Mi spiace per il link

Che sono andato a vedere sul blog di Grillo e ho trovato la solita fuffa

Matteo Bordone
Freddy Nietzsche
4 min readFeb 6, 2017

--

Due capitalisti secondo il M5S.

Sono andato a cercare la lettera di Grillo alla sindaca Raggi, e per distrazione mi sono soffermato sul primo post che mi capitava davanti. C’era una foto di De Benedetti con l’espressione rabbiosa di un rettile, scattata durante un movimento: come quando il Manifesto pubblicava foto di Berlusconi mentre starnutiva, e sembrava l’imperatore Palpatine quando gli escono i fulimini dalle dita. Accanto a questa foto di Carlo De Benedetti c’era un pezzo che raccontava un fatto vero in una maniera spaventosa.

La Cir, presieduta dal figlio di De Benedetti, ha perso del denaro in seguito a un investimento in Sorgenia, la quale è stata colpita violentemente dalla crisi, da lì si è indebitata con le banche, infine si è avvitata fino a diventare una proprietà non so di quale valore nelle mani delle banche stesse. Non una bella situazione, insomma. Inutile dire che una delle banche che ha prestato più denaro è il Monte dei Paschi di Siena.

La notizia c’è. Il materiale per criticare De Benedetti e la lungimiranza dell’azienda gestita dal figlio c’è. E magari ci sono anche gli estremi per indicare una vicinanza tra banche e sistema finanziario che non è compatibile con un capitalismo maturo, capace di parare i colpi con regole più trasparenti.

Però questo articolo dice altro, più o meno tra le righe.

Dice che in sostanza un uomo scarso nel suo lavoro, che non ha combinato niente di buono, grazie a una serie di conoscenze oscure e solidissime riceve dei prestiti dai privati, le banche. Con questi soldi lui prova a guadagnare, ma non è bravo, tutto quello che tocca fallisce, e allora se ne intasca un po’ e riparte da capo. A pagare, come al solito, la gente.

La cosa è falsa. Poi non ho niente né pro né contro De Benedetti, ma l’articolo descrive un mondo fantastico, non realistico.

se ti chiami De Benedetti e sei un grande debitore le banche avranno sempre un occhio di riguardo, rischiando persino di andare a gambe all’aria piuttosto che dire no, tanto poi ci pensano i cittadini e i risparmiatori

A parte un uso dell’italiano un po’ libero, MPS ha un debito di 8MLD€: come è possibile che questi 600 milioni di Cir siano il vero motore della crisi? E perché il fatto che sia il figlio a dirigere l’azienda non è rilevante? Perché deve essere per forza Carlo De Benedetti il motore occulto di ogni disgrazia? Qui non siamo nemmeno alle colpe dei padri che ricadono sui figli, come nella tragedia greca: siamo proprio ai figli che spariscono perché tanto la colpa rimane sempre del singolo emissario del Maligno.

La verità è che molte banche non guardano al merito ma al nome. La storia di Carlo De Benedetti, infatti, è un susseguirsi di fallimenti imprenditoriali che avrebbero dovuto tenerlo lontano da qualsiasi istituto di credito.

Questa è buffa perché ipotizza il masochismo cronico delle banche, che farebbero affari pessimi con gente dai cognomi importanti. Strano, no? Tutti? Per decenni? Bei pirla. Sarà la cospirazione giudaica e imporglielo, perché se no non si spiega.

Il finale spiega l’idea di giustizia del Movimento Cinque Stelle.

De Benedetti ha avuto problemi ovunque sia stato, dalla Olivetti alla Fiat, passando per la vicenda Tangentopoli, nella quale ha riconosciuto di aver pagato tangenti al Governo e ai partiti in cambio di una commessa dalle Poste Italiane. Senza dimenticare l’esperienza al Banco Ambrosiano, nella quale De Benedetti avrebbe incassato una plusvalenza da circa 40 miliardi di vecchie lire (nonostante la banca fosse sull’orlo del fallimento) e che ha prodotto due condanne nei suoi confronti per bancarotta fraudolenta (in primo e secondo grado), annullate solo in terzo grado dalla Cassazione per motivi procedurali.

Faccio notare che la Cassazione è un grado di giudizio, non un gruppo di signori molto pignoli che fanno gli schizzinosi con la verità e la giustizia.

Di lui Tronchetti Provera disse che “è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli”. Denunciato per diffamazione dallo stesso De Benedetti, Tronchetti Provera fu assolto dal Tribunale di Milano poco dopo.

Il Movimento Cinque Stelle, che firma l’articolo, prende Tronchetti Provera come testimone: è qualcosa di incredibile. Lo usano per dimostrare la verità delle sue parole con una sentenza di assoluzione: atto che diventa solidissimo e indiscutibile, a differenza di quello identico di poche righe prima che non vale niente.

Resta una sola questione centrale: ma perché ho letto un post del blog di Grillo, scritto dalla Casaleggio e Associati, che tanto lo so?

Perché sono scemo.

--

--