado di dimostrare il possesso di queste competenze durante il colloquio, rende queste capacità più ricercate.

Gli spunti che abbiamo inserito nei paragrafi precedenti sono presentati in maniera esaustiva nella pubblicazione integrale e sono il risultato di una ricerca effettuata nel 2020. Parallelamente, ciascun partner di progetto ha elaborato uno proprio studio basato sulla raccolta di dati nel rispettivo Paese; queste analisi, sono disponibili nella sezione del sito web dedicata agli output di progetto.

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