Cartoline da… Final Fantasy XV

Quattro amici, una macchina fotografica e un mondo da salvare.

Daniele “Alteridan” Dolce
Frequenza Critica
6 min readOct 2, 2020

--

Mosaico di immagini di Final Fantasy XV

Avviso ai lettori: questo articolo contiene alcuni spoiler di piccola entità sulla trama di Final Fantasy XV.

Dovete sapere che non vado molto d’accordo con una certa tipologia di videogiochi giapponesi. Tra questi, i più indigesti sono i JRPG. Non tutti però, anche perché tra i miei preferiti in assoluto vi sono proprio due giochi di ruolo realizzati nel Sol Levante. Quali siano, però, non ve lo dirò in questo articolo. No, questo pezzo — come quello che ho dedicato un bel po’ di mesi fa a Star Wars Jedi: Fallen Order — è solo incidentalmente legato alle produzioni nipponiche, giacché con il secondo appuntamento di questa rubrica mi piacerebbe portarvi all'interno del mondo di Final Fantasy XV. Come? Con le immagini, ovviamente.

Una premessa è tuttavia d’obbligo: non tutti gli screenshot che troverete in questo pezzo sono di fotografia virtuale, nel senso che una parte delle immagini non è stata scattata direttamente da me. Intendiamoci, provengono sempre dalla mia esperienza di gioco diretta, ma mentre giocavo non ero il solo a scattare foto.

Noctis e Prompto

Alcuni degli scatti presenti in questa pagina sono stati realizzati da questo ragazzo qui, quello con i capelli biondi: tale Prompto Argentum, amico d’infanzia del protagonista Noctis e grandissimo appassionato di fotografia.

Sebbene sia comunque legata a filo doppio con la narrazione, e addirittura nelle battute finali diventa palese il suo altissimo significato simbolico, la meccanica che vede Prompto scattare foto in maniera indipendente dalla volontà del giocatore dà a Final Fantasy XV un valore documentaristico particolare.

Noctis, i suoi amici e la Regalia
Alla fine, ho deciso che questa sarebbe stata la foto del “mio” Noctis.

Lungo il corso delle almeno trenta ore che separano il giocatore dai titoli di coda, questi è chiamato a fare costantemente una cernita dei momenti immortalati nel rullino fotografico di Prompto. Già, perché ogni volta che il team si riposa ci viene data l’opportunità di osservare tutti gli scatti che il biondissimo amico di Noctis ha fatto durante il giorno, permettendoci di salvare quelli per noi più belli e significativi. Tra l’altro lo spazio nell'album è in apparenza consistente, ma è comunque limitato, dunque il gioco ci costringe a lasciare qualche immagine lungo la via, inghiottita nell'oblio della notte che avanza.

A Prompto viene così affidato il compito di creare un diario di viaggio fotografico, ma lo sviluppo dello stesso è nelle mani del giocatore, che decide così quali foto sono — a suo avviso — le più significative.

Per quanto mi riguarda, e come potete vedere dalle immagini presenti in questa prima parte dell’articolo, ho deciso di conservare soprattutto le foto di gruppo, quelle che secondo me rappresentano al meglio lo spirito del gioco diretto da Hajime Tabata. Final Fantasy XV è prima di tutto la storia di quattro ragazzi, quattro compagni di viaggio legati indissolubilmente da un sentimento fortissimo di amicizia e di complicità.

Il videogioco di ruolo prodotto da Square Enix ha tanti difetti, anche troppi per quanto mi riguarda, ma se c’è qualcosa che fa bene, e intendo dannatamente bene, è proprio delineare il legame tra questi quattro amici nonostante le mille avversità. E lo fa anche, e soprattutto, grazie alla figura di Prompto e al suo diario fotografico. Devo ammettere che la parte del gioco che ho apprezzato di più — anche per demeriti del resto dell’opera — è stata proprio la scoperta delle foto scattate dal biondo e la successiva cernita al termine di ogni giornata (virtuale) di avventura.

Noctis di Final Fantasy XV tra i fulmini
Lo scatto migliore del gioco, direttamente dalla macchina fotografica di Prompto.

Fortunatamente, però, Final Fantasy XV permette anche al giocatore di brandire la macchina fotografica. Non c’è un vero e proprio photo mode, bensì la fotocamera viene utilizzata esattamente come avverrebbe nella vita reale. Il tempo non si ferma e l’azione continua a scorrere davanti ai nostri occhi. A parte i pochi filtri a disposizione, tutti orrendi, le opzioni sono davvero ridotte all'osso.

Ciò non toglie che sia comunque possibile tirar fuori degli ottimi scatti, soprattutto nelle sessioni esplorative (anche perché nei combattimenti è praticamente impossibile fare foto).

Le diverse ambientazioni presenti nel gioco offrono degli spunti niente male, merito di una direzione artistica senza ombra di dubbio ispirata che fonde elementi moderni con quelli che ci si aspetterebbe da un titolo dalle forti influenze fantasy. Certo, a volte il risultato finale appare un po’ posticcio, ma in linea di massima — da un punto di vista prettamente fotografico — il contrasto tra queste due realtà in apparenza agli antipodi funziona.

Funziona perché fermarsi a bordo strada per ammirare creature maestose e colossali che vagano libere in un ambiente quasi del tutto incontaminato è un’esperienza che lascia a bocca aperta, tanto che viene naturale premere il tasto della macchina fotografica per immortalare la scena.

Paesaggio di Final Fantasy XV

Ma Final Fantasy XV non è soltanto un agglomerato di — bellissimi — paesaggi. Final Fantasy XV è anche un crogiolo di personaggi incredibilmente sfaccettati, anche se spesso estremamente stereotipati.

Cindy Aurum di Final Fantasy XV
Qualcuno avrà cliccato sull'articolo solo per lei. D'altronde è esattamente il motivo per cui sta in copertina (no, non troverete altre foto di Cindy).

A partire dal protagonista e dai suoi tre amici, sempre presenti nelle foto di Prompto, per non parlare della bella Cindy, della sorella di Gladio, di Ardyn, e di tutti gli altri personaggi che accompagnano il giocatore durante tutto il corso dell’avventura.

Un’avventura che vede questi personaggi comparire spesso alla fine della giornata nelle immagini che dovremo selezionare. Anche in questo caso ho deciso di lasciarne alcune, giacché l’esperienza ludica e narrativa si regge proprio su questi ammassi di zeri e uno.

Devo però essere sincero: avrei comunque preferito avere a disposizione una modalità foto tradizionale, se mi permettete il termine. Mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di interrompere l’azione a piacimento, magari per fare qualche scatto in combattimento e immortalare così le agili movenze dei quattro amici. Sarebbe stato bello avere qualche opzioni in più, penso alla profondità di campo, alla messa a fuoco, e a tutte quelle altre impostazioni che ormai sono diventati uno standard in ogni photo mode.

Certo è che avere tra le mani una macchina fotografica simile a quelle della realtà ha rappresentato comunque una bella sfida, capace di dare un po’ di brio a un videogioco altrimenti soporifero.

Peccato.

Ma non più di tanto.

Foto di gruppo con Noctis e compagni

--

--

Daniele “Alteridan” Dolce
Frequenza Critica

Mi piace scrivere di ciò che mi passa per la testa. Prevalentemente di videogiochi, film e serie TV.