Qual è la cosa che più ti piace del tuo lavoro, cosa ti “muove”?

Fifth Beat
15x30
Published in
6 min readSep 7, 2023

Lavorare per il bene comune, avere la possibilità di creare un impatto reale sul mondo partecipando a progetti assolutamente fantastici. Ecco alcune cose che “muovono” le persone di 15x30.

Matteo Balocco

C’è un momento di passaggio tra la fase in cui tutto è possibile e quella in cui si prende una direzione, la prima direzione. Quel momento è davvero emozionante.

Elvira Berlingieri

È una cosa che ho preso da mio padre, che mi ha insegnato a smontare le cose dotate di un circuito elettrico con un cacciavite a stella non per romperle ma per capirle. Capire dà un senso di controllo. Capire le leggi di un paese, in particolare, significa capire dove sta andando la società che quel paese la abita. È il motivo per cui ho scritto libri, per spiegare la dimensione giuridica di fenomeni semplici tipo il navigare in rete, le conseguenze dell’avere un account su qualcosa, di identificarsi con highlights della nostra vita verso un pubblico indeterminato. Viviamo in un mondo che non può più essere né vissuto né capito affidandosi alla sola intuizione. Tutto è diventato complesso e il linguaggio settoriale è una barriera all’accesso per i non addetti ai lavori. Però il costo di questa complessità lo paghiamo tutti a prescindere, perché quando la maggioranza delle persone decide in modo non informato (perché non capisce/non riesce a capire/nessuno che sa è interessato a spiegare/non sa di chi fidarsi/è chiusa in una bolla senza saperlo) la disinformazione decide per tutti.

Marco Bertoni

Oggi quello che mi spinge a non cambiare radicalmente vita è lavorare per (e con) persone che hanno uno scopo oltre il profitto. Lavorare anche per il bene comune e non solo per l’arricchimento di qualche pensionato della California che possiede le quote di un fondo di investimento. Pretendere l’etica nel design senza compromessi, aiutare come posso le persone schiacciate dall’arrivismo e dal pregiudizio altrui ed essere coinvolto in progetti che hanno un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente. Ci vuole pazienza e pensiero a lungo (lunghissimo) termine.

Nicola Bonora

L’opportunità di conoscere contesti nuovi e, lì dentro, trovare nuovi modi di vedere le cose, insieme alle persone che, dentro quei contesti, ci operano e vivono. Non è vero: lo faccio solo per soldi.

Salvatore Chiarenza

Mi piace molto la possibilità di creare un impatto reale sul mondo, di avere un outcome, di sapere che quello che sto facendo cambia in positivo una situazione. Se quello che sto facendo non cambia in nulla l’esistente o lo cambia in peggio tendo a perdere l’interesse.

Alex Conconi

La possibilità di avere un impatto positivo sull’esperienza delle persone, e la soddisfazione quando un prodotto che ho contribuito a realizzare arriva sul mercato.

Mafe de Baggis

Quel momento in cui vedi un pattern emergere dal caos, un’idea spuntare apparentemente dal vuoto, le parole prendere corpo e aiutano a guardare il mondo da una prospettiva diversa. Il tutto moltiplicato se in co-design, cioè quando aiuto i clienti a sperimentare questo piacere in prima persona.

Giovanna de Vincenzo

La velocità con cui si viaggia nel mondo del lavoro oggi è la cosa che più mi piace. Essere al passo con i tempi, con i trend, con le nuove tecnologie e sperimentare… il brivido della novità è quello che muove!

Andrea Ferraresi

La possibilità di partecipare a progetti assolutamente fantastici come Red Hat oppure storie di successo come questa.

Federico (Chicco) Ferretti

Le differenze tra le persone.

Roberta Grimaldi

La curiosità per nuovi argomenti e, sperimentando ogni volta progetti nuovi, sono sempre spinta dalla voglia di scoprire e capire cose nuove. Poi amo cercare di migliorarle e, questa spinta, permette a me di migliorarmi, scoprendo e apprendendo.

Sara Groblechner

Attraverso il mio lavoro riesco a dimostrare che anche le slide, se progettare seguono degli specifici principi di comunicazione, possono avere una loro dignità. Progettare slide mi consente di trasformare ciò che è brutto, complesso e che non funziona in qualcosa di bello, intuitivo e che funziona.

Daniela Iozzo

La passione per il linguaggio e le parole, che sono per definizione continuamente in “movimento”. Adoro approfondire le etimologie e scoprire come variano i significati comparando lingue diverse.

Maria Cristina Lavazza

Il pensiero che in qualche modo il mio lavoro cambia la vita delle persone. Questo comporta anche un profondo senso di responsabilità che ripeto allo sfinimento ai miei studenti.

Giovanni Marazita

Dover trovare continuamente soluzioni.

Tobia Marconi

Da un lato c’è uno stimolo intellettuale, un piacere intrinseco nel processo di design come processo di problem solving, un po’ come se ogni progetto fosse un enigma, un gioco o un indovinello da risolvere. Dall’altro c’è lo stimolo creativo che soddisfa l’esigenza umana di lasciare una propria traccia nel mondo e la sensazione di avere un impatto sugli altri. La capacità del design di essere un connubio tra il pragmatismo del pensiero analitico e il carattere espressivo di applicarlo a problemi così complessi da non avere una singola soluzione ma la mia (o nostra) soluzione. “Il soggettivo che si forma attraverso l’oggettivo” è uno dei due aspetti che mi appassiona del design.

L’altro aspetto riguarda la curiosità e la sete di conoscenza. Soprattutto lavorando in consulenza, in cui ogni cliente appartiene spesso a un ambito diverso, ogni progetto ti costringe ad approfondire nuovi ambiti, a scavare e a diventare un piccolo esperto di qualcosa di nuovo per poter gestire il contesto delle decisioni progettuali. Da nerd, avere l’opportunità di appassionarmi a nicchie e ambiti sempre nuovi è veramente stimolante.

Elena Marinoni

Imparare cose nuove mi muove molto, trovare connessioni inedite tra mondi diversi, identificare sul nascere fenomeni nuovi e ragionarci sopra per capirne le implicazioni a livello di impatto sui consumi, il mercato, la generazione di nuove estetiche o immaginari. E poi mi muovono le persone.

Erica Moreti

Disegnare l’inesistente, i futuri possibili. Immaginare come cambiare e ridisegnare le cose, i mondi. Sfidare il possibile, provocare.

Nicole Nardelli

Quando rilasciamo una nuova feature o un nuovo prodotto è molto gratificante sapere che l’esperienza alla quale ho lavorato viene effettivamente utilizzata da migliaia di persone, e ammetto che vedere l’impatto che il mio lavoro ha sulle metriche di business fa un certo effetto.

Alice Orrù

La possibilità di creare esperienze che facilitino la vita delle persone, facendole sentire incluse e ascoltate. Credo molto nella democratizzazione del web e lavoro per fare la mia parte.

Beatrice Pedrini

Migliorare un pezzetto della giornata di qualcuno, sapere che ciò che faccio ha come obiettivo quello di rendere più facile, più veloce, a volte persino più divertente un qualche aspetto della giornata di qualcuno.

Elena Piovan

La chiave di tutto è la progettazione al servizio delle esigenze delle persone. Mi piace e mi interessa moltissimo tutto ciò che aiuta e concorre alla buona riuscita di questa intenzione.

Donatella Ruggeri

La completa sperimentazione, il caos che diventa ordine che ritorna caos. Mi fa impazzire, positivamente, quando settimane o mesi di progettazione “saltano” per un dettaglio, un’informazione che viene fuori all’improvviso e in modo inaspettato. Lì è dove mi diverto di più.

Daniele Tabellini

L’impressione che si possa incidere nella realtà, cambiare le cose facendo emergere sprazzi degli altri futuri e mondi di cui parla Bifo.

Davide Tarasconi

Il mio lavoro è cambiato, e anche parecchio, negli anni. Dopo 12 anni nel campo del software a vario titolo — programmatore, designer, project manager — dal 2017 mi occupo di formazione, facilitazione, coaching nell’ambito delle pratiche agili. Credo di essere sempre stato mosso dal miglioramento continuo, mio e degli altri, dal credere che si possa sempre fare meglio, in qualsiasi campo.

Giorgio Trono

L’ossessione per la semplicità; il fatto di essere un pioniere nel campo e, quindi, la voglia di andare sempre oltre; l’eccitazione che si prova quando si esplorano nuovi territori. Il voler mostrare a un mondo conservatore come quello giuridico che un altro modo di fare le cose è possibile.

Matteo Uggeri

Eh, forse proprio il fatto che progettare vuol sempre dire avere un impatto sul mondo, anche piccolissimo. Se lo si fa in ambito formativo vuol dire in sostanza agire su quello che le persone apprendono e quindi ciò che possono diventare.

Lowie Vermeersch

Ciò che amo di più è il momento in cui il progetto a cui si sta lavorando diventa realtà. È il momento in cui un’idea non esiste più solo nella tua testa, ma esiste anche fuori di te e tu interagisci con essa. È il momento in cui un’idea diventa un “essere”. Questo può accadere, ad esempio, quando si realizza un modello o un prototipo di un progetto a cui si lavora, ma anche quando improvvisamente si incontrano per strada persone che utilizzano il proprio progetto. Sentire quella interazione con una propria creazione ha qualcosa di magico.

Pasquale Volpe

Le sfide sempre diverse. La curiosità. Non amar perdere.

Marco Ziero

Conoscere le aziende, le persone che le compongono e le dinamiche del loro business. E anche il fatto di poter aiutare — anche restituendo dei “no” — mi appaga molto.

--

--

Fifth Beat
15x30
Editor for

We design products and services for people, with people. https://fifthbeat.com/