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“Spalma-crediti” al via: come funziona e cosa fare

È partita l’operatività del decreto “spalma-crediti” per la detrazione in 10 anni dei bonus edilizi. Sintesi del Dossier della Camera dei Deputati

Tiziana Troisi
Finanza.tech
Published in
5 min readMay 5

Dal 2 maggio è partito ufficialmente lo “spalma-crediti” con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 18 aprile 2023, n. 132123

Si è dato il via alla rateizzazione in 10 anni della detrazione d’imposta inserita in dichiarazione dei redditi per i lavori coperti da Superbonus.

Si potranno “spalmare” in 10 anni i crediti d’imposta derivanti dalla fruizione delle opzioni di cessione o di sconto in fattura.

Le rate annuali e di pari importo, decorrono dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria. La scelta di questa opportunità, come già abbiamo detto, è irrevocabile. Potranno farne richiesta coloro i quali abbiano comunicato le opzioni all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023.

“Spalma-crediti”: come funziona?

Ad essere ripartita è la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d’imposta derivanti dalle opzioni per la prima cessione o per lo sconto in fattura a patto che:

  1. non sia già stata utilizzata in compensazione,
  2. non sia stata acquisita a seguito di cessioni del credito successive alla prima.

Le quote si riferiscono agli interventi relativi a:

  • Superbonus, anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’AdE fino al 31 ottobre 2022;
  • anni 2023 e seguenti per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle entrate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023;
  • eliminazione delle barriere architettoniche e Sismabonus, agli anni 2023 e seguenti per le comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023.

Ogni rata annuale potrà essere utilizzata in compensazione dal 1° gennaio al 31 dicembre del relativo anno. Diversamente, quello che resterà non fruito in quell’arco temporale non potrà essere successivamente utilizzato.

Le rate saranno pagate attraverso appositi modelli F24 per cui saranno previsti specifici codici tributo e relative istruzioni.

Infine, è utile sottolineare che le nuove rate dei crediti d’imposta risultanti dallo “spalma-crediti” non possono essere cedute o ripartite ulteriormente.

Photo by Wesley Tingey on Unsplash

Come inoltrare la domanda

La trasmissione delle comunicazioni per accedere allo “spalma-crediti” si effettua sulla Piattaforma cessione crediti dell’Agenzia delle Entrate. Per ora possono inoltrare domanda solo cessionari e fornitori, mentre dal 3 luglio 2023 potranno richiederla anche gli intermediari.

Ma cosa comunicare esattamente all’AdE?

Intanto a che tipo di credito si fa riferimento, successivamente la rata annuale da ripartire e il relativo importo.

Ricordiamo che nella comunicazione si può fare riferimento anche solo a una parte della rata del credito disponibile. Questo perché sarà possibile integrare la comunicazione successivamente per rateizzare, anche in più soluzioni, la quota rimanente ed altri crediti che nel frattempo potrebbero essere stati acquisiti.

Crediti edilizi, il punto sulle agevolazioni

Qual è attualmente lo scenario aggiornato dei crediti edilizi? A quali agevolazioni è ancora possibile accedere e come fare?

Per capirlo partiamo dal Dossier della Camera dei Deputati sulle “Agevolazioni fiscali per gli interventi edilizi”, sintetizzandolo.

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Ecobonus e Sismabonus

Con scadenza al 31 Dicembre 2024 troviamo ancora disponibili i bonus edilizi Ecobonus e Sismabonus con aliquote differenziate a seconda dell’intervento.

Si parte dal 50% fino al 85% per l’eco, in base agli interventi che vengono realizzati e al tipo di edificio, se condominiale o singola abitazione. Gli interventi agevolati riguardano la sostituzione di infissi e caldaie, l’installazione di pannelli solari e coibentazioni. L’aliquota più alta, 85%, si raggiunge con interventi che siano finalizzati alla riqualificazione energetica e sismica con un avanzamento di 2 classi.

Per richiederlo è necessario essere in possesso di:

  • asseverazione;
  • attestato di prestazione energetica (APE);
  • scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Il Sismabonus copre le spese per l’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali in zone sismiche 1, 2 e 3.

Anche in questo caso le aliquote vanno dal 50% all’85%, percentuale massima riferita ai condomini che, agendo sulle parti comuni, riescono ad effettuare un passaggio a due classi di rischio inferiori. In questo caso oltre alla documentazione relativa ai lavori è richiesta anche una comunicazione preventiva all’ASL, se obbligatoria in base alle vigenti disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri, in cui risulti la data inizio lavori.

Interventi di riqualificazione edilizia

Nel Dossier si fa poi riferimento ad un insieme di agevolazioni che cadono sotto il nome di “Interventi di riqualificazione edilizia” con scadenza al 31 Dicembre 2024 e che comprendono:

  • Bonus ristrutturazioni limite di spesa 96.000 € aliquota 50%;
  • Bonus verde limite di spesa 5.000 € aliquota 36%;
  • Bonus mobili limite di spesa 8.000 € nel 2023 e 5.000 l’anno prossimo con aliquota 50%
  • Bonus barriere architettoniche limite di spesa 50.000 € per le unifamiliari e 40.000 per ogni singola unità in condominio. Aliquota 75%.

Per la documentazione necessaria per gli interventi edilizi, l’Agenzia delle Entrate specifica che occorre fare riferimento al decreto legislativo n. 222/2016.

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Superbonus 110% o quasi…

Come sappiamo il Superbonus 110% nasce allo scopo di agevolare gli interventi di isolamento termico, la sostituzione impianti di climatizzazione invernale e gli interventi antisismici. Le aliquote sono di seguito sintetizzate:

  • 110% fino al 31 dicembre 2022;
  • 90% fino al 31 dicembre 2023;
  • 70% fino al 31 dicembre 2024;
  • 65% fino al 31 dicembre 2025.

Menzione a parte per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009 per i quali è garantita l’aliquota del 110% ed una proroga del Superbonus al 31 dicembre 2025.

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