Le competenze per lo Smart Working e la loro misurazione attraverso la tecnologia

Lucilla Crosta
Edulai — Soft Skills
3 min readOct 15, 2020

In uno dei nostri precedenti articoli di Blog avevamo già affrontato il tema delle competenze legate allo Smart Working oggi e delle rispettive richieste da parte delle aziende. In questo nostro nuovo articolo abbiamo voluto approfondire ulteriormente l’argomento, ma abbiamo scelto di presentarlo in lingua italiana in modo tale da poter comunicare direttamente con le aziende e le istituzioni italiane con l’obiettivo di riflettere insieme.

In precedenza avevamo definito il fenomeno dello Smart Working come:

“…la situazione in cui il lavoratore si trova a svolgere la propria attività professionale, in qualunque luogo si trovi, indipendentemente dall’area geografica, includendo anche il lavoro che può venire svolto da casa.”

Questa definizione comprende l’uso delle tecnologie per la comunicazione come PC, Internet, Smartphone, Strumenti di videoconferenza, E-mail, etc. utilizzati allo scopo di realizzare i compiti e le attività quotidiane, così come il lavoro attraverso team virtuali con i colleghi.

“L’idea principale che caratterizza lo Smart Working è uno spostamento radicale culturale da una attività professionale basata sulla presenza fisica del lavoratore in azienda ad un’altra in cui lui o lei è assente da essa. Ciò che veramente conta in questa seconda situazione è il “Modo di Lavorare” del lavoratore e quindi la sua capacità di raggiungere in autonomia gli obiettivi aziendali piuttosto che limitarsi esclusivamente a portare a termine le attività assegnate.”

Tutto ciò richiede sia al dipendente lavoratore, sia al datore di lavoro delle competenze soft o trasversali nuove che vengono spesso trascurate quando il lavoro si svolge in presenza. In breve possiamo riassumere queste competenze come segue:

  • capacità di realizzare in autonomia il proprio lavoro in base alle attività da svolgere, e nel pieno rispetto delle scadenze;
  • capacità di raggiungere i risultati aziendali individuali target;
  • capacità di far raggiungere al proprio team i risultati aziendali target;
  • capacità di lavorare in team anche virtuali ossia tramite Internet;
  • capacità di utilizzare tecnologie nuove;
  • capacità di sapere gestire al meglio lo stress causato dall’uso delle tecnologie stesse;
  • capacità di risolvere problemi anche tramite l’uso delle tecnologie;
  • capacità di gestire il team anche attraverso l’uso delle tecnologie;
  • capacità di saper scrivere in modo chiaro ed efficace evitando fraintendimenti;
  • capacità di essere proattivi e flessibili nella risoluzione di problemi.

Queste ed altre sono alcune delle competenze chiave che lo “Smart Worker” deve possedere oggi per sopravvivere nel mondo del lavoro e per avere successo in azienda.

Un dato interessante ci viene fornito dal rapporto annuale ISTAT, è il fatto che ad oggi, più di 4 milioni i lavoratori italiani sono attualmente in Smart Working, con un trend di crescita continuo che probabilmente arriverà a far raddoppiare questa cifra. Infatti, il lavoro in Smart Working se da un lato ha portato ad una considerevole diminuzione dei costi aziendali, dall’altro impone ai lavoratori uno sforzo per migliorare le proprie competenze digitali e conciliare meglio il rapporto tra vita lavorativa e vita famigliare.

Anche noi di Edulai pensiamo che il futuro passi attraverso lo Smart Working e abbiamo per questo voluto aiutare Responsabili delle Risorse Umane e i Responsabili delle Società di Selezione, a misurare la propensione dei lavoratori o il loro livello di competenze per lo Smart Working. Questo lavoro ci ha appassionato e continua ad appassionarci tuttora e ci ha portato a creare uno strumento di misurazione delle competenze innovativo, flessibile e sempre più in linea con le esigenze del mercato del lavoro, con il quale i lavoratori adulti possono progredire gradualmente.

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