Incursioni in libreria: (alcuni tra) i miei titoli preferiti dell’adolescenza

L’estate scorsa ho letto un post in cui la scrittrice Alice Basso parlava della collana Gaia Junior Mondadori e di altri volumi che leggeva durante le scuole medie. Sapevo già che avrei trascorso qualche giorno in Molise, nella casa dei miei. E sapevo che avrei scavato nella libreria della mia cameretta per trovare 𝒒𝒖𝒆𝒊 libri e sfogliarli di nuovo.

Ne ho già parlato su Instagram, ma volevo farlo ancora.

Questi sono alcuni dei titoli che ho amato, letto e riletto:

𝑃𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒? 𝑆𝑝𝑖𝑎! di Louise Fitzhugh, Mondadori
𝑄𝑢𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎 𝐷𝑢𝑏𝑙𝑖𝑛𝑜 di Ann Carroll, Mondadori
𝑈𝑛 𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑖𝑜 e 𝐼𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑡𝑜, 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑐𝑎𝑜𝑠 di Sharon Creech, Mondadori
𝐿’𝑒𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑟𝑜𝑛𝑜 di Marjaleena Lembcke, Piemme
𝐼𝑛 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑒𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 di Tormod Haugen, Piemme
𝐼𝑙 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑛𝑡𝑎𝑠𝑚𝑖 di Roald Dahl, Salani

Quindi grazie ad Alice Basso per aver lanciato l’amo e avermi fatta immergere di nuovo tra queste pagine, anche se soltanto per qualche ora. E grazie anche per aver scritto 𝐿’𝑖𝑚𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑚𝑒 e la serie di Vani Sarca, che mi ha fatto sognare.

Professione? Spia! di Louise Fitzhugh, Mondadori

Lo stato della copertina indica con chiarezza che questo libro l’ho consumato. Non ricordo quante volte l’abbia riletto, ma di sicuro più di quattro. Ricordo invece che fu mio padre a comprarlo per me, insieme a un altro libro che però non mi ha mai davvero conquistata.

𝑃𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒? 𝑆𝑝𝑖𝑎! racconta la storia di Harriet, una bambina di undici anni che vuole fare la scrittrice e che, per esercitarsi nel suo futuro lavoro, spia le altre persone, raccogliendo in un taccuino osservazioni sul loro aspetto e sui loro comportamenti.

Fino a quando, un giorno, quel taccuino cade nelle mani sbagliate e succede un disastro!

Un anno in collegio di Sharon Creech, Mondadori

Parlare di questo libro è facile. Anzi, difficilissimo, perché è di gran lunga il romanzo che mi ha fatta sognare di più durante la mia adolescenza. Ok le storie d’amore, ma vogliamo mettere la fortuna di ritrovarsi per un anno in un collegio frequentato da persone di tutto il mondo?

Mi era piaciuto così tanto che ne ho parlato al primo esame di inglese sostenuto durante le scuole medie (ve lo ricordate il Trinity?!): per prepararmi, avevo scritto il mio discorso e mi aggiravo per casa declamandolo manco fossi Cicerone. Quel libro mi aveva colpita. E poi, anche se non sono mai stata in un collegio svizzero, è rimasto tra i miei preferiti.

Quali sono i vostri titoli del cuore dell’adolescenza?