Cronache dal Backlog — Primordia

Di robot e apocalissi.

Stefano “Revan” Castagnola
Frequenza Critica
5 min readJan 24, 2020

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Primordia copertina

Ho sempre avuto un rapporto controverso con le avventure grafiche: ne ho sempre apprezzato la capacità di raccontare storie interessanti e ricche di personaggi carismatici, però non ho mai digerito la scelta di affidare il gameplay a una serie di enigmi fin troppo spesso astrusi e illogici, che a mio parere finiscono per frustrare inutilmente il giocatore e rallentare il ritmo della narrazione (non è un caso che diverse avventure più recenti li abbiano rimossi per concentrarsi sulla storia).

Insomma, non sono esattamente un fan delle vecchie avventure grafiche, ma questo non mi ha impedito di giocare e apprezzare diversi classici del genere, né di avvicinarmi ad alcuni dei suoi rappresentanti più recenti, tra cui il gioco di cui parlerò oggi: Primordia, un indie realizzato da Wormwood Studios e pubblicato da Wadjet Eye Games.

Primordia è una classica avventura punta e clicca, ambientata in un mondo post-apocalittico in cui l’umanità sembra essere sparita dalla circolazione lasciandosi dietro ampi spazi desolati, ma anche robot e macchine che continuano a operare autonomamente. E in un mondo simile siamo chiamati a vestire i panni di Horatio Nullbuilt, un pacifico androide che vive un’esistenza per lo più solitaria (col solo Crispin, un simpatico robottino volante, a tenergli compagnia) in una vecchia astronave abbandonata tra le dune del deserto.

Astronave di Horatio Nullbuild
L’astronave di Horatio avrà anche bisogno di qualche riparazione, ma se non altro dal tetto si può godere di un bel panorama.

Horatio è occupato con le riparazioni di quella che è diventata la sua casa e sogna di poter finalmente spiccare il volo, ma tutto va in frantumi quando un invasore stordisce il nostro protagonista e ruba il nucleo di potenza della nave. Dovendo recuperare il maltolto, o in alternativa una nuova fonte d’energia, a Horatio e Crispin non rimane che iniziare la loro avventura.

L’incipit ci lascia con un obiettivo chiaro e un mondo intrigante tutto da esplorare, e proprio l’ambientazione — al pari della storia — è uno dei principali asset del gioco, grazie in particolare a una lore molto interessante e curata nei minimi dettagli. Mano a mano che ci imbattiamo in nuovi personaggi o che esploriamo nuove località, scopriamo nuove informazioni, teorie e credenze che contraddistinguono il mondo di Primordia e i suoi abitanti, le quali contribuiscono a dargli un forte carattere.

Dopo pochi minuti avevo già diverse domande e pure alcune idee tutte mie su quali sarebbero state le risposte ai numerosi misteri del gioco. Ovviamente non ho intenzione di spoilerare nulla di quanto accade nel corso dell’avventura, mi limito invece a dire che sono rimasto assolutamente soddisfatto da come gli sviluppatori hanno abilmente saputo mettere assieme i pezzi del loro puzzle narrativo.

Primordia robot
Durante il nostro soggiorno a Primordia non mancheranno incontri… particolari.

Aiuta senz’altro il fatto che i due protagonisti siano entrambi una piacevole compagnia per il giocatore, così come sono interessanti pure gli altri personaggi che si incontrano durante il viaggio, ma soprattutto è la qualità dei dialoghi — sempre ben scritti, sia nei momenti più leggeri che in quelli più impegnati — a dare la spinta decisiva a Primordia.

Non mancano poi alcune scelte da compiere, che possono modificare leggermente il modo in cui si sviluppano gli eventi, per poi culminare in ben sette diversi finali. Chiaramente alcuni sono più positivi e possono risultare più soddisfacenti rispetto ad altri, ma comunque sono tutti ben congegnati e soprattutto ben scritti.

Se la presenza di scelte e la possibilità di risolvere alcuni enigmi in più di un modo possono differenziare un po’ Primordia dalle altre avventure grafiche, per il resto la formula è in tutto e per tutto quella che è da sempre associata al genere fin dagli albori con le produzioni Lucas e Sierra. C’è tutto: i classici comandi punta e clicca, col tasto sinistro dedicato all’interazione con oggetti e personaggi e il destro che consente di esaminare più da vicino, un ampio inventario in cui collezionare tutto ciò che potrebbe esserci utile, e in cui potremo anche combinare gli oggetti tra loro, dialoghi a scelta multipla nei quali potremo conoscere meglio il mondo di gioco e i suoi abitanti, e infine anche un’ampia gamma di enigmi da risolvere…

Interfaccia di Primordia
Un’interfaccia piuttosto classica e funzionale, con l’inventario, la mappa e il diario accessibili con un semplice click.

Proprio gli enigmi, come ho scritto in apertura, sono spesso la parte che meno gradisco delle avventure grafiche tradizionali, ma per fortuna questa volta non mi hanno impedito di apprezzare davvero il gioco di Wormwood Studios. In ogni caso, nonostante Crispin a tratti faccia anche da dispensatore di aiuti, un po’ di enigmi fin troppo astrusi non mancano, ma tutto sommato rispetto ad altre AG la situazione non è tragica e anzi, in buona parte delle altre occasioni il puzzle da risolvere ha anche una certa logica, quindi posso ritenermi quasi soddisfatto.

Prima di concludere, una nota sulla bella grafica in pixel art, che compensa la mancanza di budget con una direzione artistica niente male. Inoltre, il gioco è interamente doppiato (in inglese) e le voci scelte sono tutte azzeccate. Va sottolineato, però, come il gioco non sia tradotto nella nostra lingua, cosa che non dovrebbe sorprendere nessuno visto il basso budget e la natura di nicchia del prodotto, ma in ogni caso è giusto farlo notare.

Tirando le somme, Primordia si è rivelata una bella sorpresa. Non amando troppo le avventure grafiche classiche non ero sicuro che lo sarebbe stata, ma il gioco è riuscito a farmi soprassedere pure su qualche (immancabile) enigma fastidioso, quindi anche se la pensate come me sulle care vecchie AG potrebbe comunque valer la pena di dare una chance a Primordia.
Difficilmente ve ne pentirete.

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Stefano “Revan” Castagnola
Frequenza Critica

Si è innamorato dei giochi di ruolo esplorando la Costa della Spada tra l’Amn e Baldur’s Gate, ma non disdegna anche altri generi di avventure.