Jugend: Online la Rivista Art Nouveau più Famosa della Germania Pre-Nazista

Tutti i numeri della rivista Jugend, la più avanguardista della Germania fino al 1933

Alessandro Valenzano
Fonti Storiche Online
4 min readSep 17, 2017

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La rivista Jugend (gioventù in tedesco) prima del 1933 era una delle riviste più eclettiche e avanguardiste della Germania.

Nel 1933 tutto cambiò. La Germania iniziò quel lungo processo di trasformazione che portò qualsiasi cosa animata o inanimata a uniformarsi alla nuova politica nazista.

Anche gli artisti e le riviste dovettero uniformare il loro stile ai canoni imposti dal regime. Si verificò una “purificazione” complessiva di tutte le forme artistiche.

La trasformazione della rivista Jugend fu forse l’esempio più eclatante di nazificazione. Un giornale delle arti prima simbolo dell’avanguardia modernista, dovette piegarsi alla propaganda. E nel 1940 chiuse i battenti, come forma, probabilmente, di protesta al nuovo pensiero collettivo.

Prima del 1933 era la rivista più invidiata d’Europa e massima rappresentazione dell’Art Nouveau in Germania. Nel 1904 un critico della The Yale Literary Magazine scrisse che non esisteva una rivista simile in Inghilterra o negli USA.

Come in Inghilterra, Francia, Austria e Usa, il movimento Art Nouveau in Germania è emerso da un connubio tra la pittura post-impressionistica, gli stili orientalizzanti, l’arte popolare e l’arte della pubblicità modernista. Gli artisti avevano abilità che oscillavano dalle illustrazioni creative dei libri al design grafico industriale.

L’Art Nouveau conservava per certi versi il gusto gotico-medievale, che tanto piaceva agli artisti del romanticismo, ma lo proiettava verso il futuro con chiara sensibilità modernista e urbanista.

Critici di Oxford scrissero che: “tra le qualità più importanti di Jugend — anzi, un aspetto essenziale dell’art nouveau e del suo equivalente tedesco Jugendstil — è stato il suo brillante escapismo”. Perso completamente dopo il 1933.

Fondata nel 1896 dallo scrittore George Hirth, la rivista era “fin dall’inizio una sede per promuovere il nuovo rinascimento culturale senza ricorrere all’arte dell’epoca”.

Jugend è stata fondata a Monaco di Baviera, dove la maggior parte dei suoi artisti, disegnatori e scrittori hanno vissuto e lavorato fino alla fine del secolo quando, la nota Art Encyclopedia, “il gruppo di Monaco andò disperso, diretto verso Berlino, Weimar e Darmstadt”.

L’Art Nouveau in Germania si sviluppò in due fasi, “una fase pre-1900 dominata da motivi floreali, radicati nell’art nouveau e nell’arte giapponese” e una “fase post-1900 caratterizzata dalla tendenza all’arte astratta”.

Mentre conosciamo i nomi di molti artisti dell’Art Nouveau europea — Henri Toulouse-Lautrec in Francia, Aubrey Beardsley in Inghilterra, Gustave Klimt in Austria, per esempio — la Jugendstil in Germania ha prodotto poche stelle internazionali.

Molti degli artisti pubblicati nelle pagine della rivista erano sconosciuti. Ma le sue copertine brillanti e radicali hanno ugualmente messo in prima linea la Jugend nelle riviste d’arte per decenni.

“La piattaforma politica e sociale di Jugend”, ha scritto un critico del The Yale Literary Magazine, “è una opposizione a tutto”.

Nel 1933, però, la rivista fu costretta a rispettare lo stile nazionalistico e conservatore, che era in chiara opposizione con i valori della rivista e con la sua stessa ragion d’essere.

Le sue copertine selvagge con contenuti orgogliosamente originali, si trasformarono i disegni neoclassici, come queste in basso. busto di Nietzsche sulla copertina sopra dal 1934.

A sinistra il busto di Nietzsche, copertina del 1934. A destra l’aquila nazista, copertina del 1934.

Molti dei suoi artisti scomparvero o furono obbligati all'esilio. Pur mantenendo una oggettiva qualità artistica, Jugend aveva perso tutto ciò che l’aveva resa entusiasmante a tal punto da attribuire il suo nome all’intera corrente artistica tedesca di Art Nouveau.

La collezione digitale è custodita nella digital library dell’Università di Heidelberg. Puoi esplorare migliaia di pagine in formato PDF, che coprono la storia di quarantanove anni di vita della rivista.

L’archivio digitale contiene i numeri della rivista, tutti digitalizzati e fruibili liberamente. Puoi scaricare e riprodurre i contenuti nel rispetto della Licenza Creative Commons BY-SA.

Vai all’archivio digitale:

http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/jugend1896_1?sid=c4c066d134f4c6e849ca756aa644e49f

Per saperne di più sullo Judenstil:

Archivio Flickr con tutte le copertine della rivista:

Traduzione libera da Open Culture.

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Alessandro Valenzano
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