Source: Envato

Manifesto dei Blind Siders

Non tutti possono essere grandi leader. E con questo?

Learning Diaries
Published in
4 min readJun 19, 2018

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Nel gioco del Football americano il Quarterback riveste il ruolo più importante (e pagato) in una squadra. A lui spetta di impostare tutta la strategia, lanciando la palla e, di fatto, prendendosi il rischio delle decisioni che porteranno la sua squadra alla vittoria o alla sconfitta. Come un imprenditore o un project manager nella sua azienda, è il giocatore più visibile, il “protagonista”, il fulcro su cui gira tutta la partita.

Eppure, questo giocatore ha un “blind side”, ovvero un lato cieco, soprattutto quando lancia la palla ai suoi compagni. In questi casi, il rischio che il giocatore più prezioso (e costoso) venga placcato malamente dai giocatori avversari cresce, con la possibilità di perdere una partita, se non l’intero campionato.

Tutti voi potreste pensare che di solito il giocatore più pagato di una squadra [di football americano] sia il quarterback, e avreste ragione. Quello che potreste non sapere è che molto spesso il secondo giocatore più costoso, grazie a Lawrence Taylor, è il tackle di sinistra. Questo perché, come ogni brava casalinga sa bene, il primo assegno che staccate è quello del mutuo, ma il secondo è quello dell’assicurazione. (Dal film “The Blind Side, Diretto da John Lee Hancock, 2009).

Virginia Woolf affermava che “Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”. Oggi si potrebbe avanzare la tesi per cui “dietro ogni grande leader ci sono sempre grandi “Blind sider”. Si tratta di persone non necessariamente visibili, magari non sempre titolari di onori e menzioni, ma che svolgono nelle seconde linee un ruolo essenziale affinché interi progetti, strutture, aziende e istituzioni (anche educative) possano avere successo. In una squadra di Football americano questi uomini si chiamano “Left tackle” e non devono fare altro che proteggere il “Blind Side” del Quarterback, permettendogli quindi di fare bene il suo lavoro. Essi sono difficilissimi da trovare e le società sportive sono disposte a pagare prezzi molto alti pur di averli in squadra, dato che devono possedere:

“requisiti tecnici, fisici e attitudinali del tutto particolari. Massa e velocità, leve lunghe e coordinazione, footwork quasi da ballerino, forza e potenza. Un’intelligenza reattiva, una capacità di capire e comunicare al volo con i compagni gli aggiustamenti di uno schema. Disciplina, affidabilità, dedizione e istinto di protezione” (Maurizio Clementi, Offensive Tackle: gli angeli del lato oscuro, Huddle Magazine, 21 Febbraio 2016)

Ecco, in questa sezione vorremmo parlare di — e dialogare con — queste persone, che chiameremo “Blind siders” (sia intesi come singoli che come gruppi). Persone senza cui alcun leader o struttura potrebbe veramente eccellere e che danno tutto per la vittoria della squadra. Cercheremo di farci raccontare e rifletteremo sulla natura fondamentale di questo ruolo, partendo dalla necessità di capire che non tutti nascono leader, ma non per questo perdono la possibilità di essere protagonisti di storie degne di essere raccontate.

Marco Della Monica & Alessandro Giovanazzi

(Un lungo) Antefatto

Blind siders nasce di fronte a due ottime birre, tra Marco della Monica e Alessandro Giovanazzi, sul bordo del Naviglio pavese in Milano. Si chiacchierava dell’evoluzione contenutistica nei social network, in particolare di Linkedin, constatando quanto il mainstream spingesse e mostrasse solo storie di successo; storie di persone al culmine di carriere sfolgoranti, insieme a vere e proprie “To do list” per diventare grandi leader.

E tutto è nato partendo da un’affermazione di Marco: “vorrei invece raccontare le storie di quelli che mandano avanti la baracca, quelli che nel ciclismo sono i gregari, che a volte sono importanti quasi o addirittura quanto il leader che supportano. Storie che nessuno, o quasi, racconta e non riesco a spiegarmi perché”.

Detto, fatto.

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E tu? Conosci un blind sider o hai una storia da raccontare su questo tema? Non vediamo l’ora di ascoltarla e di darti la possibilità di raccontarla qui, nella sezione “Blind Siders”, su Euristika!

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Alessandro Giovanazzi
Learning Diaries

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