Realtà virtuale, professioni reali: il VR Developer

Francesco La Trofa
Professioni Digitali
3 min readNov 29, 2018

Per certi versi, scrivere oggi un libro come #VRDeveloper. Il creatore di mondi in realtà virtuale ed aumentata equivale a prospettare la soluzione ad un problema che non esiste. Allora, vi chiederete giustamente, perché l’abbiamo scritto?

#VRDeveloper non offre risposte, né tenta improbabili conclusioni. Si propone piuttosto quale un viaggio di scoperta, utile a definire le competenze tecniche e creative necessarie per creare i mondi virtuali, orientandosi tra le opportunità e i rischi tipici di uno scenario di profondo cambiamento. Attraverso le testimonianze dei protagonisti, di coloro che ogni giorno operano con queste tecnologie, si offre un’indagine concreta, sfatando falsi miti, cercando di cogliere spunti e riflessioni utili a sviluppare una coscienza consapevole sugli aspetti crossdisciplinari che fanno capo alle professioni della realtà virtuale.

Dove inizia, in cosa consiste e dove porterà questo viaggio? A sviluppare una coscienza critica sul fatto che la trasformazione digitale sia, oggi più che mai, un percorso che viaggia a velocità molto differenti.

Mark Zuckerberg se la ride al cospetto di una platea immersa in un’altra realtà grazie ai visori Oculus Gear VR, sviluppati in collaborazione con Samsung. Anche se il messaggio del CEO di Facebook era assolutamente positivo nella circostanza, l’immagine è diventata involontariamente l’icona del Grande Fratello per eccellenza, pronto a fare della VR uno strumento di controllo di massa, ben più di quanto lo siano oggi grazie agli strumenti non immersivi della rete. Ma ancora una volta saremo noi a scegliere il nostro destino… (credit: Associated Press)

La realtà virtuale è uno strumento straordinariamente utile a tutti gli ambiti del business che prevedono il coinvolgimento delle persone. Questo aspetto nodale delle tecnologie della realtà fa si che il VR Developer non possa più coincidere con la figura classica del programmatore, quel divoratore di codice maniacalmente focalizzato sull’applicazione. Il VR Developer, per cercare una figura già consolidata nel mercato delle professioni, è ben più simile allo sviluppatore di videogiochi, che non può prescindere dalla creazione di quei contesti fantastici in cui i giocatori provano emozioni vere in ambienti totalmente virtuali. Oltre alle competenze tecniche, il VR Developer deve dunque sviluppare una sensibilità cross disciplinare, che gli consenta di sviluppare esperienze, piuttosto che semplici applicazioni. Esperienze finalizzate ad un pubblico differenziato, che va necessariamente conosciuto ed analizzato nei suoi aspetti comportamentali, coinvolgendo psicologia, neuroscienza ed altre discipline finora abbastanza aliene al mercato della creazione dei contenuti digitali. In altri termini, il VR Developer deve essere in grado di non pensare soltanto agli aspetti tecnici della vicenda, iniziando piuttosto a pensare con la testa di chi vivrà le esperienze da lui create.

Il VR Developer è al tempo stesso la fusione di tre anime creative: il coder, il 3d artist e lo ux designer, a loro volta supportati da specialisti nella creazione dei contenuti video immersivi, dell’audio 360 e di tutti gli aspetti di design dell’esperienza stessa, sempre più indirizzata verso una scrittura basata sui bivi narrativi.

Una varietà incredibile, in piena fase evolutiva, che porta a concludere come tutte queste competenze definiranno nuove figure professionali, destinate a creare importanti ricadute occupazionali in tutti gli ambiti dell’industria.

Nel recente evento L.E.A.P. il leggendario John Gaeta, inventore tra le altre cose del celebre Bullet Time di Matrix, ha illustrato i concetti fondamentali del Magicverse: il metaverso figurato da Magic Leap, le cui intenzioni coincidono nel fondere la realtà vera con una replica digitale (digital twin) in cui l’esperienza di ciascun utente può essere aumentata con una varietà potenzialmente infinità di informazioni tematiche contestuali. La “blended reality” di Magic Leap si basa su infrastrutture AR Cloud, pronte a decollare con l’arrivo delle velocissime connessioni 5G. Le potenzialità sono straordinarie, ma il rovescio della medaglia è caratterizzato dal fatto che nel Magicverse ciascun utente si ritroverebbe a comunicare in tempo reale tutte le informazioni comportamentali che lo riguardano. Potremmo sostanzialmente diventare gli abitanti di Google Earth. Scenari di questo genere aprono implicazioni a livello legale e normativo che i governi non sono al momento in grado di affrontare. (credit: Magic Leap)

In #VRDeveloper prefiguriamo uno scenario aperto, offrendo spunti e riferimenti concreti per configurare il nostro futuro nelle professioni della realtà virtuale. È la ragione per cui nasce vrdeveloper.info, uno strumento complementare al libro, assolutamente open nella sua logica editoriale. Uno spazio dove trovano luogo soltanto esperienze esclusive, da parte di chi ogni giorno opera concretamente nell’ambito della creazione di mondi ed esperienze virtuali. Uno spazio in cui tutti sono invitati a dare il loro contributo.

note - cover image credits by The Restless CMO

Originally published at http://blog.francoangeli.it on November 29, 2018.

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Francesco La Trofa
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Architect. Journalist. 3D Copywriter. Consultant about 3D, VR and Computer Graphics. Communication Strategies for 3D and Archviz companies.