La ragazza in blu

G.Luna Imagemaker
FLUXUS08
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3 min readApr 14, 2020

La storia dietro l’immagine

Banki, Nigeria. Agosto 2017
Una pioggia intensa ed impietosa annegai in pochi minuti campo di rifugiati/sfollati della cittadina di Banki, per meglio dire ci’ò che resta di Banki dopo la fuga dei Boko Haram da quella zona, che ha lasciato dietro di se solo macerie, morte e distruzione.
Banki si trova al nordest della Nigeria, vicina al confine con il Camerun, raggiungibile solo via l’elicottero delle Nazione Unite.
Gli operatori d’Intersos presenti sul luogo avevano da poco finito la food distribution e la pioggia continuava a scendere come se non volesse smettere mai più.
A quel punto, finito di fotografare la food distribution, decise che la situazione del campo doveva essere documentata, ma “da vicino, dall’interno.., non da lontano. Quindi, acqua alle ginocchia, rifai il giro che fecce ore prime, quando il campo di rifugiati era “asciutto”.
In quel secondo giro ero seguito da tanti bambini, curiosi, sorridenti. Ma piano piano si vedeva come in molti cominciavano a sentire il freddo… Alcuni di loro erano vestiti a malapena con una maglietta, tutte strappate, niente pantalone, niente scarpe. La profondità dell’acqua variava, dalle caviglie alle ginocchia, e il suo colore marrone scuro mi faceva sentire immerso in un gigantesco caffellatte. Mi girai un paio di volte e vide, dietro di me, in mezzo a tutti questi bambini, che non erano pochi, questa ragazza, vestita di blu, il suo foulard multicolore sul suo capo, la collanina di piccole pietre rosse al collo. Lei mi osservava.., non diceva niente, e aveva questo leggero sorriso disegnato sulle labbra… La sua posizione mi colpisce, era bella dritta, le braccia scendevano ad ambi lati del suo corpo. La pioggia continuava a cadere, le gocce si disegnavano sul suo volto ma lei era imperturbabile.
Non si scompone ne anche quando la corrente cominciai a portare i cadaveri dei topi affogati che galleggiavano un po qua un pò la…
Volevo fotografare una persona per far vedere il livello dell’acqua e decise che doveva essere lei. Volevo “raccontarla”. Raccontare a tutti quegli che vedessero questa fotografia la sua “dignità, fierezza” una piccola “guerriera” che per essere nata in quella parte del mondo si era trovata ad affrontare già a quella età cose che noi manco riusciamo ad immaginare.
Gli ho chiesto di passare di fronte a me e lei lo fece molto volentieri. Volevo fargli un ritratto dove lei, da sola nella inquadratura, guardassi l’obiettivo, nello stesso modo che osservava me. Fargli la foto da sola è stato impossibile perché anche le sue amiche ci tenevano ade esserci nella inquadratura, e così è andata, una di loro era particolarmente infreddolita.
La ragazzina in blu è un po la rappresentazione tangibile di questa popolazione che lotta, resiste, sopravvive e non molla. Una popolazione che non merita di essere lascata da sola, che non dev’essere dimenticata. Mi auguro questo scatto aiuti a questo proposito.

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G.Luna Imagemaker
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Fotografo e videomaker freelance italo — argentino. Racconto storie di forte contenuto sociale.