Google Developer Group, Summit Italia 2017

Marco Terrinoni
GDG Torino
Published in
3 min readOct 5, 2017

Il summit dei Google Developer Group Italiani è qualcosa di speciale. È un’occasione unica per imparare e condividere le proprie esperienze come GDG; uno di quei bei momenti che ti porti dietro e che ti manda in fremito già nel momento stesso in cui sei sul treno del ritorno. Questo, in parole molto povere, è un GDG Summit.

Summit al completo

Quella di oggi, in uno splendido albergo di Figline Valdarno, è stata la mia prima vera edizione come GDG Lead. Di sicuro mi portavo dietro una serie di emozioni particolari che rispecchiavano un periodo non proprio brillante del GDG Torino; abbiamo avuto il nostro periodo “no”, con tutti gli strascichi che questa cosa comporta; tutti gli amici e collaboratori che ci siamo persi per strada continuano a ricordarmi gli errori commessi e, in un certo senso, che c’è ancora moltissimo da imparare. Tuttavia, nell’ultima settimana abbiamo smosso qualcosa, finalmente una parte del meccanismo ha cominciato a riprendere il proprio ritmo nella maniera giusta e questa, in un certo senso, è una delle migliori spinte per tornare a lavorare alla grande col GDG.

Ma torniamo al Summit…

Per chi non lo sapesse, tutti i GDG Italiani e Maltesi si uniscono, una volta l’anno, sotto l’unica bandiera del GDG Italia e, come ho scritto all’inizio di questo breve articolo, ne approfittano per scambiarsi pareri ed esperienze e, soprattutto, imparare qualcosa di nuovo. Gli argomenti trattati quest’anno spaziavano dal “Continuous Engagement” portato avanti dal buon Fabio, a importantissime considerazioni sul bias presentate da Azzurra, passando dalla lezione frontale sull’importanza dell’avere un team di comunicazione all’interno di un GDG presentata dalla nostra Valentina, fino ad arrivare alla solita energia e commitment di Alfredo (con cui mi scuso per non essere riuscito a seguire il suo talk iniziale ma che sono sicuro sia stato di grande valore come al solito).

È stato un weekend insolito, lontano dalla mia solita sgambata domenicale in bicicletta, intervallato da amicizie nuove e rinnovate, promesse per futuri impegni che, solo a pensarci mi fanno sentire già super eccitato per le mille cose da portare a termine. Ci siamo tuffati in quella che ormai è diventata l’istituzione della “Cena Comunitaria”, dove ho avuto la fortuna di apprezzare prodotti tipici provenienti da tutta Italia, anche se per me hanno vinto i supplì su tutti.

Cioè regà, i supplì! Non c’è proprio storia…

I supplì dal GDG Roma

Per non parlare poi delle sessioni di improvvisazione teatrale, cominciate con piccoli giochi di preparazione, fino ad arrivare a interpretazioni tanto discutibili quanto esilaranti, con a tema la letteratura erotica, il legame tra veganismo e slittini, fino ad arrivare al team degli ideatori di Barbie (e a quel punto eri tipo piegato a metà dalle risate). Un ricordo particolare va ovviamente al WTM Breakfast, durante il quale abbiamo discusso di quanto sia importante la diversity, non solo nel mondo delle community ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni.

Mille altre cose belle sono successe in questi due giorni e ora che sono sul treno del ritorno per Torino, scandisco nella mia testa tutti quelli che sono i grandi insegnamenti che ho acquisito, ripromettendo a me stesso di farmi testimone per coloro che, all’interno del GDG Torino, non sono riusciti ad essere presenti. Il mio grazie va quindi a questo grande gruppo del quale faccio parte, dove si cresce e, in un certo senso, si cerca di cambiare in meglio il monto. Chiudo ricordando il “regalo” di questo summit: una bustina di terra, dei semi e un piccolo vaso dalla forma “vagamente nota”, metafora dell’impegno che ogni giorno ci mettiamo come membri di questa community per far crescere ciò in cui crediamo.

Android Plantdroid

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Marco Terrinoni
GDG Torino

Software Engineer and Software Architect at Intesa Sanpaolo Bank