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Tutti i Nati in Trentino dal 1815 al 1923

Online il censimento di oltre 1.300.000 persone, vittime del grande esodo avvenuto soprattutto durante la Prima Guerra Mondiale

Alessandro Valenzano
4 min readSep 20, 2017

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Lo scoppio della guerra nel maggio del 1915 diede avvio alla massiccia evacuazione delle popolazioni trentine principalmente verso l’impero austro-ungarico, ma anche verso l’Italia, spesso internate in campi profughi.

In questi campi nacquero molti bambini registrati in libri appositi, alcuni dei quali conservati e consultabili presso l’Archivio diocesano tridentino.

L’apertura del fronte italiano ebbe sulle popolazioni civili del Trentino effetti devastanti, come conseguenza diretta della situazione politico-nazionale e delle operazioni militari.

I sospettati d’irredentismo vennero internati (circa 2.000 dei quali 1.754 nel campo di Katzenau) o confinati (oltre 1.000).

Nella zona interessata all’attività bellica — tutta l’area adiacente alla Lombardia e al Veneto — si rese necessaria l’evacuazione in massa dei residenti, costretti a lasciare nell’arco di pochi giorni le case e le terre per essere avviati verso i lontani paesi dell’Austria inferiore e superiore, della Moravia, Stiria, Boemia, Salisburghese e perfino dell’Ungheria.

L’esodo coatto interessò oltre 70.000 profughi, alloggiati in baraccamenti — i maggiori dei quali furono Mitterndorf, Pottendorf, Braunau e Wagna — o presso famiglie, ma sempre in forme precarie e di estremo disagio dove le sofferenze dello sradicamento si legavano a quelle materiali dovute alla carenza dei primari beni di sussistenza.

Alla fine del novembre 1917 le condizioni dei profughi vennero regolate con un testo legislativo finalizzato a togliere le cause di maggiore disagio, concedere sovvenzioni e permettere la libertà di scelta rispetto alla residenza, nei baraccamenti o presso famiglie.

Sorte peggiore venne riservata ai profughi in Italia, tranne che in alcune colonie modello situate nel settentrione. L’evacuazione non era stata preparata nella parte logistica, ed i profughi conobbero una diaspora in 264 comuni di 69 prefetture collocate in tutte le regioni del regno, comprese quelle del sud; alcuni di essi vennero internati perché sospettati di austriacantesimo.

La maggioranza si trovò costretta a fare fronte a condizioni igieniche disastrose, a malattie causate da sporcizia e da intolleranza all’alimentazione e al clima, alla carenza di strutture scolastiche per i giovani, alla mancanza di lavoro, nonostante le iniziative delle Commissioni di patronato e le pubbliche denunce apparse sul giornale dei fuorusciti trentini, “La libertà”.

Questo progetto digitale, coordinato dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Archivio diocesano tridentino, nasce dalla volontà di soddisfare le domande degli emigrati alla ricerca delle origini dei loro antenati trentini.

Naturalmente, come potrai leggere nel portale, la Grande guerra (1915–18) fu solo uno degli eventi — forse l’apice potremmo dire — che contribuirono a incentivare l’emigrazione di massa dei cittadini del Trentino, la quale iniziò circa un secolo prima, nel 1815, e proseguì fino al 1923.

Nel 2001, vista l’impossibilità di rispondere in tempo breve alle richieste sempre più numerose degli emigrati, si chiese la collaborazione dell’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento che accettò di finanziare il trasferimento su un database digitale dei dati microfilmati relativi ai nati in Trentino dal 1815 al 1923, in possesso dell’Archivio Diocesano.

Il progetto — di grande valore storico e culturale, oltre che necessario supporto alle pratiche amministrative — si è poi evoluto, sempre con il convinto sostegno finanziario della Provincia autonoma di Trento, fino alla realizzazione dell’Indice dei Nati in Trentino ora online.

La responsabilità di realizzare questo progetto in modo scientificamente corretto fu affidata al Direttore e al personale dell’Archivio Diocesano, i quali hanno seguito e controllato personalmente ogni fase dell’operazione, fino alla conclusione del progetto, la cui paternità letteraria è quindi da riconoscere alla Diocesi, mentre la sua realizzazione è dovuta all’impegno finanziario della Provincia autonoma di Trento.

Circa la gestione del progetto, non si può non tener conto di questa genesi e delle finalità che si intendono conseguire insieme; per renderlo fruibile nel miglior modo possibile e secondo le sue possibilità, si vuole tener conto dei diversi protagonisti dell’opera.

Si riconosce quindi alle parrocchie la piena proprietà dei registri dai quali sono stati microfilmati i dati presenti nell’Indice e si riconosce pure la responsabilità di controllo da parte della Diocesi della qualità e dell’uso corretto dei dati.

La condivisione del progetto tra Diocesi Tridentina e Provincia autonoma di Trento è da intendersi, naturalmente, non sulla proprietà dei materiali — i Libri anagrafici — ma sul contenuto del database.

Per ogni altro aspetto, si faccia riferimento all’Intesa in materia di trattamento dei dati personali da includere nell’Indice dei nati in Trentino fra il 1815 ed il 1923 e la sua pubblicazione del 5 novembre 2008, stipulata da Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento e da mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento.

I contenuti e le immagini del sito, esclusi in ogni caso i dati riguardanti le singole persone, possono essere divulgati, citando esplicitamente la fonte: Provincia autonoma di Trento.

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Alessandro Valenzano
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