eriandthebooks

A blog about Italian and international literature

Erica Di Cillo
eriandthebooks
Published in
2 min readFeb 26, 2025

Uscito in Francia nel 2019, Il ballo delle pazze di Veronica Mas (trad. di Alberto Bracci Testasecca, Edizioni E/O) è uno spaccato della vita all’interno della Salpêtrière: originariamente fabbrica di polvere da sparo, il luogo venne destinato da Luigi XIV all’accoglienza dei poveri, ma ben presto divenne un sovraffollato ricovero per vagabondi e malviventi.

Oltre le mura della Salpêtrière, nei salotti e nei caffè, si fanno illazioni su come possa essere il reparto di Charcot, detto “il reparto delle isteriche”. Immaginano donne nude che corrono nei corridoi, sbattono la fronte sul pavimento, allargano le gambe per accogliere un amante di fantasia, urlano a squarciagola dall’alba al tramonto. Descrivono corpi di pazze che scoppiano in convulsioni sotto lenzuola bianche, espressioni alterate sotto capelli irsuti, facce di vecchie, di obese, di brutte, donne che è sacrosanto tenere a distanza, anche se non si sa bene perché, visto che non hanno arrecato offesa o commesso delitti.

Avanti veloce fino all’epoca in cui è ambientato il romanzo. A metà dell’Ottocento, un medico, il dottor Jean-Martin Charcot, ha trasformato il ricovero in un centro psichiatrico. Mentre il secolo XIX volge al termine, il cosiddetto “ballo delle pazze” si tiene ogni primavera nell’ospedale psichiatrico della Salpêtrière. Per i parigini è un’occasione di vedere da vicino le donne ricoverate, per le donne un momento di normalità finta, imposta dalla volontà di qualcun’altra, proprio come è stato loro imposto di trascorrere la vita tra quelle mura.

In quella gente spaventata dalla minima eccentricità, che siano borghesi o proletari, pensare alle alienate eccita il desiderio e alimenta i timori. Sono affascinati e inorriditi dalle pazze. Ci resterebbero sicuramente male se andassero a fare un giro nel reparto in quella fine di mattinata.

Una diceria, un sospetto, uno sguardo perso nel vuoto sono sufficienti perché alla donna venga negato ogni tipo di libertà. E spesso sono proprio i familiari ad allontanare la donna, tradendo il vincolo di fiducia e protezione che lega padri e figlie, mariti e mogli, zie e nipoti. Lo scoprirà, a sue spese, la giovane Eugénie, allontanata per mantenere il buon nome della sua rispettabile famiglia. Ma la verità di un mondo interamente dominato dagli uomini accecherà anche un’altra delle protagoniste, che per tutta la vita è stata convinta di poter ottenere rispetto grazie all’impegno e alla devozione.

--

--

eriandthebooks
eriandthebooks

Published in eriandthebooks

A blog about Italian and international literature

Erica Di Cillo
Erica Di Cillo

Written by Erica Di Cillo

Freelance Digital Copywriter | Web Writer | Content Manager

No responses yet