adMingle — Review

Passate ore a condividere e twittare? Ecco la recensione dello strumento che monetizza queste semplici azioni quotidiane.

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adMingle crea social advertising, che semplici utenti come noi possono condividere sui propri canali (Facebook, Twitter, G+ e molti altri) guadagnando denaro reale. Questa piattaforma lavora sulla consapevolezza del fatto che per i brand il social buzz vale, anche in termini economici.

adMingle converte i tuoi messaggi sui social network in guadagno utilizzando un algoritmo in grado di valutare la tua influenza e determinare un prezzo per ogni tuo post.

Come funziona?
Esistono due modi di utilizzare questo strumento: publishers, ovvero utenti, e advertisers, ovvero brand.
La mia review tratterà nello specifico di ciò che ho sperimentato, ovvero del lato publishers.

Grafico riassuntivo degli step del publisher su adMingle

Per iscrivervi ad adMingle, vi verranno chiesti dati personali per compilare un profilo base e la selezione dei temi ai quali siete più interessati. È importante scegliere con attenzione queste categorie: in base ad esse vi arriveranno via email le proposte di campagne pubblicitarie alle quali aderire. Ecco, ad esempio, le mie scelte.

Potrete selezionare un max di 5 categorie

Una volta iscritti, arriveranno le diverse campagne: siete liberi di aderire a tutte o soltanto ad alcune di esse. La campagna consiste in un messaggio da pubblicare: scegliete una delle cinque versioni proposte oppure potete crearne una in autonomia, rispettando le indicazioni contenute in “Note Campagna”. A quel punto basterà decidere su quale canale sociale condividerlo, postare/twittare con un semplice clic e il gioco è fatto.

Quando il vostro messaggio o i vostri messaggi saranno online, guadagnerete una piccola cifra se il link presente all’interno del vostro tweet o post verrà consultato. Potete seguire l’andamento dei clic con l’apposito pannello messo a disposizione.
Ecco un esempio dei miei guadagni attuali.

A sinistra lo stato della campagna, che dovrà essere stata da voi approvata, a destra le cifre

La piattaforma considera validi per il pagamento solo i messaggi che resteranno online per una durata di almeno 72 ore. Potete verificare i vostri guadagni nella pagina Estratto Conto ma richiederne la riscossione solo al raggiungimento di minimo 50 €.

Menu consultabile dal publisher

Ma veniamo ora a pro e contro, anzi ai pollice like o pollice verso.

I pro sono per me la semplicità di utilizzo e la libertà di condividere solo ciò che si vuole quando lo si desidera. In questo modo non si aderisce a un brutto programma di spam indiscriminato: il publisher dirige la quantità di messaggi che preferisce pubblicare ed eventualmente su quale piattaforma non pubblicare nulla. Io, ad esempio, ho scelto Twitter e G+ ma ho lasciato libero il mio profilo personale Facebook. Plus anche per la trasparenza nelle comunicazioni e perché ci fa capire quanto valgono per i brand azioni semplici che consideriamo insignificanti al di fuori della cerchia, dei follower o degli amici.
I contro sono la tipologia specifica di presenza social adatta per far fruttare realmente questo tipo di strumento. Mi spiego meglio: funziona, anche se sempre con tempistiche di lungo termine, soltanto se siete influencers, blogger, esperti o comunque avete un seguito cospicuo e magari un’interazione con gli utenti già avviata e costante. Diversamente, rischiate di aderire a numerose campagne vedendo sempre la vostra cifra ferma a zero.

Mara Dalmazzo

Questo blog è curato dal team FBDA/GROUP. Per saperne di più: www.fbdagroup.org.

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