10 libri che un vero foodie dovrebbe assolutamente conoscere

Ovvero i volumi hanno segnato (e stanno segnando) delle piccole e grandi rivoluzioni culinarie:
perché per la prima volta hanno sdoganato le ricette regionali, solleticato l’estro di grandi cuochi con la scienza e aperto la strada ai celebrity chef…

Aceto Balsamico di Modena
Fabiana Salsi
Published in
5 min readSep 1, 2015

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Qual è il manuale di inizio secolo considerato ancora oggi fondamentale da chi si mette per la prima volta ai fornelli di famiglia? La cucina regionale sarebbe così apprezzata se poco prima — era il 1891 — Pellegrino Artusi non avesse celebrato i grandi piatti casalinghi di ogni zona d’Italia? Cosa c’entra la cucina contemporanea con il Manifesto Futurista? Qual è il legame tra August Escoffier, classe 1846, e il maestro Gualtiero Marchesi?

Per scoprirlo continuate a leggere: troverete 10 libri pubblicati dagli inizi del ‘900 a oggi che hanno segnato il modo di cucinare e mangiare con piccole e grandi rivoluzioni. Libri che all’alba del secolo hanno reso la vita più semplice alle massaie, ricettari (e formulari!) con quasi 100 anni di vita che continuano a ispirare i grandi cuochi, volumi inaspettati che prima della tv hanno aperto la strada ai celebrity chef, ma anche guide definitive e recentissime sui ristoranti migliori del mondo.

Una top ten di titoli che attraversa un secolo e poco più.
Libri che, se non in scaffale, un vero foodie dovrebbe assolutamente conoscere, per non smettere mai di imparare (saziando curiosità e palato!).

Per sapere quali sono continuate a leggere.

1. La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene
Perché: è il libro che ha segnato l’esplosione della letteratura gastronomica in Italia e ha tracciato la prima mappa dettagliata delle cucine regionali dando lustro alla cucina casalinga. La prima edizione, una raccolta di 790 ricette frutto del lavoro di Pellegrino Artusi con i suoi cuochi Francesco Ruffilli e Marietta Sabatini, risale al 1891 e ancora oggi è uno dei titoli di cucina più letti in assoluto.

2. Il talismano della felicità (Colombo)
Perché: è il primo manuale nel suo genere. Scritto da “zia” Ada Boni, è dedicato alle novelle spose alle prese con l’abc culinario. Un ricettario dettagliatissimo, pubblicato nel 1929 e ancora oggi molto apprezzato.

3. Guida alla grande cucina (Groupe Flammarion)
Perché: è il libro di August Escoffier, il più celebre degli chef francesi del ‘900 considerato un maestro da tutti i grandi cuochi del mondo. Escoffier è il primo ad aver messo in pratica l’applicazione della scienza all’arte culinaria e le sue ricette sono leggendarie. La prefazione dell’ultima edizione del libro in italiano è firmata da Gualtiero Marchesi.

4. La cucina futurista (Marinotti)
Perché: può essere considerato il primo passo verso la cucina d’avanguardia, invece, questo libro del 1932 in cui Filippo Tommaso Marinetti e Fillìa (nome d’arte di Luigi Colombo) spiegano le teorie del Manifesto della Cucina Futurista: abolizione della pastasciutta considerata nemica della velocità moderna, delle miscele tradizionali per far posto alla chimica (la cucina molecolare, vi dice qualcosa?), invenzione di nuove forme che sollecitino gli occhi oltre al palato…

5. Il cucchiaio d’argento (Edidomus)
Perché: anzitutto è il testo che ridà vigore alla cucina italiana reduce dagli anni di stenti della guerra. La prima edizione di questo libro, con 2.000 ricette, fu infatti pubblicata nel 1950. Da allora si sono susseguite nove edizioni sempre rinnovate e minuziose tradotte in nove lingue: un best seller che contribuisce a renderci fieri della nostra cucina in tutto il mondo.

6. La mia nuova grande cucina italiana (Rizzoli)
Perché: è il primo (di una lunga lista) dei libri pubblicati dal maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi. Era il 1980, e il rettore di ALMA raccontava della sua prima rivoluzione in cucina con tecniche avanguardistiche e ricette. Imperdibile per i grandi appassionati, come il suo nuovissimo volume: La cucina italiana, il grande ricettario (De Agostini): 1.500 ricette riviste con gli occhi e il gusto contemporaneo.

7. White Heat (Beazley)
Perché: se gli chef sono diventati delle celebrity è probabilmente merito di questo libro pubblicato nel 1990 da Marco Pierre White, cuoco italo inglese che si è guadagnato tre stelle Michelin a soli 33 anni (un record imbattuto) e che nella sua cucina ha cresciuto allievi del calibro di Gordon Ramsay e Heston Blumenthal. Perché è stato rivoluzionario? Perché protagonista del volume, più che la sua cucina, è lui — Pierre White — ritratto in mille modi, al lavoro e non solo, da star, in ammiccanti foto in bianco e nero scattate da Bob Carlos Clarke.

8. Fluidità
Perché:
è un’opera d’arte più che un semplice libro di cucina. Qui, infatti, i fratelli Alajimo racchiudono 70 meravigliose ricette corredate da fotografie strepitose realizzate da Sergio Coimbra e wowe.
Da godere dalla prima all’ultima pagina.

9. Kitchen confidential (Feltrinelli)
Perché: la verità, tutta la verità, sulla cucina è in questo libro scritto nel 1990 da Anthony Bourdain, tra i cuochi più famosi di New York e volto televisivo. L’autore per la prima volta conduce nel dietro le quinte di ogni tipo di ristorante della Grande Mela raccontandone gli orrori. Raccomandandosi, però, di fermarsi in ciascuno di quelli elencati per pranzi e cene da favola.

10. Where chef Eat (Ippocampo)
Perché: è la guida ai ristoranti definitiva. Nel suo libro appena pubblicato in italiano Joe Warwick (giornalista e co- fondatore del prestigioso premio The World’s 50 Best Restaurants) racchiude 3250 locali in 70 Paesi consigliati da 630 celebrity chef, nella propria città e all’estero.

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Fabiana Salsi

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