Freedmen’s Bureau Project: Online 1,5 Mln di dati sulla Schiavitù Afro-Americana
Il progetto online che aiuta un’intera comunità americana a conoscere meglio il proprio passato
Quando ho appreso la notizia di questo meraviglioso progetto culturale online mi sono subito tornate in mente le scene di 12 anni schiavo, il film premio oscar 2014, tratto dall’omonima autobiografia di Solomon Northup.
Il Freedmen’s Bureau Project è una nuova iniziativa firmata Smithsonian, National Archives, Afro-American Historical and Genealogical Society e Church of Jesus Christ of Latter-Day Saints.
Sono online, a disposizione del mondo intero, ben 1.500.000 documenti storici sugli schiavi afroamericani.
La schiavitù negli Stati Uniti d’America, durata per più di un secolo, fu un istituto previsto dalla allora vigente legislazione
Le date ufficiali sono 1776–1865, data in cui viene promulgato il XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti a seguito della guerra civile.
Questo progetto culturale digitale ha uno scopo molto più alto della semplice divulgazione storica per fini di studio e insegnamento. Il fine del progetto è consentire ai discendenti degli schiavi afroamericani di poter finalmente conoscere meglio le loro radici; le loro origini.
L’ufficio Freedmen è stato creato alla fine della Guerra civile statunitense per aiutare gli schiavi appena liberati a trovare la loro collocazione sociale nell’America del dopoguerra.
Oggi l’Ufficio ha raccolto, grazie alla collaborazione con i grossi enti culturali sopra citati, un numero di documenti molto elevato, nei quali sono registrati circa 4 milioni di afroamericani.
Parte di questi documenti è stata già digitalizzata è messa online, la restante parte verrà pubblicata nei prossimi anni.
Secondo Hollis Gentry, antropologo dello Smithsonian Museum, questo archivio “darà agli afroamericani la possibilità di esplorare alcune delle più dure e antiche memorie del loro passato” e finalmente darà un senso unitario “alle loro voci”.
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