Nove problemi (più uno) che rendono FIFA 21 odioso

Non sono io che voglio ragequittare, è il gioco che mi obbliga.

Fabrizio "Bix" Salis
Frequenza Critica
9 min readMay 10, 2021

--

Mbappé FIFA 21

In occasione dell’arrivo della versione completa di FIFA 21 nel Game Pass (sia PC che Xbox) ho pensato di dedicare un pezzo a quello che è a tutti gli effetti il mio unico guilty pleasure, un gioco obiettivamente fallace ma che nel bene o nel male mi accompagna da anni. Come avrete intuito dal titolo, non ho tantissime cose belle da dire, e sono probabilmente in buona compagnia.

Prima di iniziare ci tengo a precisare che questo articolo non ha la pretesa di essere un’analisi onnicomprensiva, ma si concentrerà principalmente sulla modalità a giocatore singolo mettendo da parte l’amato/odiato FUT (nel cui contesto le mie considerazioni restano comunque valide in linea generale). Certo, quella di FIFA è una serie che deve buona parte del suo successo al gioco online, ma non mancano delle nicchie neanche troppo piccole di appassionati che preferiscono dedicarsi ad altre modalità, in particolare la carriera allenatore. Il sottoscritto fa parte di quella categoria, e ama la possibilità di scrivere delle vere e proprie storie calcistiche, magari rilanciando una squadra finita nel dimenticatoio dopo anni di gloria, oppure scegliendone una che di gloria non ne ha mai vista.

I dieci punti che affronterò sono in ordine sparso e riguardano sia il gameplay delle partite che questioni più accessorie ma che meritano comunque di essere prese in considerazione.

Una leggenda narra dell’esistenza degli inserimenti creativi.

I passaggi

Un sistema totalmente casuale sarebbe senza dubbio più apprezzabile di quello attuale. I passaggi sembrano spesso violare qualunque legge della fisica o input del giocatore per andare dove il gioco stabilisce. Puoi fare attenzione a usare il piede forte e alla posizione del corpo, ma se il computer ha deciso che il giocatore ciccherà il prossimo tocco non c’è molto da fare. Volendo ci si può anche fare male e attivare il trainer che mostra la direzione scelta dal giocatore, per poi ammirare il pallone che va da tutt’altra parte… e per tutt’altra parte intendo i piedi dell’attaccante avversario perfettamente posizionato davanti alla porta. D’altro canto le squadre controllate dall’I.A., dal Casarano al Barcellona, in certi momenti riescono a imbastire un possesso palla martellante e perfetto, col giocatore che passa minuti interi a tentare di interromperlo. Quanto meno a questo giro hanno reso decisamente più efficaci i cross, che l’anno scorso erano più inutili di Pinsoglio alla Juventus.

I contrasti e i rimpalli

L’introduzione della difesa tattica qualche anno fa avrebbe dovuto garantire una fase di non possesso meno scontata, ma la realtà dei fatti è che ha inutilmente complicato le cose e reso la vita molto più facile a chi attacca. La cosa più odiosa in assoluta sono i contrasti, perché si ha sempre l’impressione che anche le entrate più pulite ed efficaci non vengano in alcun modo premiate, visto che la palla tende comunque a carambolare di nuovo tra i piedi dell’attaccante. A volte la sfera prende effettivamente una direzione imprevista dopo un tackle, ma in quel caso il gioco decide arbitrariamente a chi andrà, mentre gli altri giocatori restano imbambolati o reagiscono coi riflessi di una lumaca. Il concetto vale anche nel senso inverso, coi difensori avversari che recuperano quasi sempre il pallone dopo essere entrati in contrasto con i nostri attaccanti, che chiaramente non comprendono il concetto di riaggressione (gegenpressing per chi non ama i termini nostrani).

Gli arbitri

Sfido chiunque a non sbroccare malamente per via dell’arbitraggio di FIFA 21. Gli arbitri sono infatti ben felici di fischiare anche il contatto più lieve quando il (presunto) fallo è ai danni del computer, che la palla sia stata toccata o meno non appare rilevante. D’altro canto sembra che l’IA possa rompere tranquillamente le ossa dei nostri giocatori o lanciarli in giro senza subire conseguenze, salvo rarissimi casi. Aggiungiamo poi una gestione del vantaggio quanto meno dubbia e dei veri e propri svarioni nella rilevazione di fuorigioco palesi, alla faccia della VAR. Corona il tutto il solito problema dei minuti di recupero, che in questo episodio sono ancora meno indicativi del solito; a chi non è mai capitato di beccare il gol partita al quinto dei due minuti di recupero o di essere bloccato dal triplice fischio quando ha il giocatore è praticamente davanti al portiere?

fuorigioco FIFA 21
Ovviamente questo NON è fuorigioco.

I falli di mano

Nel giro di un anno si è passati da un gioco dove il fallo di mano non esisteva a uno dove i tocchi di questo tipo sono più frequenti dei litigi di Ibra con altri giocatori. Si tratta forse di uno dei problemi più insopportabili, perché è uno di quei casi in cui il gioco non fa neanche finta che il giocatore abbia un minimo di controllo. È incredibile come neanche un campione sia capace di stoppare un pallone col petto senza spararselo sulle braccia, o come i difensori in area di rigore non si facciano alcun problema a fare l’aeroplanino in stile Montella. Ho perso il conto delle partite che sembravano finite ma poi sono state riaperte da un paio di rigori derivanti da falli di mano (sia a favore che contro di me). Per fortuna esiste la possibilità di disattivarli completamente o solo in area di rigore, anche se personalmente ho deciso di farne a meno e pagarne le conseguenze… sì, il masochismo scorre potente in me.

I portieri

Ecco un altro problema arrivato solo quest’anno: i portieri che non parano. Non importa se avete in porta Neuer o il peggiore Donnarumma, in un modo o nell’altro il vostro portiere finirà comunque bucato, possibilmente sul suo palo sfoggiando una qualche animazione ridicola e/o inutile. I risultati finali sono spesso più tennistici che calcistici, e modificare le slide per potenziare al massimo i portieri non sembra avere particolari effetti. Poi se volete farvi altre due risate provate a far uscire il portiere e vedere che succede. Probabilmente giocando col portiere volante si prenderebbe lo stesso numero di gol, forse meno.

Vi ricordate quella volta che Guardiola fu costretto a mettere Walker come portiere? Beh, fece una figura migliore dei portieri di FIFA 21.

Gli script

Il grande classico della serie. EA può impiegare tutte le risorse che vuole per negare l’esistenza di una qualche forma di difficoltà dinamica, ma chiunque abbia giocato più di qualche partita capisce come a volte le cose vadano esattamente come il gioco decide che devono andare — una specie di Legge di Murphy applicata a FIFA. I modi in cui gli script influenzano lo svolgimento degli incontri sono molteplici: attaccanti agilissimi e velocissimi che improvvisamente non riescono più a mettere un piede dietro l’altro, serie infinite di rimpalli che inevitabilmente portano al gol, pali, parate e traverse in sequenza, passaggi impossibili da parte di giocatori improbabili, animazioni completamente a caso, difese che si aprono in automatico come burro… non basterebbe tutta la carta del mondo per completare questo elenco. FIFA cerca in tutti i modo di alternare momenti fantastici ad altri di dramma per tenere sempre il giocatore incollato allo schermo e magari fargli spendere qualche soldino nel FUT facendogli credere che serva davvero a qualcosa. Se non è un modo di creare dipendenza questo.

I bug e i problemi di bilanciamento

Ogni anno FIFA arriva sul mercato col suo tradizionale carico di bug che poi non vengono mai risolti completamente, così come molto di rado si è trovata una quadra in termini di bilanciamento della difficoltà. Quest’ultima edizione in realtà non è considerabile come la peggiore, per esempio non c’è niente di paragonabile alle animazioni completamente rotte del primo episodio basato sul Frostbyte o alla follia della difficoltà Ultimate di FIFA 20. Sono però passati molti mesi dall’uscita e l’esperienza non fila ancora liscia al 100%: mi viene in mente un simpatico bug che permette ai calciatori che vanno in prestito di crescere in maniera completamente folle, aumentando di 8–10 punti di overall dopo appena un paio di settimane nella nuova squadra (non è doping, giuro!), oppure uno che riduce quasi a zero la stamina di tutta la squadra se si decide di non completare una partita e di simulare il risultato. Lo stesso sistema di animazioni in gioco è tutt’altro che perfetto, e capita non di rado di vedere movimenti inconsulti o semplicemente impossibili — in alcuni casi sembra di trovarsi davanti a un film horror, con teste che girano di 180 gradi senza colpo ferire e gambe in posizioni che dovrebbero provocare la fattura di ogni singolo osso.

Mbappè esultanza FIFA
La reazione di uno sviluppatore di EA alla richiesta di risoluzione dei bug.

Il totale disinteresse per il calcio italiano

Non ci sono dubbi che FIFA abbia da parecchio tempo una netta preferenza per il calcio inglese, del resto intorno a Premier League e soci gira una quantità di denaro che non è neanche pensabile per noi italiani. Eppure la serie è sempre ai vertici delle classifiche di vendita del Belpaese, segno dell’elevatissimo interesse nei suo confronti… si vede che ai canadesi il calcio italiano non piace proprio. Il campionato di Serie A è l’unico dei cinque principali a non avere tutte le squadre su licenza (mancano Juventus e Roma, a cui si aggiungeranno il Napoli e forse la Lazio), nonché il solo ad avere un singolo stadio reale riprodotto (il Meazza). Tutto questo non basta, perché quest’anno EA ha anche deciso di rimuovere totalmente la Serie B, che comunque in precedenza era presente solo con grafiche e squadre inventate. Ci si trova quindi nella situazione di vedere le poche squadre di B con licenza ufficiale relegate nella sezione “Resto del mondo”; tra queste non solo quelle retrocesse durante la scorse stagione, ma anche il Monza, arrivato per la prima volta nel campionato cadetto proprio nel 2020. Rimuovere le serie minori non è solo un problema per i tifosi delle società che militano lì, ma in generale appiattisce le carriere giocate in Italia, rendendole statiche e poco interessanti. Infine, il commento delle partite inizia a mostrare i segni del tempo, e la questione non è risolvibile limitandosi a introdurre una voce che annuncia i risultati degli altri campi con un’intonazione discutibile.

La versione next gen

Semplicemente l’insulto finale. Dopo mesi e mesi di attesa è arrivata e — per la sorpresa di nessuno — si è rivelata meno di un contentino: ha aggiunto giusto qualche texture migliore, delle scenette in più prima e durante le partite e, udite udite, la fisica dei capelli… ovviamente solo per una manciata di giocatori (possibilmente di squadre inglesi, giusto per rimarcare le preferenze di EA). La cosa che più fa arrabbiare però non è tanto l’aggiornamento in sé, vista anche la sua natura gratuita, ma piuttosto il fatto che un PC decente e le console di metà generazione non avrebbero avuto problemi a gestire il tutto. E non tiratemi fuori la storia dei requisiti, perché se no sbrocco malamente. A questo punto sarebbe stato più onesto limitarsi a una singola versione del gioco e concentrare l’attenzione sulla prossima iterazione (LOL).

Purtroppo niente simulazione della fisica dei baffi di Allison.

Chiudo con la cosa più importante:

Pardo non chiede ogni tre secondi quanti minuti mancano alla fine

Una delle caratteristiche più apprezzate di FIFA 20 rimossa brutalmente. COME OSATE?! IO VI DENUNZIO!!

Quindi è tutto uno schifo? In realtà no, perché bisogna riconoscere che EA, in particolare nell’ultimo biennio, ha cercato di dare una rinfrescata alla modalità carriera, pur senza puntare sulla complessità di un mostro sacro come Football Manager. Ho particolarmente apprezzato la possibilità di personalizzare esteticamente l’allenatore e l’introduzione delle conferenze stampa e delle interviste, per quanto ad oggi si rivelino fin troppo rigide e limitate nelle possibili domande e risposte. FIFA 21 offre poi delle meccaniche relative ai ruoli in campo più flessibili e interessanti, insieme a un sistema di allenamento più significativo e a un calciomercato maggiormente raffinato. Anche la simulazione interattiva, dove il giocatore può intervenire in qualsiasi momento, non è una cattiva idea, ma bisogna ancora lavorarci parecchio.

Insomma, a livello di gestione della squadra fuori dal rettangolo di gioco i passi avanti ci sono stati. Il problema è che stiamo parlando di un gioco di calcio e non di un manageriale, quindi non è in alcun modo possibile soprassedere su quello che succede quando 22 persone corrono dietro a una palla.

E ricordatevi che Football Manager e PES stanno pure loro sul Game Pass.

--

--