Cronache dal Backlog — Kichikuou Rance

Un brutale re operaio per cambiare il Continente.

Ioannis Largo
Frequenza Critica
11 min readJan 27, 2021

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Ci sono due lupi in ogni redazione.
Uno è buono e vive di pace, amore,
riesce a completare i vecchi Touhou senza problemi,
e ha appena recensito Clannad.
L’altro è un deficiente patentato
traumatizzato dalla Paradox e dalla Kalypso Media,
che ha deciso di recensire un titolo gratuito del 1996,
indossando una bandana di stoffa con un tomoe al centro.

La saga di Rance è forse il franchise di eroge maggiormente conosciuto dal pubblico occidentale, benché l’AliceSoft non abbia mai avuto l’intenzione di tradurre e di portare in Occidente tale saga e altri suoi titoli. Solo di recente lo sviluppatore nipponico ha ceduto i diritti di localizzazione ai distributori britannici della Mangagamer.

Composta all’incirca di una quindicina di titoli, la saga di Rance iniziò nel lontanissimo 1989, per concludersi (forse) con Rance X nel 2018. Oltre alle avventure di Rance ci sono all’incirca un’altra mezza dozzina di titoli ambientati nello nello stesso universo.

Un finto epilogo

Nel 1995 l’AliceSoft rischiava la chiusura e gli sviluppatori decisero di concludere la saga del loro eroe di punta con la pubblicazione di Kichikuou Rance. Tale epilogo ebbe un incredibile successo, si piazzò nelle prime posizioni anche in classifiche di vendita non riguardanti gli eroge. L’AliceSoft era salva e dopo qualche anno fu pubblicato un nuovo capitolo di Rance, così questo Kichikuou fu dichiarato non canonico. Negli anni successivi, precisamente intorno al 2004, la AliceSoft pubblicò gratuitamente diversi suoi titoli (link per chi conosce il nipponico) e dieci anni dopo arrivò la traduzione amatoriale di Kichikuou Rance.

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Copertina dell’edizione fisica di Kickikuou Rance.

La buona parte dei lettori non avvezzi alle produzioni erotiche nipponiche, tenderà a collegare la parola “eroge” a quella di “visual novel”, quasi come se tutti gli eroge fossero visual novel e viceversa. In verità questo è falso, perché i Rance oscillano tra il jrpg e il dungeon crawler (e qualsiasi cosa sia il 5D), a esclusione di Kickikuou Rance e del successivo Sengoku Rance. Questi due sono assimilabili a un incrocio tra uno jrpg, uno strategico a turni, un gestionale e una visual novel. Definiti come territory conquest, presentano una gigantesca mappa dove l’obiettivo è la conquista dei diversi territori.

Il collegamento errato accennato in precedenza è causato principalmente dal fatto che nei decenni scorsi la quasi totalità degli eroge arrivati in Occidente erano visual novel, insieme a qualche picchiaduro e a qualche puzzle banale alla Gals Panic! Uniche eccezioni degne di nota erano il jrpg Knights of Xentar del 1994 e il dungeon crawler Lightning Warrior Raidy del 2008.

Il primo era semplicemente il terzo capitolo della saga Dragon Knight della ELF, localizzato e distribuito dalla Megatech insieme a Cobra Mission e a Metal & Lace. Un gioco diverso dall’originale nipponico non solo per il cambio di nome e per la rimozione di alcuni contenuti erotici, ma anche per una localizzazione estrema che cambiava di tutto e di più, tra nomi sballati (Takeru diventò Desmond), cambi della trama e un inserimento forzato dell’umorismo occidentale. Knight of Xentar ebbe un buon successo e tra i tre titoli distribuiti dalla Megatech sembrò essere il maggiormente apprezzato.

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Su diverse riviste angloamericane era presente questa pubblicità. Metal & Lace era un titolo abbastanza mediocre, mentre Cobra Mission è tuttora ricordato per la localizzazione orripilante. Notate come Knight of Xentar abbia qui il suo titolo originale, con il successivo cambio dettato da un noiosa questione di copyright.

Il secondo arrivò in Occidente quando la JAST USA acquistò i diritti di localizzazione dei titoli della ZyX, produttore di eroge attivo già negli anni 90, il quale stava vivendo una seconda giovinezza grazie all’artista Kazuma Muramasa. La ZyX pubblicò il remake dei primi due Ikazuchi no Senshi Raidi, titoli per PC-98 della metà degli anni Novanta. Il buon successo di questi remake in patria e soprattutto in Occidente spinse la ZyX a pubblicare un terzo capitolo nel 2013, localizzato nel 2015. Mia supposizione personale è che questo terzo capitolo fosse in parte un tentativo di sfondare in Occidente; tentativo molto superficiale, forse basato sull’idea che i weeb non avessero una dignità e comprassero qualsiasi cosa.

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1996–2007. Sì, i remake sono letteralmente un copia e incolla.

Tenente in mente questi due titoli perché faranno capolino in questa recensione, che in verità è un tentativo di dare una risposta a questa domanda: cosa ha Rance di più a Desmond/Takeru e Raidy? Perché l’AliceSoft è viva, vegeta e combatte insieme a noi mentre la ELF, la ZyX e la Sogna sono scomparse o sono state assorbite in megaconglomerati privi di anima?

Il brutale re Rance

Kickikuou Rance inizia con un piccolo filmato dove è riassunto brevemente la lore della saga, paragonabile a quella di un GdR moderno: non siamo ai livelli degli Elder Scrolls (non so se esista la versione nipponica di Michael Kirkbride), ma qualcosa al livello di un Diablo o di un Sacred. Preciso immediatamente che la saga di Rance è un’eccezione tra i jrpg eroge, la buona parte di essi ha una lore basilare ispirata principalmente al fantasy occidentale. Giustamente deve essere così, eh! Sono titoli che puntano sull’aspetto erotico e su quello pornografico, poi su quello ludico e infine su quello narrativo. Lo scopo è quello di attirare il giocatore, che non continuerà la sua avventura spinto esclusivamente dal desiderio per una tetta elfica. Esempio negativo è proprio il terzo capitolo di Lightning Warrior Raidy, dove la pochissima lore è ampliata attraverso due lunghe scene di dialogo a metà gioco scritte malissimo anche per gli standard di un eroge.

Rance ha deciso di lasciare la vita d’avventuriero preferendo la vita redditizia da brigante, diventando il capo di una banda e saccheggiando due piccole città del Regno di Helman. Sill, la maga dai capelli rosa, schiava di Rance dal primo capitolo e mascotte dell’AliceSoft, prova inutilmente a convincere Rance di tornare a una vita onesta. Questa fase è una sorta di tutorial, dove sono assenti diverse funzioni e niente è spiegato (forse nel manuale, ma vallo a tradurre), quindi ci si deve arrangiare.

Questa particolare fase da bandito può durare diversi turni, finché arriverà un esercito vero e proprio che affronterà Rance. Costui, incurante delle preghiere dei suoi uomini e di Sill, decide di affrontare l’esercito pur essendo in inferiorità numerica. La banda di Rance è trucidata, Sill fatta prigioniera e Rance scapperà a sud braccato dai suoi nemici. Nei pressi di un passo di montagna Rance perde i sensi. È soccorso dalla ninja Kanami e condotto dalla regina Lia Parapara Leazas. Quest’ultima è l’antagonista del primo capitolo, la quale al tempo fu punita da Rance (e per punizione di intende ovviamente stupro) diventando follemente innamorata di lui. Rance le chiede di dargli un esercito per vendicarsi — ossia per “Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine” — e soprattutto per liberare Sill, quest’ultima definita sua proprietà. Lia Parapara Leazas accetta tutto ciò a una sola condizione: un re può comandare un esercito, e un fesso diventa re se sposa una regina. Rance non capisce niente, ma comunque sposa Lia Parapara Leazas, prima notte di nozze (ovviamente scena di sesso, e per prima notte di nozze, diciamo dieci minuti dopo la cerimonia). Il mattino dopo Rance è presentato ai cittadini…

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Questo non è un discorso di Giuliano Amato del 1992.

Sigla…

Da soli e in compagnia

Abbandoniamo un attimo Rance e passiamo a Knight of Xentar/Dragon Knight. Il protagonista dei primi tre capitoli è Desmond/Takeru, mentre il figlio Kakeru diventa il protagonista del quarto. Questi due sono molto simili ad altri protagonisti di jrpg eroge (e a Geralt, ma questo non lo diciamo a nessuno), avventurieri pieni di vitalità interessati all’avventura, al sesso e al denaro, ma sotto-sotto sono buoni di cuore e pronti a difendere gli innocenti. Il rapporto con l’altro sesso è caratterizzato principalmente da un ciclo composto da incontro, salvataggio da quei brutti vichinghi laggiù (quasi sempre), sesso (sempre). La violenza è nulla, anzi abbastanza rara, tutte si concedono con facilità al protagonista attratti dal suo carisma. Esempio estremo è Romance wa Tsurugi no Kagayaki: Last Crusader (titolo per PC-98 della Fairytale del 1995), il cui protagonista ha diverse occasioni per fare sesso, alcune volte in modo ridicolo con negozianti che si spogliano immediatamente o personaggi del party che si intrufolano sotto le coperte.

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«Che succede? Dove è Bugo?» (Questa è la traduzione! Lo giuro!)

A proposito di party, spesso c’è un personaggio femminile che spicca su tutti. Questa è quasi sempre la canonica amica di infanzia, la voce saggia del gruppo, sempre gelosa del protagonista. La scena di sesso con lei è quasi sempre una delle ultime, dove lì non è solo sesso occasionale, ma amore vero e proprio.

Una visione tossica del sesso

Torniamo a Rance, qui cambia tutto. Come in altri eroge il rapporto con l’altro sesso può essere caratterizzato dallo stupro. Una visione tossica del sesso, identificato come dominio dell’uomo sulla donna, soprattutto se questa assume aspetti maschili o se è inesperta; sottomissione della donna che avviene attraverso la costrizione o addirittura la violenza. La donna non sembra avere conseguenze psicologiche di tale evento, anzi accetta volentieri la sottomissione (spesso punizione) e si affeziona al suo violentatore, perché costui le ha fatto scoprire il piacere. Alcune volte si ha la sindrome della memoria del pesciolino rosso: nelle scene finali di Three Sisters’ Story della Sakura Soft la protagonista è stuprata dall’antagonista, ma poi dopo essere salvata, fa sesso con il protagonista maschile (il quale è pure il fratello minore dell’antagonista). In Viper CTR della Sogna, Miki è rapita dal suo ex fidanzato, stuprata da lui e dai suoi amici, i quali filmano tutto; per poi essere salvata da Takeshi, andare in un love hotel con lui e ricompensarlo prendendogli la sua verginità.

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«Miki… Lo sai… Penso che potresti piacermi!» — «Questa è solo la tua immaginazione. Non crederti chissà che cosa, dato che abbiamo appena fatto sesso.»

Negli ultimi anni questa tendenza è peggiorata, diversi eroge sono fondati quasi esclusivamente su tale aspetto violento, puntando sulle parafilie più estreme. Senza citare le avventure delle Taimanin, basta ritornare proprio a quelle di Raidy, dove con il terzo capitolo si abusa del tentacle rape e si passa a parafilie più estreme come impregnation fetish, monster rape e body deformation.

Le produzioni occidentali tendono a scimmiottare solo questo particolare tipo d’aspetto, configurandosi quasi come una valvola di sfogo per i peggiori istinti. Ecco perché spesso in Occidente ci sono moltissimi prodotti di scarsa qualità.

Non sto dicendo che se ti diverti con le avventure di Asagi e di Sakura sei un volontariamente celibe represso pronto a fare qualche puttanata galattica o a vivere pieno di rabbia e odio verso il globo terracqueo e l’universo femminile. In fatto è che molti di questi giochi possono avere un’influenza fortemente negativa su quelle persone con difficoltà a relazionarsi con gli altri. Sono vietati ai minori di 18 anni non tanto perché se vede una tetta, ma perché un ragazzino giovane e alle prime esperienze può essere influenzato negativamente (il problema è che anche un ventisettenne non maturo potrebbe essere influenzato negativamente, ma questa è tutt’altra storia).

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È stato difficile trovare una scena violenta da Kichikuou Rance che non facesse arrossire la redazione. Questa è una delle prime scene di sesso del gioco e la si può raggiungere solo facendo determinate scelte. Comunque la qui presente Anasel è catturata da Rance e stuprata, per di più la descrizione testuale indugia sulla rottura dell’imene.

L’AliceSoft presenta Rance comicamente facendo sorridere il giocatore con l’idea che il destino del mondo dipenda da un bamboccio violento, perennemente eccitato, incapace di una qualsiasi relazione sociale, geloso di tutto ciò che ritiene suo, ossia il genere femminile e il mondo. Le azioni buone di Rance non sono spontanee, ma nascono da una dispetto subito, dalla possibilità di fare sesso o di arricchirsi. Non a caso, come detto in precedenza, la trama di Kichikuou Rance nasce dalla cattura di Sill, e se questa muore Rance diventa ancora più violento e vendicativo.

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Com’è umano lei.

Tagliamo la testa al toro. Le scene di sesso in Kichikuou Rance sono semplicemente una schermata disegnata, dove sotto scorre un testo che descritto il tutto. Ovviamente come tradizione sono accompagnate dal motivetto intitolato (o tradotto, non so) “My Glorious Days”. Tutto qui, però non potremo sbloccare tutte le scene in una sola run, eh. Ma di questo ne parleremo dopo.

Non solo sesso, ma anche tattica

Rance non conquisterà il continente solo con i pantaloni abbassati e la sua hyperweapon sventolante, ma dovrà guidare un esercito, affrontare diverse battaglie, conquistare città e difenderle. Sarà accompagnato da diversi generali caratterizzati da una mezza dozzina di valori che indicano il numero di uomini che possono guidare, le capacità di attacco e di difesa nelle battaglie campali e nell’esplorazione dei dungeon. I diversi generali possono essere equipaggiati con diverse armi e artefatti che potremo trovare durante l’esplorazione dei dungeon oppure attraverso particolari scelte.

Quando scenderemo in campo potremo schierare quattro generali: due in posizione d’attacco e due in difesa. Avremo pochi ordini da dare: attaccare, difendere, ritirarsi e aspettare; quest’ultimo consente un potente attacco speciale per alcuni personaggi come il nostro protagonista. Un generale diventa incapace di combattere quando perde tutti i suoi uomini; diventa inabile (quindi catturabile se è nemico) o addirittura muore se è attaccato privo dei suoi uomini. Possiamo scegliere di combattere in campo aperto o in città, favorendo così generali con pochi uomini a disposizione. La profondità tattica è limitata alla scelta dello schieramento dei generali, alla combinazione tra i diversi generali, alla scelta del campo di battaglia e ad altre azioni precedenti come il fortificare le città. Le battaglie durano massimo cinque turni, l’attaccante perde la battaglia se non sconfigge il difensore entro cinque turni.

L’esplorazione dei dungeon è abbastanza simile, con la differenza che guideremo un solo generale e dovremo combattere scendendo tra i vari livelli.

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Non solo sesso, ma anche strategia

Ogni turno potremo fare un numero determinato di azioni, come rinforzare un generale con nuove unità, raccogliere le tasse, potenziare le nostre città e soprattutto conquistare una città nemica. Sempre una sola volta per turno possiamo parlare con uno dei nostri generali o visitare il nostro harem. Alla fine del nostro turno l’intelligenza artificiale ci attaccherà e potremo scegliere se ritirarci, inviare un ninja in un’operazione di sabotaggio o scendere in campo.

A prima vista può sembrare tutto semplice, e lo è, però…

Non solo sesso, ma anche trama

Non è cosa semplice scegliere con chi parlare o con chi fare sesso, cosa costruire o cosa acquistare, quale città attaccare e quale da difendere. Kichikuou Rance, anche per i canoni dei giochi attuali, è un gioco ampissimo con una grande libertà di scelta, dove le nostre scelte hanno delle conseguenze che possono rivelarsi più in là. Ignorare i nostri doveri come marito di Lia Parapara Leazas porterà diverse conseguenze soprattutto se abbiamo con noi Sill; oppure una delle nostre maghe deve fare sesso almeno una volta ogni due mesi (quindi ogni otto turni), pena la morte; se ritardiamo a liberare Sill, questa potrebbe essere condannata a morte con conseguenze sulla psiche del nostro protagonista. Quasi tutti i personaggi hanno un finale positivo e uno negativo, esistono quattordici diversi finali generici, tra cui uno che si ottiene respingendo l’immenso esercito nella fase da bandito. Longevità immensa, perché ci vorranno numerose run per sbloccare i finali, le scene e le storie dei diversi personaggi.

I personaggi femminili (ma anche i maschili) non sono semplici bambole di carne pixellata: sì, spesso si concederanno o saranno costrette a concedersi a Rance; ma ognuno di essa è stata caratterizzata da propri obiettivi e ideali.

Recuperate questa piccola gemma gratuita, perché non è solo sesso.

(Link)

Kichikuou-Rance-Guida-Strategica-Manuale
Un eroe ha scannerizzato e caricato su archive.org la guida (ovviamente in giapponese) di Kichikuou Rance, che doveva prevedere questo poster come bonus (link)

Post Scriptum: Sì, l’immagine di apertura è ispirata a Sengoku Rance e non a Kichikuou Rance, ma è l’unica immagine di dimensioni adatte per utilizzarla come copertina. Io non so chi sia l’autore o l’autrice, ma ti ringrazio con tutto il cuore.

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