The Legend of Zelda: Link’s Awakening Remake — Un risveglio in alta definizione

Svegliarsi non è mai stato così bello.

Luigi "abyssent" Peccerillo
Frequenza Critica
5 min readOct 7, 2019

--

Il 2019 si appresta a passare come l’anno dei ricordi che riaffiorano, del passato che ritorna sotto un’estetica moderna e lucente. L’anno dei sogni. Dopo che Capcom ha ridato nuova vita a Resident Evil 2 con un remake; dopo che Sony e Activision con Crash Team Racing Nitro-Fueled hanno aggiunto il tassello mancante al ritorno di Crash, toccava a Nintendo fare la sua magia. Ecco quindi che Switch diventa una macchina del tempo che viaggia nel passato, destinazione 1993, quando tra le mani dei giocatori, proprio come oggi, c’era una console portatile Nintendo (il Game Boy) e usciva The Legend of Zelda: Link’s Awakening. Qualche anno dopo, una versione a colori del gioco veniva pubblicata su Game Boy Color. Di colori, di ricordi, di gioia e di malinconia è permeato il remake di Link’s Awakening, occasione imperdibile per cimentarsi nell’ennesima avventura di una serie che è forse la massima incarnazione videoludica del sentimento avventuroso.

C’è chi è già naufragato in passato sulle spiagge della misteriosa isola di Koholint e c’è chi lo farà per la prima volta. Che apparteniate all’una o all’altra categoria di avventurieri, sappiate che questo viaggio è rivolto a tutti. I pixel mutati in forme plasticose da Playmobil hanno donato una nuova atmosfera leggiadra e fiabesca all’isola e ai suoi abitanti; gli interessati alla speleologia potranno rovistare tra le rovine sotterranee assieme a Dampé e divertirsi a creare nuovi dungeon ed esplorarli. Due nuove buone ragioni per far ritornare sull’isola chi c’è già stato in passato. Gli avventurieri più giovani avranno la vita facilitata da strumenti di esplorazione all’avanguardia, non disponibili in passato, come la possibilità di segnare punti di interesse sulla mappa o avere un sensore per rintracciare e raccogliere le conchiglie più nascoste.

the-legend-of-zelda-link’s-awakening-movie
Lo stile grafico dei filmati è stupendo.

Ma come inizia l’avventura? Come ho detto prima, con un naufragio: il nostro Link si trova nel bel mezzo di una tempesta e dopo che la sua barca viene distrutta da un fulmine si ritroverà su una misteriosa isola, dove verrà soccorso da una ragazza di nome Marin e da suo padre Tarin. Quando Link andrà in cerca della spada lasciata sulla spiaggia, un gufo ci lascerà un messaggio premonitore: siamo giunti su quell’isola per risvegliare dal sonno il Pesce Vento e questo è l’unico modo per lasciare quel posto.

Gufi, messaggi premonitori, sogni… dove l’ho già sentita questa? Ah in Twin Peaks! Può sembrare bizzarro, ma Takashi Tezuka, il direttore del gioco originale, dichiarò di essersi ispirato proprio alla serie di David Lynch, e in effetti i rimandi non sono pochi. L’intera isola è rappresentata come una sorta di microcosmo, il centro di un mondo che inizia e finisce all’interno dei suoi stessi confini. Il tempo è rarefatto, sospeso; sembra di guardare un diorama e sapere che tutto al suo interno è costruito per esistere in quelle gabbie di vetro. Un tratto onirico e bizzarro pervade l’atmosfera sin da subito, quando uscendo dalla casa di Marin vediamo un Categnaccio, un personaggio del Mondo dei Funghi di Super Mario. Poi scopriamo che nel villaggio gli abitanti collezionano delle statuette di altri personaggi Nintendo, che nei dungeon ci sono delle sezioni platform 2.5D. Sembra che l’universo Nintendo sia esploso, i suoi cocci scagliati nelle pieghe dello spazio e del tempo, per poi essere raccolti e utilizzati da un demiurgo di un’altra dimensione per arricchire la sua creazione.

the-legend-of-zelda-link’s-awakening-wind-fish-ballad
Come spesso accade nei The Legend of Zelda, la musica è una parte importante del gioco.

Dal punto di vista strutturale Link’s Awakening è il classico Zelda 2D modellato sulla base di A Link to the Past uscito nel 1991 su SNES. Iniziata la nostra avventura, per risolvere il mistero che circonda l’isola di Koholint dovremo affrontare dei dungeon e ottenere di volta in volta gli strumenti che ci servono per proseguire. L’intera mappa di gioco è infatti piena di luoghi inaccessibili a cui potremo accedere una volta ottenuti i gadget appropriati. Il proseguimento dell’avventura è legato alla risoluzione di enigmi e puzzle ambientali, le indicazioni dei personaggi vanno sempre decifrate perché mai esplicite e i nemici non vanno sempre affrontati con la forza tagliente della nostra spada. Come da tradizione della serie, il mondo davanti ai nostri occhi è meravigliosamente invitante e ogni dettaglio è un richiamo per la nostra curiosità, che verrà prontamente ricompensata.

the-legend-of-zelda-link’s-awakening-fishing-minigame
Tra un dungeon e l’altro ci si può “rilassare” pescando.

L’ultimo capitolo della serie, il capolavoro The Legend of Zelda: Breath of the Wild, assecondando le abitudini dei giocatori di oggi, pur piegandole ai dettami autoriali dell’opera, risultava abbastanza accessibile. Link’s Awakening riavvolge le lancette del tempo e propone un’esperienza che può spiazzare i giocatori meno pazienti. I dungeon richiedono tempo per essere terminati, le soluzioni degli enigmi possono essere astruse. Anche muoversi per il mondo di gioco o portare a termine una quest secondaria richiede un’attenzione costante e grande uso di capacità di osservazione. Un piacevole passatempo è rappresentato dalla nuova modalità di creazione dei dungeon, una sorta di Zelda Maker, con cui potremo divertici a creare un dungeon, stanza dopo stanza, e risolverlo per ottenere delle ricompense.

the-legend-of-zelda-link’s-awakening-marin-beach
Link e Marin sulla spiaggia di Koholint.

La nuova veste grafica, tenera e fanciullesca, dona al gioco il carattere di una fiaba e dà all’opera un valore terapeutico, quello di una medicina dolce contro lo stress. Vagare per le terre di Koholint diventa piacevole come canticchiare una filastrocca, mentre il nostro udito viene coccolato dalle melodie riarrangiate e suonate con violoncelli, flauti, fisarmoniche e organi. La musica si adatta velocemente a ogni posto che esploriamo e a ogni cosa che succede, intercetta le emozioni e l’atmosfera emanate dai luoghi e dai momenti; li enfatizza, li addolcisce, li scolpisce nella nostra mente. Ci fa vorticare in un turbine di buoni sentimenti e di quella malinconia che in fondo rende le grandi avventure degne di essere ricordate. Qualcosa che solo le grandi opere sanno fare, qualcosa che The Legend of Zelda ha sempre fatto.

--

--

Luigi "abyssent" Peccerillo
Frequenza Critica

Nato nell’agglomerato urbano di Neo-Caserta, passa il suo tempo in un tumulo digitale tra videogiochi, film vecchi e dischi tristi.