Appreciative inquiry

Experientia
Experientia
Published in
2 min readJan 24, 2018

Normalmente quando vogliamo migliorare un’organizzazione ci concentriamo su quello che manca e seguiamo i seguenti passaggi:

  • individuazione del problema
  • generazione di possibili soluzioni
  • scelta delle soluzioni da implementare
  • implementazione (quando si riesce).

Il limite di questo approccio sta nel modello mentale che si genera nelle persone quando sono focalizzate costantemente su ciò che manca. Concentrarsi sulla mancanza di qualcosa può causare frustrazione e pensieri negativi.

L’appreciative inquiry ribalta il punto di partenza portando la riflessione iniziale su quanto già funziona o ha funzionato in un’organizzazione, per usarlo come base sulla quale crescere.

La metodologia in questione, appresa nell’ambito del mio Master in Coaching, si basa sulle seguenti fasi:

  • Discover: identificazione di quanto funziona nell’organizzazione
  • Dream: atto di immaginare cosa funzionerà nel futuro
  • Design: pianificare e dare una priorità a tali processi
  • Deploy/Destiny: implementazione dei piani

In qualità di coordinatrice del team UX/UI, ho proposto l’esercizio alle mie colleghe per capire come possiamo rinforzarci ulteriormente.
L’outuput del nostro brainstorming in chiave positiva è un’infografica realizzata da Beatrice Cavani. Tale infografica sfrutta la metafora dell’albero a supporto del messaggio che le idee possono fiorire e maturare solo laddove le radici sono nutrite da elementi positivi.

Ringrazio Flaminia Fazi per avermi fornito questo prezioso strumento e ringrazio Ramona Banfi, Beatrice Cavani e Elena Novati di aver accolto la mia proposta di utilizzarlo.

Caterina Manolino

--

--

Experientia
Experientia

Updates, interviews and news from UX, research and design fields (experientia.com)