Come stai vecchio io
So e soffro
Come stai, vecchio Io?
Il tuo culo
è sprofondato in poltrona.
Guardi come gira
questo pianeta:
un giro al giorno
da miliardi di anni.
Dicono che da un po’
giri più forte.
Signora mia,
sarà la globalizzazione,
sarà che ormai manca
ogni mezza stagione.
Qualcosa indietro
sempre si lascia.
Scie di relitti,
briciole e inetti.
Per vederle, l’unica lente
è la lentezza,
l’unico tempo
il ritardo.
Vedi, il mondo sotto
stride diseguale,
di ottima salute
gode il male.
Questo so e soffro.
Ma culo in poltrona.
Si muove chi non sa
cosa volere
o chi sa fare
la rivoluzione.
Io, so solo cosa non so fare.
Però so cosa volere.
Desidero, tutto per me,
un poco di nulla
e tre spruzzi di splendore.
Solamente.
Ardentemente.
di Samuele Abagnato
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