Il divario economico tra ricchezza e povertà: uno sguardo alla situazione attuale

Come la disparità economica mondiale sia un’emergenza sempre più urgente. Analisi degli assetti economici mondiali.

Caroliina Serafin
Finanza.tech
6 min readFeb 9, 2024

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Il divario tra ricchezza e povertà è una questione centrale globale che da anni riflette la struttura socio-economica di una nazione: si sente spesso parlare dei super ricchi e degli umili cittadini che purtroppo arrancano ogni giorno di più. Cerchiamo di comprendere meglio la questione.

Stati Uniti: la classe media in declino e la crescita della disuguaglianza

In un articolo de “Il Sole 24 Ore” basato su dati del Pew Research Center, si evidenzia un calo significativo nella dimensione della classe media negli Stati Uniti. Nel 1970, il 61% degli americani faceva parte della classe media, mentre nel 2021 questa percentuale è scesa al 50%. Questa tendenza indica una contrazione costante della classe media negli ultimi cinquant’anni. Gli esperti del Pew Research Center sottolineano che, sebbene i redditi delle famiglie siano aumentati nel corso degli anni, la crescita è stata più marcata per le famiglie ad alto reddito. Nel 1970, i cittadini adulti appartenenti a famiglie di reddito medio rappresentavano il 62% del reddito aggregato, mentre nel 2020 la quota è scesa al 42%. Al contrario, la quota del reddito aggregato spettante alle famiglie ad alto reddito è aumentata costantemente, passando dal 29% nel 1970 al 50% nel 2020. Da tenere in seria considerazione come la pandemia da COVID-19 e l’inflazione abbiano ulteriormente aggravato le condizioni economiche, colpendo in modo più significativo le fasce più deboli della società.

Italia: crescita della ricchezza ma le disuguaglianze persistono

Per quanto riguarda la situazione economica italiana, il risultato non è migliore. La ricchezza degli italiani è cresciuta, ma a un ritmo inferiore rispetto ad altri Paesi. Un rapporto Istat-Banca d’Italia mostra che oltre il 50% (le famiglie italiane hanno una ricchezza finanziaria pari a 5.300 miliardi di euro, quattro volte il reddito disponibile. Se si aggiungono case e terreni si arriva quasi a 11 mila miliardi) della ricchezza italiana è costituito da immobili, mentre la componente finanziaria (depositi, titoli, azioni) si ferma a 5.237 miliardi di euro. Per far fronte alle sfide come l’aumento dell’inflazione e l’innalzamento della vita media, gli italiani sono invitati a gestire meglio il proprio patrimonio. La diversificazione degli investimenti nel lungo termine è suggerita come uno degli approcci chiave per far crescere il proprio patrimonio, sottolineando inoltre l’importanza di ridurre le spese inutili e di imparare a stilare un bilancio per gestire efficacemente il proprio denaro. I dati di Oxfam, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, rivelano che, mentre i multimilionari italiani sono aumentati, l’incidenza della povertà assoluta è cresciuta. Il rapporto evidenzia che il 20% più povero della popolazione ha subito un dimezzamento della ricchezza, passando dallo 0,51% allo 0,27%. Oxfam sottolinea che la povertà assoluta colpisce sempre più famiglie in Italia, con oltre 2 milioni e 180 mila famiglie e 5,6 milioni di individui in condizioni di povertà assoluta nel 2022. L’organizzazione raccomanda interventi mirati per contrastare il caro-vita e la povertà, inclusa una riforma del reddito di cittadinanza, che sappiamo essere stato “eliminato” nell’ultimo periodo.

In Europa: le disuguaglianze di reddito gravano sul fattore sociale

La situazione delle disuguaglianze economiche in Europa rivela una complessa rete di disparità, manifestandosi tanto a livello di reddito quanto di ricchezza. Quest’ultima, in particolare, si evidenzia come un divario più ampio rispetto al reddito. In tre Paesi europei, la metà della popolazione più povera si trova ad affrontare una situazione in cui i debiti superano la ricchezza posseduta.

Le conseguenze delle disuguaglianze economiche si ripercuotono su molteplici sfaccettature del vecchio continente. La presenza di povertà incide negativamente sulle opportunità individuali, ostacolando la formazione personale e limitando la mobilità economica e sociale, con riflessi diretti sulla crescita complessiva degli stati. Inoltre, tali disuguaglianze minano la coesione sociale, aumentando l’incertezza e la vulnerabilità, compromettendo la fiducia nelle istituzioni e generando il rischio di tensioni sociali e conflitti.

Le Nazioni Unite, in una prospettiva globale, mettono in luce questi aspetti, riconoscendo che il fenomeno delle disuguaglianze assume forme differenziate e varia significativamente tra i diversi Paesi. La misurazione delle disparità economiche, considerando non solo i redditi ma anche la ricchezza, rivela un quadro complesso. Nel 2021, a livello mondiale, il 10% più ricco detiene il 52% del reddito disponibile, mentre la metà più povera si ferma all’8,5%. Quando si analizza la ricchezza, la divergenza si amplifica ulteriormente.

Nel contesto europeo, emerge quindi un quadro in cui la concentrazione della ricchezza è nelle mani di pochi. Alcuni Paesi registrano percentuali significative detenute dal 10% più ricco, accentuando la polarizzazione economica.

L’Asia e la via della Seta

Attualmente, le economie asiatiche, incluse le “tigri” come Cina, India, Giappone, Indonesia, Thailandia e Corea del Sud, sembrano posizionate in modo più favorevole rispetto all’Occidente sulla via della crescita.

La Cina, in particolare, sta sperimentando una rapida ripresa economica dopo gli impatti della pandemia e delle misure “zero-Covid”. A meno di complicazioni legate alla questione di Taiwan, che potrebbe agire come una minaccia sospesa, l’economia cinese sembra pronta a continuare la sua crescita. Allo stesso tempo, altre nazioni asiatiche stanno vivendo una fase di notevole sviluppo, supportata dalla gestione efficace dell’inflazione.

Questi Paesi asiatici hanno mantenuto l’inflazione sotto controllo, a differenza delle regioni occidentali più sviluppate, garantendo alle loro banche centrali e governi una maggiore flessibilità nelle politiche economiche espansive. Tra l’inizio del 2021 e la fine del 2023, l’inflazione avrà eroso circa il 20% del potere d’acquisto negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa, mentre Paesi asiatici come Indonesia, Corea del Sud e Thailandia manterranno tassi di inflazione cumulativa al di sotto del 10%.

La scelta di politiche monetarie meno restrittive da parte degli stati asiatici, insieme a previsioni di miglioramento delle relazioni USA-Cina e ad accordi sul debito negli Stati Uniti, contribuiranno a una nuova fase di crescita economica in Asia. Questa prospettiva positiva potrebbe alimentare l’incremento di valore delle attività finanziarie, comprese azioni e valute, nei mercati asiatici.

Sempre Oxfam ha condotto uno studio che evidenzia il ruolo di Singapore e dell’India nell’incremento delle disuguaglianze economiche, mentre Corea del Sud e Indonesia stanno adottando politiche per ridurle. L’organizzazione ha introdotto un indice che classifica i Paesi in base agli sforzi compiuti per colmare il divario economico. Singapore, pur essendo una delle nazioni più ricche, figura tra gli ultimi 10 nella classifica, sottolineando che affrontare le disuguaglianze dipende dalla volontà politica più che dalla ricchezza nazionale.

La Corea del Sud è elogiata per aver aumentato il salario minimo del 16,4% nell’anno precedente, posizionandosi al 56º posto nella lista. La Cina (81) supera l’India (147) nel ranking, principalmente per gli investimenti più elevati in assistenza sanitaria e welfare. Oxfam sottolinea come il divario tra i super-ricchi e il resto della popolazione mondiale continui a crescere, con le 42 persone più ricche che possiedono una ricchezza equivalente a 3,7 miliardi di persone.

Image by Finanza.tech

Conclusioni e prospettive future

In conclusione, avendo fornito un quadro complesso e sfaccettato delle sfide legate al divario tra ricchezza e povertà nel mondo, risulta evidente che non si sia ancora trovata una soluzione effettiva. Mentre gli USA affrontano una contrazione della classe media e un aumento delle disuguaglianze, l’Italia sperimenta una crescita della ricchezza con sfide persistenti legate alla distribuzione della stessa. L’Asia, che sembrava essere devastata dall’epidemia del Covid 19, al momento risulta essere il continente in maggior ripresa dal punto di vista economico. Oxfam sottolinea la necessità di affrontare queste disuguaglianze attraverso durature politiche sociali, fiscali e dei diritti dei lavoratori.

Per affrontare queste sfide, gli esperti e gli attori politici devono concentrarsi su politiche inclusive che tengano conto delle esigenze della classe media, riducendo le disuguaglianze e promuovendo un accesso equo alle opportunità economiche.

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