QAnon si ritrova a Dallas, Apple impedisce il tracciamento mail, Jokic mvp dell’NBA — Reagire al velleitarismo #107

Fabio Malagnino
Fabio Malagnino
4 min readJun 15, 2021

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QAnon si è ritrovata a Dallas, tra auspici di golpe militare e il solito menu cospirazionista
Ufficialmente il ciclo di conferenze non era riconducibile a QAnon. Era intitolato “Raduno patriottico per Dio e il Paese” ed era organizzato da una sigla sconosciuta, “La Voce Patriottica”. Ma dal 28 al 30 maggio a Dallas si è svolto un incontro con centinaia di persone che lasciava poco spazio ai dubbi visto che nella locandina campeggiava il motto WWG1WGA e l’organizzatore si fa chiamare “QAnon John”.
Clima teso nei confronti dei giornalisti, alcuni sono stati espulsi, tra cui Will Sommer del Daily Beast, che da tempo segue le vicende della galassia complottista.
Dal punto di vista dei contenuti nulla di nuovo, il solito grande “pastone” dove tutto si mischia: satanismo, pedofilia, deep state, negazionismo sul covid, elezioni rubate e così via.
Ma il vero colpo di teatro arriva quando l’ex consigliere per la sicurezza di Trump. Michael Flynn risponde alla domanda di un ex marine: “Vorrei sapere perché quello che è accaduto in Minimar (detto proprio così) non può accadere qui da noi”. Da tempo i seguaci della fantasia complottista sono ossessionati da quanto successo in Myanmar.
Flynn risponde tranquillo: “Non c’è nessuna ragione, dovrebbe accadere anche da noi”, salvo poi ritrattare poco dopo. Una pratica tipica dell’ex inner circle di Trump, l’avvocata Sidney Powell — altro “mito” qanonista” — aveva fatto lo stesso a proposito del complotto sulle voting machine.
Ma dietro le manifestazioni di folklore come Dallas, si sta combattendo una battaglia sotterranea durissima per il controllo del movimento.
Fa impressione la crescita di un canale Telegram delirante e dichiaratamente antisemita. GhostEzra è seguito da oltre 335mila persone, è apparso nel gennaio del 2021, dopo l’assedio al Congresso e il deplatforming di QAnon dai maggiori social, e ancora adesso non si sa da chi sia gestito. GhostEzra sostiene, tra le varie cose, che a marzo del 2021 ci saranno nuove elezioni; che Joe Biden sia morto nel 2019, e che il “Joe Biden” alla Casa Bianca sia in realtà l’attore James Wood con una maschera; e che Ivanka Trump, figlia dell’ex presidente, non si sia vaccinata contro il coronavirus ma sia stata segretamente uccisa.
Insomma, dopo il fallimento della profezia della vittoria di Trump e del Grande Risveglio, il futuro di QAnon è ancora tutto da scrivere e da comprendere.

Chi ha ucciso l’app Immuni e perché
Le colpe di un sistema di salute pubblica che non ha mai creduto nelle potenzialità del tracciamento. Con la politicizzazione e la strumentalizzazione che hanno prevalso sulla necessità di creare un clima di fiducia intorno ai cittadini e all’applicazione.
Approfondimento di Italian.Tech.

Esportare la sorveglianza cinese: i rischi per la sicurezza delle “città intelligenti”
I critici affermano che la tecnologia può essere uno strumento per “l’autoritarismo digitale” e lascia i paesi vulnerabili agli attacchi informatici.
James Kynge, Valerie Hopkins, Helen Warrell e Kathrin Hille sul Financial Times.

Apple impedirà di tracciare le email
Lunedì al WWDC, Apple ha annunciato Mail Privacy Protection, che limiterà la quantità di dati che si possono raccogliere con l’invio e l’apertura di mail.
È scattato subito l’allarme da parte di chiunque lavori nel marketing perché queste novità metteranno in crisi le analisi delle campagne di ogni natura.
Possibili conseguenze anche per chi produce newsletter come queste, ne parla Casey Newton su Platformer.

Trent’anni di fallite leggi elettorali
Il sistema politico italiano è un laboratorio senza precedenti nella storia delle democrazie occidentali, sottoposto a una serie continua di riforme del voto. Ciò non ha prodotto la fantomatica «stabilità» e ha aggravato la crisi della rappresentanza.
Lorenzo Zamponi su Jacobin Italia.

Centro di gravità permanente. Come Jokic è diventato Mvp dell’Nba
Premessa: non sminuisco affatto il valore assoluto del centro serbo dei Denver Nuggets, ma guardando le assegnazioni degli ultimi anni (Harden, il doppio Giannis) credo che si stia affermando una forte componente di marketing (ovviamente, visto che parliamo di Nba) che prescinde dal reale valore del campo. Si pensi solo alla straordinaria stagione di Steph Curry o quanto ha fatto vedere Damian Lillard.
Detto questo, il premio di Most Valuable Player appena ricevuto da Nikola Jokic si configura per molti aspetti come un evento storico, carico di significati che vanno oltre il consueto rituale che con cadenza annuale impone di individuare il giocatore più valuable della regular season NBA. Tra le righe delle doverose celebrazioni dedicate al centro dei Denver Nuggets, primo MVP nei 54 anni di esistenza della franchigia, è probabile che verranno usate spesso espressioni come “per la prima volta” o “nessuno in precedenza”, per il semplice fatto che lo straordinario risultato ottenuto da Jokic presenta elementi tangibili di eccezionalità.
Dario Costa su Ultimouomo.

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Fabio Malagnino
Fabio Malagnino

Giornalista del Consiglio regionale del Piemonte, social, egov/wegov, open knowledge, Torino Digitale. #sansalvario con il cuore alla Puglia. RT is not endorse