Frequenza Critica racconta: Syberia

L’avventura di Kate Walker.

Stefano Lucchi
Frequenza Critica
6 min readFeb 12, 2021

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Benoît Sokal è un fumettista belga che ottenne un certo successo negli anni ’80, ma che si affermò maggiormente a livello internazionale entrando nel mondo dei videogiochi negli anni ’90, affiancandosi a Microids e realizzando l’avventura grafica Amerzone: Il Testamento dell’Esploratore. Forte dei buoni consensi ottenuti da quel titolo, il Nostro si mise quindi a lavorare a una nuova avventura, e fu qui che nacque Syberia — L’Avventura di Kate Walker, o semplicemente Syberia, ovvero il primo capitolo della serie oggi quasi ventennale di cui oggi per Frequenza Critica andrò a ripercorrere la storia in previsione del quarto capitolo, che sarà pubblicato nel corso della primavera.

Syberia

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Il paesino di Valadiléne, dove tutto comincia.

Kate Walker è una donna di New York che, in rappresentanza di uno studio legale, si reca in un paesino (fittizio) delle alpi francesi chiamato Valadilène con il compito di concludere l’acquisizione di una ditta di automi da parte di una grossa azienda di giocattoli statunitense, solo per scoprire che la proprietaria della ditta che risponde al nome di Anna Voralberg è appena venuta a mancare. Essendo quest’ultima stata cosciente che le fosse rimasto poco da vivere, aveva lasciato disposizione al suo rappresentante legale di chiudere il contratto in vece sua. Kate viene però a scoprire che il fratello minore della defunta, scomparso e dato per morto in gioventù, parrebbe essere in realtà ancora vivo, motivo per cui la protagonista si ritrova costretta a imbarcarsi in un impegnativo viaggio nel tentativo di ritrovarlo per potergli far firmare il contratto e chiudere la cessione.

Syberia è il primo capitolo di una serie di avventure grafiche piuttosto classiche, giocate in terza persona con un’interfaccia gestibile con pochi click di mouse. I maligni sostengono che il successo di questo gioco sia dovuto al fatto di essere uscito in un periodo in cui le avventure grafiche erano latitanti; questo sicuramente è vero ma è comunque innegabile che a impressionare il giocatore fossero soprattuto l’originalità della storia e l’ispiratissima direzione artistica di Sokal, accompagnata da una grafica piuttosto piacevole basata su fondali prerenderizzati.

Syberia ai miei occhi si è però distinto anche per un altro fattore che mi ha legato alla serie e ha contribuito ai miei occhi a farla entrare di diritto nel lotto dei videogiochi che scrivono la storia dei medium: la protagonista. Kate è un personaggio che, mano a mano che si va avanti, attraversa una grande fase di crescita personale, arrivando a riconsiderare le sue priorità di vita fino a compiere una scelta che la cambierà in maniera irreversibile. Un tipo di approfondimento del genere in un personaggio di un videogioco è tutt’altro che comune ancora oggi e tratteggerà Kate Walker come una vera donna forte nel mondo videoludico. Quando si parla dei migliori personaggi femminili questo è sistematicamente uno dei primi che a me personalmente viene in mente.

Il titolo riscosse un buon successo di critica e di vendite, per cui il finale (parzialmente) aperto non poteva che portare alla comparsa di un seguito nel giro di pochi anni.

Syberia II

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In questa seconda parte Kate Walker prosegue il suo viaggio alla ricerca della titolare Syberia, dove si narra che una popolazione chiamata Yukol cavalchi gli ultimi mammouth rimasti sulla terra, come sempre aiutata (?) dai bizzarri automi Voralberg.

Questo secondo capitolo non cambia più di tanto la formula di gioco, se non per la progressione meno schematica del predecessore. La direzione artistica si conferma notevole, anche se alcune location sembrano un po’ meno ispirate rispetto al predecessore. Storia e personaggi sono sempre di buon livello; questo seguito riprende e chiude degnamente l’arco narrativo aperto dal capitolo precedente, motivo per cui se è piaciuto il primo titolo giocare anche il seguito diventa praticamente una necessità. Purtroppo la chiusura della trama e la scarsa appetibilità del genere porranno la serie in uno stato di abbandono che perdurerà per più di dieci anni.

Syberia III

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A distanza di tanti anni dalla fine delle avventure di Kate Walker, Microids decide di risvegliare qualche sua IP “dormiente” e Syberia è tra i candidati selezionati. Viene così avviato lo sviluppo di un terzo capitolo che arriverà alla pubblicazione nel 2017. Fin dal lancio il gioco si impegna per non farsi piacere: prima di tutto è tecnicamente arretrato e la versione PC è piagata dalla presenza dell’odiatissimo Denuvo. Uno volta avviato, Syberia III offre prestazioni pessime, nonostante la mole poligonale estremamente modesta e le texture scialbe; i crolli di framerate sono così frequenti e importanti che a tratti il gioco arriva quasi a bloccarsi. In più la telecamera è atroce, il sistema di controllo è tutto fuorché intuitivo e non mancano bug assortiti che non sono mai stati risolti (qualche mese fa mi sono infuriato per le stesse ragioni provando il disastroso remake di XIII).

Nonostante tutto, però, a mio parere non sono stati i problemi tecnici ad “affondare” questo terzo capitolo, quanto i personaggi, la trama e il livello della scrittura in generale, caratterizzata da una storia piatta che non coinvolge mai davvero il giocatore e da una serie di personaggi che vanno dalla macchietta caricaturale (i cattivi) allo “senza spessore” come Dunyasha, figlia di una donna e uno Yukol, che avrebbe potuto fornire spunti narrativi interessanti e invece finisce per essere un mero personaggio di sfondo che si limita a fornire un oggetto per andare avanti con la storia. Fa ancora più male il fatto che sia la stessa Kate Walker a risultare indebolita nella sua caratterizzazione, da autentica donna forte dei primi due capitoli diventa un personaggio con poco o nulla da dire, praticamente una persona in balìa degli eventi. Nella storia i collegamenti con il secondo capitolo sono un po’ tirati per i capelli e il ritorno di un volto amico dal passato non basta a far sentire a casa il giocatore; anzi, ottiene solo l’effetto di mettere nostalgia per ciò che la serie era e non è più.

Questo terzo capitolo viene recepito piuttosto male da critica e pubblico, tanto che ho pensato che potesse essere la pietra tombale sulla serie, ma a sorpresa in tempi recenti Micoids ha annunciato un quarto capitolo accompagnando l’annuncio alla pubblicazione di un prologo giocabile scaricabile su Steam.

Syberia: The World Before

Ambientazione del passato in Syberia: The World Before
La sezione ambientata nel passato artisticamente si mangia l’intero terzo capitolo…
Ambientazione del presente in Syberia: The World Before
...ma quella del presente è decisamente spaesante.

Dal prologo del quarto capitolo, intitolato Syberia: The World Before, sappiamo che il titolo si svolgerà su due linee temporali, di cui una ambientata nel presente in cui la protagonista sarà sempre Kate — ma questa volta pare non più sola — e una ambientata nel passato dove la protagonista è una giovane pianista di nome Dana Roze, i cui collegamenti con le vicende del presente saranno tutti da scoprire. Il nostro Damaso dopo aver provato la demo ha espresso un parere preoccupato sulle pagine di IGN, principalmente per la scarsità degli enigmi e la linearità dello svolgimento. Personalmente non sono così pessimista, perché dal punto di vista dell’ambientazione e dei personaggi il gioco sembra decisamente su un altro livello rispetto al predecessore e anche a livello di interfaccia, controlli e prestazioni appare notevolmente snellito, Mi ritengo invece più preoccupato per la caratterizzazione di Kate, che si avvicina pericolosamente alla distorta visione di personaggio femminile forte moderno che tanto divide l’opinione su internet e non solo. Dovremo comunque aspettare il gioco completo per vedere come verrà gestito il personaggio.

Con l’uscita ormai alle porte (salvo rinvii dell’ultimo momento) quantomeno il franchise è vivo e vegeto, speriamo solo che il risultato si avvicini più ai vecchi capitoli che al precedente terzo episodio, altrimenti per la serie potrebbero davvero essere guai seri.

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