La mappa digitale che racconta la povertà nella Londra di fine Ottocento

Il lavoro del sociologo Charles Booth diventa oggi un meraviglioso progetto digitale

Fonti Storiche Online
5 min readDec 20, 2018

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Charles J. Booth (1840 - 1916) è stato, tra le altre cose, un noto sociologo britannico. Attento osservatore dei problemi economici riguardanti la Londra dell’Epoca vittoriana, fu il primo a sostenere la relazione tra povertà e depravazione.

I suoi lavori oggi sono disponibili online in una versione aperta e molto interessante di webGIS, ovvero di mappa tematica collegata a un database di informazioni testuali: Charles Booth’s London — Poverty Maps and Police Notebooks.

Il progetto digitale è stato realizzato dalla British Library of Political and Economic Science. Un gran bel lavoro di divulgazione, che offre a tutti noi la possibilità di esplorare uno dei primi lavori di cartografia sociale tematica, precursore degli attuali GIS.

https://digital.library.lse.ac.uk/collections/streetlifeinlondon

Nel 2016, l’archivio del lavoro d’inchiesta condotto da Charles Booth sulla vita e il lavoro del popolo di Londra tra il 1886 e il 1903), custodito dalla LSE Library, è stato inserito nel registro UNESCO della memoria mondiale.

L’archivio di Booth comprende oltre 450 volumi di interviste, questionari, osservazioni e informazioni statistiche. Documenta la vita sociale ed economica di Londra, evidenziando tutti i suoi contrasti, le sue complessità e le contraddizioni.

L’archivio ci porta anche “dietro le quinte” dell’inchiesta stessa, mostrando come Booth e il suo team di ricerca hanno sviluppato nuove metodologie e tecniche in quella che è ora riconosciuta come una pietra miliare nello sviluppo delle tecniche di ricerca sociale.

E la LSE Library ha pensato bene di aprire tutto questo succulento materiale scientifico al grande pubblico del web, dando a tutti la possibilità di fruirne e di comprendere a colpo d’occhio i dati, senza grosse difficoltà.

Le fonti

Le fonti utilizzate per realizzare la mappa sono i quaderni di Booth e i registri della polizia, che contengono vivide descrizioni della vita di strada nella Londra di fine Ottocento, negli anni del tramonto dell’epoca Vittoriana.

Nel portale, oltre alla mappa, trovi anche due sezioni dedicate alle fonti scritte e al racconto di alcune aree tematiche. Entrambe le sezioni sono accuratamente digitalizzate, contestualizzate e fruibili liberamente online.

https://digital.library.lse.ac.uk/collections/streetlifeinlondon

Durante il periodo del lavoro di ricerca condotto da Charles Booth Londra era il centro di un enorme Impero (alcuni dicono che fosse la più grande città del mondo).

I registri della polizia ci forniscono uno scorcio delle comunità di immigrati che vivevano a Londra alla fine dell’Ottocento e, cosa interessante, di come erano percepiti dalle autorità. E ci aiutano a comprendere quale fosse il rapporto della popolazione londinese con le droghe, l’alcol e la prostituzione.

Condizioni d’uso

Il materiale d’archivio originale (quaderni e mappe) utilizzato per creare la Londra di Charles Booth è privo di copyright. I derivati ​​digitalizzati sul sito sono rilasciati con licenza di dominio pubblico, quindi puoi farne ciò che vuoi.

I dati della mappa utilizzati per creare la mappa attuale di Londra sono stati presi da OpenStreetMap.

Un progetto, dunque, aperto al 100%, che ci permette di studiare, divulgare e riutilizzare senza alcun problema tutto il materiale presente nel portale.

https://digital.library.lse.ac.uk/collections/streetlifeinlondon

Un grande esempio virtuoso

Questo è a mio parere il lavoro che dovrebbero prefissarsi ogni biblioteca e museo italiano: creare dei micro progetti web tematici, ben focalizzati, che diano a noi fruitori la possibilità di avere in un unico luogo tutto quello che ci serve su un tema specifico.

Spesso per digitalizzazione si intende solamente la scanerrizzazione delle fonti storiche e la loro messa a disposizione online. Io credo che si debba fare un ulteriore passo avanti e creare una rete di progetti web di nicchia con all’interno strumenti digitali in grado di facilitare la lettura e la comprensione dei dati. Il fulcro della rete digitale rimarrebbe il sito centrale dell’ente culturale, ma ogni sito satellite vivrebbe di luce propria.

La LSE Library ha fatto proprio questo con estrema cura e lungimiranza. Qui trovi la sua Digital Library: https://digital.library.lse.ac.uk/

La Biblioteca digitale della LSE di Londra raccoglie in diversi formati digitali e conserva sotto forma di collezioni, sia il materiale digitalizzato proveniente dagli archivi della Biblioteca, sia le produzioni native digitali.

La mappa

https://digital.library.lse.ac.uk/collections/streetlifeinlondon

Puoi consultare la mappa in tanti modi diversi. Puoi, ad esempio, partire dalla legenda e osservare le diverse aree colorate (ogni colore corrisponde a una fascia sociale). Oppure puoi cercare le posizioni attuali (incluse strade e codici postali) e confrontarle con la cartografia storica.

Puoi confrontare la mappa di Booth con la mappa attuale di Londra usando la barra nella parte inferiore della pagina.

Per visualizzare le note scritte per ogni singola posizione sulla mappa, spunta il controllo in alto a destra sullo schermo. Fai clic su uno dei punti verdi numerati per leggere la voce testuale correlata a quella precisa posizione. Visualizzerai un riepilogo della voce della fonte storica di riferimento e, se la fonte è stata digitalizzata, potrai accedervi attraverso un collegamento.

La corrispondenza è in entrambi i sensi. Infatti, nella sezione delle fonti, quando trovi citata una posizione geografia, trovi anche il pulsante “visualizza nella mappa”.

L’unico punto debole di questo progetto web è che non sono stati pubblicati in versione digitale tutti i taccuini della polizia, quindi per avere un quadro completo delle fonti scritte correlate alla mappa bisogna recarsi di persona a Londra nella biblioteca.

Per visualizzare la mappa clicca qui sotto

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